Due mostre: 'Cielo vicino' presso Volume! (via San Francesco di Sales 86/88) e 'Murato vivo' presso La Nuova Pesa (via del Corso, 530). Opere incentrate sul rapporto tra proiezione e spazio, tra memoria e oblio, narrazione dell'uguale e perdita. Mauri e' uno sperimentatore di molteplici linguaggi tra i quali la performance, il ready-made, il teatro, l'installazione, gli scritti teorici.
"CIELO VICINO"
VOLUME!
Via San Francesco di Sales 86/88 00165 Roma
ore 18:00
"MURATO VIVO"
LA NUOVA PESA. Centro per l'Arte Contemporanea
Via del Corso, 530 00186 Roma
ore 19:30
Le due mostre di Fabio Mauri propongono un percorso inedito, in due tappe di opere
incentrate sul rapporto tra proiezione e spazio, tra memoria e oblio, narrazione
dell'uguale e perdita.
Fabio Mauri e' uno sperimentatore di molteplici linguaggi tra i quali la performance
and il ready-made, il teatro, l'installazione, l'ambiente, gli scritti teorici.
Queste forme espressive tendono ad una presa di posizione nei confronti delle
problematiche del mondo piu' difficili: l'ingiustizia, la manipolazione dei
linguaggi troppo spesso mistificatori, i conflitti, l'importanza della memoria
storica e della coscienza critica.
Nei suoi primi vent'anni sono presenti tutte le componenti e le esperienze alla base
del suo lavoro, quali la seconda guerra mondiale, il dramma degli amici ebrei
scomparsi, lo sconvolgente scoperta dei campi di concentramento, la follia, la
conversione, la dolorosa e progressiva scoperta della guerra.
Mauri frequenta la cosiddetta "Scuola di Piazza del Popolo" e cominciano collages ed
assemblaggi fino al 1957, quando nasce il primo Schermo:oggi lo schermo e' l'emblema
della comunicazione multimediale, cinematografica, televisiva o di computer; e
proprio attraverso schermi si attuano le piu' diverse ed accanite guerre.
L'artista si interroga sul rapporto tra arte e comunicazione; e' proprio questo
rapporto che pone al centro della sua ricerca, attraverso l'analisi dei nessi e
delle contraddizioni tra comunicazione e ideologia, manifestando una volonta' di
decostruzione critica dei meccanismi di manipolazione del pensiero. Senza, Senza
Ideologia, Senza Titolo, sono alcuni titoli di azioni con proiezioni di film su
oggetti e persone.
Linguaggio e' guerra e' una delle opere piu' significative di Mauri in cui emerge la
stretta relazione tra uomo e linguaggio; "Nei codici di osservazione si conserva
l'idea dell'uomo e del suo prodotto intellettuale (il linguaggio, appunto) come
inclini al giusto , al vero, al buono. Ma senza tregua si viene contraddetti dalla
storia o dalla cronaca, dall'esperienza dell'"Io" e del "Tu". " (Mauri)
Questa contraddizione emerge nelle opere ideologiche degli anni '70 come Che cosa e'
il Fascismo (1971) Ebrea (1971) Manipolazione di cultura (1973-76): l'armonia
naturale degli esercizi ginnici della cerimonia di Ludi juveniles d'epoca fascista,
la normalita' degli oggetti-sculture di Ebrea, le fotografie serene e trionfanti di
fatti della seconda guerra mondiale, si contrappongono alla tragicita' che nasce
dalla conoscenza di uno spettatore che guarda le immagini e rivive le azioni
proposte con il consapevole senno di poi.
Nel Muro Occidentale o del Pianto: un alto muro di valigie, borsoni, bauli, oggetti
di varia umanita' unita nel destino di sradicamento e di esilio, l'elemento di
ingombro fisico e di separazione, cioe' il muro, diviene prevalente. Lo Spettatore si
ritrova sempre immerso in una realta' in cui non puo' fare a meno di sentirsi
partecipe e responsabile. I linguaggi come l'ideologia o i messaggi di prevalenza
etica vengono considerati come cose, oggetti, con tutta la pesantezza e la
corporeita'.
Immagine: Linguaggio e' guerra, 1975. Reperti fotografici con timbro, cm. 42 x 29,5
Volume! Via San Francesco di Sales 86/88 - 00165 Roma - Tel/Fax : 06/6892431
La Nuova Pesa. Centro per l'Arte Contemporanea Via del Corso, 530 00186 Roma