Personale. ''Questi volti che guardano il loro osservatore dalla tela su cui sono stati dipinti non sono dei ritratti. Sono personaggi inventati, figure fittizie che non rappresentano altro che la propria immagine esterna, la propria pelle. '' Fabian Cerredo
Personale
Questi volti che guardano il loro osservatore dalla tela su cui sono stati dipinti non sono dei ritratti. Sono personaggi inventati, figure fittizie che non rappresentano altro che la propria immagine esterna, la propria pelle. Una carnagione che, a prima vista, appare avvizzita dal tempo, che esprime vecchiaia o un invecchiamento prematuro del soggetto.
In realta' non si tratta che di un’impressione psicologica data dalla nostra abitudine di voler vedere ''qualcosa di rappresentato'', un soggetto in ogni quadro.
Gilles Benistri gioca su questa nostra pigrizia radicata, su questro nostro ''vizio'' che ci assoggetta alla rappresentazione di un’immagine imposta dall’artista, ad un senso compiuto ed indiscutibile proposto dall’autore.
Vediamo occhi cerchiati, bocche segnate ed esageratamente colorate, tratti somatici grotteschi, una texture generale modellata in modo eccessivo. Se riusciamo ad astrarci da questa improbabile raffigurazione espressionista, ci accorgiamo che la figurazione non e' altro che un pretesto per apporre del colore ad una sagoma senza vita in quanto e' lo stesso pigmento che vive e da' vita ad un soggetto inesistente.
''La pennellata e' l’impronta di un’energia''. Fabian Cerredo (1957-2005)
Inaugurazione: 2 gennaio
Galerie du Tableau
37, rue Sylvabelle - Marseille