Sulle acque della luna. L'artista propone una pittura che ha radici nella Transavanguardia italiana. Nelle sue opere affronta con la forza e la vivacita' del colore e del 'pieno' visivo anche temi di disagio esistenziale, legati ad un percorso personale e generazionale al tempo stesso.
Sulle acque della luna
Cristiano Mattia Ricci propone una pittura che ha radici nella Transavanguardia italiana, ma che si e' nutrita nel corso del tempo sia delle esperienze delle avanguardie dei primi del Novecento, sia della liberta' di una certa pittura contemporanea americana. Una pittura con fattezze figurative, che prende le distanze tuttavia dalla nuova figurazione italiana. Una pittura che ha guardato al movimento nucleare di Baj e D'Angelo, alle esperienze di Dubuffet, che ha amato moltissimo Basquiat, che continua a riconoscere un padre in Enzo Cucchi.
A questo linguaggio in tal modo articolato, non puo' legarsi un atteggiamento romantico, “serio" dell’artista, bensi' piuttosto una concezione ironica ed autoironica, scherzosa, eppure meditativa, del fare arte. Dalla visione delle opere, si puo' percepire un concetto di arte “gentile" e non aggressiva, cio' non significa un’arte disimpegnata; un esercizio dell’intelligenza che affronta, e vuole esorcizzare con la forza e la vivacita' del colore e del “pieno" visivo, anche temi di disagio esistenziale, legati ad un percorso personale e generazionale al tempo stesso.
Inaugurazione: 17 dicembre ore 18.00
Florilegio Arte
via Badia 90 - Leno (Bs)
Orari: da martedi' a sabato, 9:00/12:00 e 15:00/19.00