Maria Cammelli - Ufficio stampa Papesse
Franz Ackermann
Dorothee Albrecht
John Bock
Monica Bonvicini
Plamen Dejanov
Swetlana
Heger
Jeanne Faust
Alexander GyÖrfi
Anke Haarmann
Christine Hill
Christian Jankowski
Rupprecht Matthies
Anny e Sibel Öztürk
Adam Page
Eva Hertzsch
Daniel Roth
Christoph Schäfer
Antje
Schiffers
Sean Snyder
Superflex
Rirkrit Tiravanija
Tobias Z.
Johannes Wohnseifer
Malika Ziouech
Gabriele Basilico
Barbara Steiner
Gianfranco Maraniello
A cura di Barbara Steiner e Gianfranco Maraniello. Nuovo appuntamento de Le repubbliche dell'arte con una mostra dedicata all'arte contemporanea tedesca. Tra i Paesi finora invitati: l'Olanda, la Svizzera e, di recente, Israele e Palestina. Queste nazioni hanno in comune un'identita ibrida: la tollerante e multietnica Olanda, la Svizzera in quanto paese trilingue, Israele e Palestina, la cui reciproca influenza disturba costantemente il rispettivo desiderio di identita'. E ora la Germania, con la nuova e forte immagine che sta costruendo di se stessa.
Le repubbliche dell'arte. A cura di Barbara Steiner e Gianfranco Maraniello
Nuovo appuntamento de Le repubbliche dell'arte con una mostra
dedicata all'arte contemporanea tedesca. Tra i Paesi finora invitati: l'Olanda, la Svizzera e, di recente,
Israele e Palestina. Queste nazioni hanno in comune un'identita ibrida: la tollerante e multietnica Olanda, la
Svizzera in quanto paese trilingue, Israele e Palestina, la cui reciproca influenza disturba costantemente il
rispettivo desiderio di identità . E ora la Germania, con la nuova e forte immagine che sta costruendo di se
stessa.
La mostra intende esplorare le contraddizioni di un'esposizione "nazionale". Parlare di "Arte Tedesca" non é
senza conseguenze. Assumere come comune denominatore una limitazione geografica rischia infatti di
sostenere strategie ideologiche o di promozione commerciale della produzione economica e culturale di un
Paese. Un approccio critico non ha il compito di negare o contraddire tali dinamiche, ma di interrogarle. La
mostra deve dunque scontare un paradosso: fare questione di cio' che sta esibendo. E proprio sulla
costruzione di un'identità , sull'arbitrarietà dei confini di uno stato, sul carattere retorico delle immagini e sui
clichés nazionalistici operano gli artisti invitati. Tra questi ci saranno alcuni (come Rirkrit Tiravanija, Anny e
Sibel Öztürk, Sean Snyder o i danesi del gruppo Superflex) che non sono tedeschi di nascita, ma che hanno
scelto di vivere in Germania o il cui lavoro si rivolge in maniera diretta alla società tedesca nel tentativo di
instaurare un dialogo tra culture diverse.
Artisti come Rirkrit Tiravanija o Anny e Sibel Öztürk combinano diversi background culturali. Tiravanija, ad
esempio, cucinando Flädlesuppe (una zuppa con strisce di pancake) nella città di Amburgo, ha compiuto
una doppia miscelazione di culture. Da un lato ha introdotto nel nord della Germania un piatto che considera
"tipicamente" tedesco ma che è meridionale, dall'altro, in quanto artista di origini tailandesi, ha reso la
zuppa molto speziata. Così è successo a Ludwigsburg, dove preparava i "Maultaschen", una tipico piatto
regionale, cucinandolo pero' con l'esotico latte di cocco. Anny e Sibel Öztürk ricostruiscono un interno
domestico della ex DDR a partire dall'idea che se ne sono fatte sulla base dei film che hanno visto in TV. I
gemelli Uwe e Gert Tobias, che lavorano sotto lo pseudonimo di Tobias Z., sono originari di Siebenbyrgen,
un'area tedesca della Romania. A Siena presentano "Neustadt" (Romania), un'opera che confronta
immagini e storie dei due artisti e dei loro familiari con la situazione locale. Gabriele Basilico fotografa le
architetture di Berlino Est restituendo un'immagine fredda, ma al tempo stesso straziante della recente
storia tedesca. Jeanne Faust si é invece recata in Bavaria (regione d'origine del padre e del nonno) per
realizzare fotografie quali fotogrammi di un possibile film che deve molto a "Heimat" e soprattutto a
Fassbinder. Nel lavoro di questi artisti si incontrano prospettive differenti: esperienze personali, memorie,
storie raccontate da altri o lette da qualche parte; il passato e il presente si mescolano fino a non poter più
essere distinti e l'identità etica diviene una costruzione a cui partecipano persone diverse.
La memoria gioca un ruolo importante anche nelle "mappe mentali" di Franz Ackermann. Il suo sguardo sulla
situazione urbanistica é il risultato di differenti immagini di viaggi che ricorda e che combina nelle proprie
opere. Sean Snyder è interessato agli spazi urbani e alle loro implicazioni politiche ed economiche
connesse a immagini prefabbricate. Monica Bonvicini esamina i moduli prodotti dall'architettura moderna
focalizzando la propria attenzione sul ruolo (oppresso) delle donne. Eva Hertzsch e Adam Page si
confrontano proprio con l'immagine della città di Siena: una città storica, antica e con il divieto di
circolazione per le automobili. Realizzano quindi un falso ma verosimile ingresso di garage sulla facciata
posteriore del Palazzo delle Papesse quale simbolo di privilegio sociale ed economico. "Revolution Non
Stop" di Christoph Schsfer è invece un film dedicato alla città di Amburgo e alla sua immagine ripulita,
prodotto di idee neoliberistiche, affrontando alcuni cliché della politica della sinistra tedesca. Cliché di
discorsi economici vengono ripresi anche da John Bock per operarne un rovesciamento nelle sue
lezioni-performance di pseudo-economia. Plamen Dejanov & Swetlana Heger hanno collaborato con la
BMW per un anno. Ogni spazio espositivo e ogni pagina dei cataloghi a disposizione di Dejanov ed Heger
sono stati offerti alla casa automobilistica tedesca. I responsabili della BMW hanno dovuto decidere i modi
di presentazione (contenuti ed estetica) e di rappresentazione della compagnia in ambiti solitamente non
destinati all'industria.
Johannes Wohnseifer prende in esame immagini prodotte da musica, TV e arte mescolandole nei propri
originali collages. Alexander GyÖrfi lavora sui cloni e sui sosia (il raddoppio delle immagini) ed esamina la
relazione fra una possibile identità personale/genetica e la superficie di una immagine popolare. Daniel
Roth collega spazi differenti e racconta, per frammenti, storie che si riferiscono a passaggi segreti e luoghi
misteriosi tratti dalla letteratura (popolare) e da vari film d'azione.
Antje Schiffers si interessa al rapporto pieno di desiderio tra Italia e Germania. Il suo viaggio verso Siena si
basa su uno scambio di beni: il suo talento artistico (vale a dire l'idea che la gente ha degli artisti) è offerto in
cambio di un corso di lingua italiana, di pernottamenti in hotels, di cibo, di un'auto e così via. I pezzi che essa
produce per i suoi committenti verranno poi esposti a Siena insieme con le informazioni sul processo di
scambio attuato. Uno dei temi a monte del suo progetto è "il viaggio in Italia" che molti artisti e scrittori
tedeschi hanno compiuto durante i secoli scorsi.
Christian Jankowski esamina immagini diverse connesse con l'idea di creatività dell'artista. Ha sia
consultato uno psicoanalista per superare la propria personale crisi (creativa) che domandato a
chiaroveggenti di parlargli della sua carriera futura. Rupprecht Matthies è interessato alle diverse idee che
gli italiani proiettano sulla Germania e i tedeschi sull'Italia, idee che sono connesse a nozioni stereotipiche.
Si mette così alla ricerca delle parole tedesche/italiane più comunemente usate (come "Ehre", "Pflicht" o
"amore", "la dolce vita") e rese quasi prive di contenuto dalla banalizzazione della retorica e le impiega
come matrici o modelli per sculture o stampe. Anke Haarmann solleva la questione del potenziale delle
immagini prefabbricate con cui siamo costantemente confrontati guardando la TV, i films ecc. I suoi progetti
sono delle cooperazioni (sotto lo pseudonimo di AHA) con bambini tedeschi e turchi o con frequentatori di
fitness-centers tedeschi. Con quest'ultimo lavoro l'artista ha affrontato il tema della costruzione del corpo e,
in senso lato, di un'identità attraverso il confronto fra modelli già esistenti e una appropriazione soggettiva.
Anche i Superflex sono interessati a lavorare in collaborazione: dialogando con la numerosa comunitÃ
italiana di Wolfsburg hanno realizzato, all'interno del loro progetto "Wolfsburg2", una versione virtuale della
città reale. Dorothee Albrecht sarà in tour col suo minibus. Sotto l'etichetta di "net.tours" offre una
piattaforma e la strumentazione video perché altre persone possano presentare le proprie idee e le proprie
opere.
ARTISTI: Franz Ackermann, Dorothee Albrecht, John Bock, Monica Bonvicini, Plamen Dejanov & Swetlana
Heger, Jeanne Faust, Alexander GyÖrfi, AHA (Anke Haarmann), Christine Hill, Christian Jankowski,
Rupprecht Matthies, Anny e Sibel Öztürk, Adam Page & Eva Hertzsch, Daniel Roth, Christoph Schäfer, Antje
Schiffers, Sean Snyder, Superflex, Rirkrit Tiravanija, Tobias Z., Johannes Wohnseifer, Malika Ziouech e una
serie di foto di Gabriele Basilico.
CATALOGO La mostra sarà accompagnata da un catalogo che, oltre alle immagini dei lavori esposti
conterrà i testi dei curatori, le interviste agli artisti, i contributi di alcuni dei critici (italiani e tedeschi) più
attenti e informati dell'ultima generazione. Il volume sarà arrichito da varie immagini e dai testi che gli artisti
stessi hanno suggerito come motivo di ispirazione per i propri progetti realizzati appositamente per la cittÃ
di Siena.
Immagine: Alexander Gyoerfi, Fun and Anger with Clones film stills
Inaugurazione: 24 febbraio 2001, ore 18.00
orari: feriali e festivi 12-19
costo dei biglietti: intero L. 9.000; ridotto L. 6.000
Palazzo delle Papesse, via di Città 126, Siena, Tel. 0577 47920
ufficio stampa Maria Cammelli, Chiara Calciolari,
tel. 0577-226121 fax. 0577-42039;
e-mail: stampa.papesse@comune.siena.it