Il fuoco, il fumo, la luce. L'artista utilizza la tecnica del lustro metallico quindi le sue opere sono sempre cangianti. Il ceramista, secondo lo stesso Marchi, e' pittore, scultore, tecnico, alchimista, ossia esperto nell'arte della combinazione.
Il fuoco, il fumo, la luce
Le opere di Marchi procedono dallo spalancamento e la scrittura della luce, che si avvale della tecnica del lustro metallico, giunge sino all’incredibile, all’inopinabile, all’insignificabile, ossia allo stagliamento della qualita' assoluta.
L’arte del lustro metallico, sorta in Egitto, forse per caso, cuocendo pezzi invetriati in mezzo a fumi molto intensi, dona strane iridescenze metalliche agli oggetti. Paiono pezzi metallici piu' che ceramici? La loro immagine non e' mai fissa. La fotografia, quale scrittura della luce, richiede la serie. E ciascuno s’ingegna per fotografare le opere cangianti di Marchi.
Il fumo, il fuoco, l’oro e l’argento, la luce: sempre cangianti, mai immobili.
Elementi originari dell’arte di Michelangelo Marchi.
“Un azzurro a mezzogiorno diventa nero a mezzanotte e il suo aspetto da lucido cambia in opaco." L’immagine non e' fissa. E per la battaglia occorrono vari dispositivi, come indica Machiavelli per lo statuto del capitano. Il ceramista, secondo Marchi, e' pittore, scultore, tecnico, “alchimista", ossia esperto nell’arte della combinazione. E inoltre, scrittore, lettore, regista, imprenditore, amministratore, filosofo, cartografo, comunicatore…
Le opere di Michelangelo Marchi s’inscrivono nella leggerezza del nostro viaggio.
Ristorante Enoteca Amleto
Via Covergnino, 26 - Soave (VR)