In mostra circa trenta sculture, soprattutto bronzi, e alcuni disegni e incisioni. Tra le opere alcune delle sculture piu' note dell'artista che ha iniziato ad esporre con successo negli anni '60: Largo gesto, Jonica, Piccole foglie e Foglia notturna. Esposizione a cura di Graziano Campanini.
Sculture, disegni e incisioni
A cura di Graziano Campanini
Sabato 10 dicembre 2005 (ore 18.00) si inaugura, alla galleria Il Ponte a Pieve di Cento (via Ponte Nuovo 23/h Pieve di Cento, Bologna), la mostra personale di Quinto Ghermandi, a cura di Graziano Campanini, doveroso omaggio all’opera del grande artista emiliano. Le opere di Ghermandi, circa trenta sculture, soprattutto bronzi, e alcuni disegni e incisioni, sono esposte fino al 28 febbraio 2006, oltre che al Ponte, anche alla Sala Consiliare del Comune di Crevalcore (Bologna) e nella nuova sede di Cento (Ferrara) della Banca di Credito Cooperativo di Cento e Crevalcore.
La mostra, patrocinata dal Comune di Pieve di Cento e Crevalcore, e' corredata da un catalogo dal titolo Quinto Ghermandi. Un racconto fotografico, edito da Skira e realizzato con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Cento e Crevalcore. Il catalogo, curato da Graziano Campanini, illustra il lavoro del maestro attraverso le belle immagini di tre fotografi: Luciano Calzolari, Daniele Lelli e Andrea Samaritani. Il catalogo, contiene, inoltre, i contributi del critico Giuseppe Marchiori, dello scultore Nicola Zamboni, illustre allievo di Ghermandi, e dello stesso Graziano Campanini.
Tra le opere in mostra non potevano mancare alcune delle sculture che hanno reso Ghermandi famoso nel mondo, come: Largo gesto, Jonica, Piccole foglie e Foglia notturna. Le sculture dell’artista sono esposte nei musei piu' importanti del mondo, tra queste una delle sue famose foglie e' al Louisiana Museum di Copenhagen, in mostra assieme alle opere di alcuni tra i piu' grandi scultori del Novecento, come Alexander Calder, Henry Moore, Alberto Giacometti, Joan Miro', Max Ernst, Jean Arp.
Ghermandi ha lasciato numerose tracce del suo percorso artistico non solo con le sue opere, ma anche attraverso i lunghi anni di insegnamento all’Accademia di Bologna e di maestro d’arte che fanno continuare a vivere il suo lavoro. Le sue opere, nelle parole di Campanini, “portano il segno dell’appartenenza comune a questa pianura, alla sua terra scura, ai lunghi filari di alberi, alle foglie caduche dei pioppi e dei platani, foglie reinterpretate in arte ed intese come metafora e percorso della vita di ciascuno di noi... E' lecito quindi domandarsi: perche' Ghermandi che ha esposto in tre Biennali di Venezia, a Documenta Kassel, alla Quadriennale di Roma, che ha insegnato all’Accademia e ha formato numerosi allievi, alcuni diventati poi artisti molto significativi, comperato ed esposto in molti grandi musei oggi paia un po’ dimenticato, sconosciuto ai giovani, non acquistato se non raramente alle aste? Perche' deve rimanere patrimonio culturale e sociale di una generazione solo di studiosi e critici e non invece proposto alle nuove generazioni come una gloriosa tradizione e alto valore in se' in mostre che lo rendono popolare e conosciuto anche a un pubblico piu' vasto e popolare?"
Questa mostra si propone quindi, negli intenti del curatore, di essere il primo passo verso una grande personale, dedicata al lavoro inestimabile dell’artista.
Il Ponte, diretto dall’Associazione Artistico Culturale omonima presieduta da Andrea Maccaferri, si aggiunge a pieno titolo agli altri luoghi dedicati all’arte antica e contemporanea di Pieve di Cento, piccola citta' d’arte nella grande pianura bolognese. Spazio espositivo di circa 250 metri, nasce per proseguire la tradizione artistica, che caratterizza la citta' di Pieve di Cento e per promuovere artisti giovani e gia' affermati che lavorano o vivono nel territorio tra Modena, Bologna e Ferrara.
Quinto Ghermandi nato a Crevalcore (Bologna) nel 1916, si forma prima al Liceo Artistico con Cleto Tomba. Studia poi alla scuola di Ercole Drei all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue il diploma in scultura nel 1940.
Dopo la guerra e la prigionia in Egitto, inizia negli anni Cinquanta i primi esperimenti con il bronzo a cera persa e comincia ad esporre le sue opere. Nel 1952 partecipa alla Biennale di Venezia.
Nel 1958 si aggiudica il Premio Bologna. L’anno seguente ottiene il premio per la scultura di Carrara e vince, insieme a Lynn Chadwick, il Premio Internazionale del Bronzetto a Padova.
E' presente alle piu' importanti manifestazioni nazionali e internazionali. Prende parte alla XXX Biennale di Venezia nel 1960 e, nel 1966, alla XXXIII nonche' alla IX Quadriennale d'Arte di Roma del 1965 con mostre personali.
Dall’inizio degli anni Sessanta si susseguono numerose personali e partecipazioni a tutte le grandi mostre della scultura italiana organizzate in Europa, Stati Uniti d’America, Giappone, Brasile, Nuova Zelanda, Iran, Egitto. Nel 1964 presenta un gruppo di opere a Documenta III di Kassel.
Nel 1967 e 1969 vince il Premio Accademia per la scultura al “Fiorino" di Firenze.
Sue opere sono presenti in raccolte pubbliche e private in Europa, soprattutto in Scandinavia, negli Stati Uniti e in America Latina.
E' stato titolare della cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti a Bologna dove, dal 1981 al 1984, ha ricoperto anche la carica di Direttore.
E' deceduto a Bologna il 18 gennaio 1994.
Ufficio stampa
Pepita Promoters snc
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Inaugurazione sabato 10 dicembre 2005 - ore 18.00
Galleria Il Ponte
via Ponte Nuovo 23/h - Pieve di Cento (Bologna)
Orari mostra: tutti i giorni (incluse le domeniche) dalle 16.00 alle 19.00.
Ingresso libero