La mostra di Andrea Anastasio e' la prima di un ciclo ideato e curato da Marcello Smarrelli. L'artista per questa rassegna ha realizzato una scultura luminosa la cui forma ricalca quella delle edicole religiose che venivano poste sulle facciate delle case o ai crocicchi. Il titolo si riferisce al mondo delle cose, dove le forme acquisiscono nomi e funzioni.
Andrea Anastasio
a cura di Marcello Smarrelli
La mostra di Andrea Anastasio e' la prima di un ciclo ideato e curato da Marcello Smarrelli che impegnera' la Galleria Roberto Giustini per piu' di due anni, con una serie di progetti ideati da artisti e designer, tra i quali: Enzo Cucchi, Konstantin Grcic, Johanna Grawunder, Massimo Grimaldi ed Ettore Sottsass.
Gli autori coinvolti sono stati invitati a ideare il loro progetto seguendo una specifica indicazione del curatore: produrre un inedito oggetto d’uso e inventare la funzione o il bisogno che questo andra' a soddisfare. Un opera-feticcio, un idolo moderno, un oggetto che viene investito di proprieta' magico-sacrali dal suo statuto “speciale" di opera d’arte o di design, da introdurre nella realta' quotidiana gia' satura di molteplici segni.
Se negli ultimi anni abbiamo assistito a una proliferazione di forme e di oggetti la cui origine non puo' piu' essere ricondotta agli ideali originari del Bauhaus e del modernismo, ma nemmeno a quelli che gli si ponevano in modo antagonista o critico, quale risposta puo' venire offerta da quegli artisti che, sostenuti dalla consapevolezza dello scenario in cui operano, si interrogano sulle ragioni connesse all’ideazione e alla progettazione di nuove forme?
Nell’attuale contesto sociale in cui, seguendo una logica funzionale alla sopravvivenza del sistema, vengono continuamente creati nuovi oggetti del desiderio, nuovi idoli, immagini sacrali, feticci sofisticati che assolvono a bisogni (veri o falsi) sempre piu' difficili da individuare e da definire, cosa puo' significare confrontarsi con l’ideazione di un oggetto?
Questa serie di mostre vogliono essere ulteriori domande poste all’interno di un dibattito che non sembra avere risposte conclusive.
Il catalogo-contenitore, verra' composto da fascicoli separati, editi in occasione di ogni mostra.
QUAGGIU' e' il titolo della mostra di Andrea Anastasio. L’autore, dopo anni di esperienze progettuali di design, dal 2004 e' impegnato in ambito propriamente artistico. Per questa rassegna ha realizzato una scultura luminosa. La forma ricalca fedelmente quella delle edicole religiose che venivano poste sulle facciate delle case e dei palazzi, ai crocicchi, nonche' quella delle nicchie che i romani costruivano nelle loro dimore, per il culto degli avi. Il titolo, ambiguamente, si riferisce al mondo delle cose, dove le forme acquisiscono nomi e funzioni, il quaggiu', appunto, della terra abitata dall’uomo, ma soprattutto alla posizione indicata dall’artista per la collocazione dell’edicola stessa. Essa, infatti, e' concepita per essere appesa a pochi centimetri dal suolo, invertendo, in questo modo, la gerarchia spaziale prevista dalla percezione archetipica e dalla consuetudine culturale che indicano il “sacro" in alto e il mondano in basso. Quaggiu' e' anche un perimetro, una forma, tradizionalmente, chiamata edicola, destinata ad accogliere icone, che qui ri-diventa cornice, transitando dalla familiarita' all’estraneita', all’imprevisto; e che, nel suo perimetrare un vuoto, rivela la sua paradossale funzione di poter accogliere tutto. L’artista, in questo modo, usa lo spiazzamento come mezzo per far accadere una rigenerazione percettiva della forma-edicola, e la riconnota, proprio attraverso il ribaltamento e lo svuotamento, di molteplici, potenziali letture.
Andrea Anastasio e' nato a Roma nel 1961. Si laurea in filosofia a Venezia. Dal 1988 al 2003 si occupa di design, progettando per Artemide, Memphis Extra, Danese, Design Gallery. Nel 1993 si trasferisce a Madras in India. Suoi lavori vengono esposti in vari musei, tra questi: Museum of Contemporary Art-Denver, USA (1992, 1940-1990 Italian Masterwoks- due lavori in collezione permanente). Grand Palais-Paris (1993, Le Design Miroir du Siecle). Musee des Arts Decoratifs de Montreal, Canada (collezione permanente), Wexner Center for the Arts, Ohio, USA(2002, Moon River). Nel 2005 viene invitato come “artist in residence" dall’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. La residenza si conclude con Amnesia, video-installazione in collaborazione con l’artista Dayanita Singh, nell’ambito della mostra Chairs, tenutasi al Gardner Museum dall’11 febbraio all’8 maggio 2005.
Immagine: Andrea Anastasio, Dentro, 2005. 50cm x50cm, ferro e piume d'oca, dettaglio
Inaugurazione 24 febbraio 2006 alle ore 19
Galleria Roberto Giustini
Via dell’Orso, 72
00186 Roma
Aperto dal martedi' al venerdi' dalle 16 alle 20, sabato dalle ore 10 alle 13