Carlo Carra'
Arturo Dazzi
Umberto Boccioni
Giuseppe Cominetti
Franceso Camarda
Vincenzo Cadorin
Adolfo De Carolis
Lorenzo Viani
Ferruccio Ferrazzi
Mario Sironi
Giuseppe Zigaina
Emilio Vedova
Renato Guttuso
Giulio Turcato
Armando Pizzinato
Alberto Sughi
Leoncillo
Alik Cavaliere
Renzo Vespignani
Karl Plattner
Pino Pascali
Mario Schifano
Ennio Calabria
Colombo Manuelli
Giangiacomo Spadari
Sonia Alvarez
Vasco Bendini
Ennio Calabria
Piero Guccione
Carlo Lorenzetti
Titina Maselli
Guido Strazza
Alberto Sughi
Walter Valentini
Giuseppe Zigaina
Luigi Martini, Mariastella Margozzi, Antonello Negri
Tra le opere storiche piu' emblematiche si possono ammirare ''L’allegoria del lavoro'' di Carlo Carra' del 1906, ''I Costruttori'' di Arturo Dazzi del 1906-07, ''Il contadino al lavoro'' di Umberto Boccioni del 1906-10, ''I conquistatori del sole'' di Giuseppe Cominetti del 1907. Installazioni, video, fotografie ma anche sculture e dipinti sono infine le opere della sezione dedicata ai piu' giovani artisti che dal 1990 ad oggi si sono confrontati con la dimesione dell’uomo contemporaneo al lavoro.
Il lavoro in cento anni di arte italiana
Il Centenario della Cgil viene celebrato quest’anno con una grande mostra d’arte italiana sul tema “Il corpo del lavoro", negli ultimi cento anni.
A cura di Luigi Martini, Mariastella Margozzi, Antonello Negri
Prodotta dall’Associazione Centenario Cgil, progettata e ideata da Promoart e organizzata da Promoart e Arthemisia, la mostra e' resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Rimini, che la ospita nel prestigioso contesto di Castel Sismondo, dal 23 febbraio al 1 maggio 2006. Successivamente, grazie alla collaborazione con la Regione Sicilia, la mostra sara' esposta a Palermo, dove e' prevista tra la fine di maggio e la fine di luglio 2006.
Il progetto espositivo, ideato appositamente per i cento anni della Cgil, a cura di Luigi Martini, Mariastella Margozzi, Antonello Negri, si propone di verificare la presenza o l’assenza nell’arte figurativa italiana dell’ultimo secolo dei “problemi" legati alla materialita' o immaterialita' del lavoro, alla sua corporeita' o incorporeita', cosi' come, in qualche modo, alla maggiore o minore fisicita' dei processi produttivi. Si potranno cosi' cogliere i mutamenti sul ruolo culturale e sociale del lavoro nella societa' e nell’arte intervenuti durante il secolo tramite quell’angolo di osservazione originale rappresentato dall’ intuizione degli artisti delle cosiddette “arti figurative".
La mostra si compone di una selezione delle opere italiane capaci di declinare il tema della mostra, dai primi del Novecento ad oggi, provenienti da Musei e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, dalle Raccolte d’arte della Cgil, dalle Raccolte d’arte sui temi del lavoro (Collezione Verzocchi, Galleria del Premio Suzzara), oltre che da raccolte private e archivi di artisti, per un totale di 100 opere.
La mostra si sviluppa in tre sezioni: una prima sezione storica fino alla seconda guerra mondiale, una seconda sezione fino agli anni Novanta e una terza dal 1990 al 2005.
Tra le opere storiche piu' emblematiche si possono ammirare “L’allegoria del lavoro" di Carlo Carra' del 1906, “I Costruttori" di Arturo Dazzi del 1906-07, “Il contadino al lavoro" di Umberto Boccioni del 1906-10, “I conquistatori del sole" di Giuseppe Cominetti del 1907, “Fabbri ferrai" di Franceso Camarda del 1910, “Le tabacchine" di Vincenzo Cadorin" del 1920, “Il lavoro delle miniere. Portatori di legno" di Adolfo De Carolis del 1922, “Gli scaricatori" di Lorenzo Viani del 1930 c., “Il lavoro" di Tato del 1930, “Cartoni per gli arazzi delle corporazioni" di Ferruccio Ferrazzi del 1931, “Il lavoratore" di Mario Sironi del 1936.
I problemi del lavoro e dei lavoratori, anche negli aspetti di denuncia, avevano gia' avuto una vasta trattazione nelle arti figurative durante il secolo precedente, ma le problematiche di una societa' in crescita, come l’Italia di inizio Novocento, non potevano non generare e alimentare l’impegno sociale da parte degli artisti, con soluzioni estremamente variegate che vanno dal socialismo umanitario al pietismo, dal realismo alla celebrazione del lavoro come progresso.
A documentare il secondo dopoguerra vi sono altre opere importanti come “Assemblea di braccianti sul Cormor" di Giuseppe Zigaina del 1952, “Interno di fabbrica" di Emilio Vedova del 1949, “Acciaierie di Terni" di Renato Guttuso del 1949, “Gli scaricatori" di Giulio Turcato del 1949, “Bracciante ucciso" di Armando Pizzinato del 1949, “Famiglia di emigranti" di Alberto Sughi del 1950, “Minatori" di Leoncillo del 1951, “Ritratto di contadina" di Alik Cavaliere del 1957, “Palazzi" di Renzo Vespignani del 1959.
La rappresentazione del lavoro e dei lavoratori diventa un to'pos dell'arte italiana conservando un senso di rinnovamento iconografico-contenutistico. Dalle opere degli anni Sessanta, tra cui “Contadine" di Karl Plattner del 1964, “Attrezzi da lavoro" di Pino Pascali del 1968, e “Compagni, compagni" di Mario Schifano del 1968, a quelle degli anni Novanta il passo e' piu' breve, non mancano tuttavia alcuni esempi significativi del ventennio Settanta-Ottanata, come i lavori di Ennio Calabria, con due dipinti del 1972, e di Colombo Manuelli e Giangiacomo Spadari, con opere del 1980 e del 1981.
Sono anni segnati da licenziamenti di massa, da forti ristrutturazioni industriali, dalla grande crisi finanziaria del paese e dalla fortissima inflazione. Esplode con questa crisi l’estetica del corpo, ma non proprio del lavoro, e con essa l’effimero. Traspare allora nella creazione artistica la sostanziale irrealta' o immaterialita' del “corpo del lavoro", o la sua assenza, e solo documentando l’assenza riesce a misurarsi con questi temi, denunciando una reale difficolta' a guardare oltre il proprio tempo attraverso il tema “lavoro".
Installazioni, video, fotografie ma anche sculture e dipinti sono infine le opere della sezione dedicata ai piu' giovani artisti che dal 1990 ad oggi si sono confrontati con la dimesione dell’uomo contemporaneo al lavoro. Opere che consentono di capire meglio chi e', che faccia ha e dove vive il lavoratore “dipinto" dagli artisti italiani negli ultimi quindici anni.
La mostra si completa inoltre con una sezione aggiuntiva intitolata “Omaggio al Centenario della Cgil" composta da opere significative per l’evento, realizzate da dieci artisti italiani: Sonia Alvarez, Vasco Bendini, Ennio Calabria, Piero Guccione, Carlo Lorenzetti, Titina Maselli, Guido Strazza, Alberto Sughi, Walter Valentini, Giuseppe Zigaina.
Ufficio Stampa Arthemisia: tel. 02 6596888
Ufficio Stampa Skira: Mara Vitali Comunicazione; Lucia Crespi Tel. 02 73950962
Catalogo: I costruttori. Il lavoro in cento anni di arte italiana, Ed. Skira
Immagine: Il lavoro, Tato del 1930
Martedi' 28 febbraio 2006: ore 12 Conferenza stampa ; Vernice per la stampa dalle ore 11 alle ore 14
Inaugurazione: 28 febbraio 2006 ore 18
Castel Sismondo
Piazza Malatesta - Rimini
Orari: Martedi' - Venerdi', ore 10 - 13; Sabato, Domenica e festivi, ore 9 - 19; Chiuso i lunedi' non festivi
Biglietto: intero 7 euro, Ridotto 5 euro, Ridotto scuole 3 euro