324 stampe originali, provenienti dalle collezioni Invernizzi di Como e Guarino di Benevento, create da artisti italiani e francesi, inglesi e spagnoli, olandesi, tedeschi, svizzeri e austriaci, affronteranno il tema della stregoneria sotto il profilo storico, antropologico e politico attraverso le immagini realizzate a partire dalla prima metà del Quattrocento fino ai giorni nostri.
Incisioni, disegni e libri dal XV al XX secolo
324 stampe originali, provenienti dalle collezioni Invernizzi di Como e Guarino di Benevento, create da artisti italiani e francesi, inglesi e spagnoli, olandesi, tedeschi, svizzeri e austriaci, affronteranno il tema della stregoneria sotto il profilo storico, antropologico e politico attraverso le immagini realizzate a partire dalla prima metà del Quattrocento fino ai giorni nostri.
Acqueforti, puntasecca, incisioni su metallo e su legno, litografie, sono le tecniche utilizzate per la realizzazione delle stampe. Tecniche che spesso definiscono il periodo storico, il luogo, l'ambito culturale e l'artista che le ha realizzate. Tra gli autori più conosciuti troviamo Albrecht Dürer con "Il martirio di Santa Caterina d'Alessandria", xilografia del 1496, Francisco Goya con due acqueforti della serie Los Caprichos eseguite tra il 1881 e il 1886, Stefano della Bella di Firenze con due acqueforti seicentesche "Le Morti portano via le donne" e "le Morti interrano un vecchio", Jacques Callot con la grande e spettacolare acquaforte "Le tentazioni di S. Antonio".
A completare l'esposizione, 83 libri editi dal 1502 al 1920. Tra i titoli più preziosi troviamo il "Malleus Maleficarum" di Jacob Sprenger, stampato nella seconda metà del '400, un insieme di trattati, ordinamenti, decreti sulle arti magiche e la stregoneria: vera bibbia degli inquisitori, e il "Lucerna inquisitorum haeretica pravitatis" edito a Roma nel 1566, autore il domenicano Bernardo Rategno da Como che fu inquisitore nella diocesi lariana dal 1484 al 1505 e che scrisse in quel periodo il "Tractatus de strigibus" dove racconta di donne che, con l'aiuto del diavolo, avevano costituito la setta delle streghe.
La mostra, curata da Guglielmo Invernizzi operatore culturale di Como, è divisa in dodici sezioni differenti. In "Archeologia delle streghe e del Sabba" sono raccolte le raffigurazioni legate a episodi del mito greco e latino riguardanti la magia, gli inferi e i demoni, mentre "Ritratti e fantasie di streghe" è una panoramica dei simboli che accompagnano queste figure, della iconografia e degli stili con cui sono state raffigurate nei secoli: belle e spontanee nel '400, stilisticamente ineccepibili nel '500-'600, asettiche nel '700, bonarie o estreme nell'800 ma quasi sempre in volo, a cavallo di bastoni, di caproni, di montoni o di mostri alati. Maghi e streghe alle prese con grosse pentole e strani ingredienti popolano la sezione "Magia per tutti gli usi", mentre alle fantasie popolari scozzesi è dedicata quella di "Tam O'Shanter e il mito popolare"; la partenza, il volo e l'arrivo al congresso notturno hanno invece ispirato le raffigurazioni, spesso truculente, fantastiche e particolareggiate, raccolte della sezione "Le streghe al Sabba". A zingare e indovine è riservata "La mano, le carte, i segni", mentre le sibille greche, i maghi, gli astronomi e i guaritori si trovano in "Astronomi, astrologi e sibille". In "Processi e roghi" sono raccolte stampe raffiguranti i momenti della tortura, del giudizio e del rogo; diavoli, donne e poveri santi, presi in tentazione come Sant'Antonio, si dividono la scena nella sezione "Tentatrici e tentatori"; "Attesa e terrore della meta finale" è invece dedicata alla morte, agli scheletri e agli inferi. La figura del diavolo occupa infine le due ultime sezioni della mostra: alle prese con gli esorcisti in "Lo scontro col Diavolo"; in versione smitizzata dallo humour inglese, impegnato in giochi, balli, scherzi in compagnia di streghe e animali, in "Demoni e diavoli: signori del male".
Inaugurazione mostra: 16 marzo ore 18
Como, Museo P. Giovio, piazza Medaglie d'oro 1, Tel. 031/271343
Orari: mart./sab. 9.30 /12.30 - 14 /17 * dom. 10/13 * lunedì chiuso
Biglietti: L. 4.000 intero - L. 2.500 ridotto - L. 2.000 soci Touring
bambini fino a 11 anni gratis
Ufficio stampa: ElleCi Studio Como - tel. 031 301037 - fax 031299028
Informazioni e prenotazioni visite guidate: tel. 031271343 - Catalogo: edizioni Musei Civici di Como, L. 30.000.