Castel Sismondo
Rimini
piazza Malatesta
0721 830699 FAX 0721 805099
WEB
I Malatesta
dal 2/3/2001 al 15/6/2001
0541 29192 FAX 0541 28660

Segnalato da

Studio Esseci




 
calendario eventi  :: 




2/3/2001

I Malatesta

Castel Sismondo, Rimini

Il potere, le arti, la guerra. Lo splendore dei Malatesta. A cura di Andrea Emiliani e Antonio Paolucci. I restauri del Tempio Malatestiano e di Castel Sismondo, entrambi finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, fanno da sfondo alla prestigiosissima mostra dedicata ai Malatesta che la Fondazione stessa, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini, i Musei Comunali, la Diocesi di Rimini e le Soprintendenze territoriali, ha in programma da marzo a giugno 2001.


comunicato stampa

Il potere, le arti, la guerra.
Lo splendore dei Malatesta.
A cura di Andrea Emiliani e Antonio Paolucci.

Ad essere protagonista della spettacolare rassegna sarà lo "Splendore dei Malatesta", ovvero ciò che la potente Signoria significò per l'arte, la scienza, la tecnologia, l'architettura nei territori dominati. Sarà anche l'occasione per riaprire il dibattito sulla vicenda storica di un dominio durato tre secoli, esteso, nell'età di Sigismondo Pandolfo Malatesta, su vasti territori della Romagna e delle Marche settentrionali.

La scelta della sede espositiva costituisce un evento nell'evento. La mostra sarà infatti allestita a Castel Sismondo, che proprio in questa occasione aprirà, per la prima volta, i battenti al pubblico. L'imponente dimora-fortezza, orgoglioso simbolo del potere di Sigismondo Pandolfo che qui visse e morì nel 1468, è di fatto sconosciuta. Il castello venne edificato nei primi anni di governo di Sigismondo, che, con un radicale intervento che si protrasse dal 1437 al 1446, trasformò il preesistente "castellare" in una dimora degna di un grande signore. Alla sua morte, il grande castello venne declassato a quartier militare e più recentemente in carcere.

Il recupero di Castel Sismondo si è affiancato a quello di un altro straordinario monumento simbolo della Dinastia, il Tempio Malatestiano. Anch'esso è legato alla memoria di Sigismondo Pandolfo che, ricorrendo all'opera dell'architetto Leon Battista Alberti, trasformò l'antica chiesa francescana nel magnifico "Tempio" destinato a Pantheon della propria dinastia.

La mostra, curata da Andrea Emiliani e Antonio Paolucci, si offre come una compiuta illustrazione della vicenda quattrocentesca di Rimini, allora capitale dello stato malatestiano. Armature, cimieri, barde da cavallo, armi da difesa e da torneo, gli impressionanti strumenti di assedio ricostruiti secondo i progetti dell'epoca, illustrano il potere militare e la vocazione belligerante della Dinastia.

Accanto al potere militare i "moderni" modelli di macchine ed argani, illustrati dagli antichi manoscritti e dai disegni originali, restituiscono l'aspetto scientifico e tecnico della cultura fiorita all'ombra della signoria malatestiana.

Ma la sezione certamente più affascinante della mostra è quella che rievoca la vita e gli svaghi di corte, degni di una signoria "illuminata": suppellettili, arredi, maioliche provenienti dal Victoria and Albert Museum di Londra, accostati alle suggestive effigi su monete e medaglie dei membri della dinastia eseguite da Pisanello e Matteo de' Pasti, contribuiscono ad illustrare lo stato dell'arte nel Quattrocento in terra romagnola e marchigiana.

Questa affascinante ricostruzione, ripercorsa sin dalle sue fondamenta tardogotiche, trova il fulcro espositivo nel grandioso polittico di Michele Giambono e del Maestro di Roncaiette proveniente dal Museo di Fano. A seguire, la fase del pieno "Rinascimento Malatestiano" eccezionalmente rappresentato dal San Gerolamo di Piero della Francesca datato e firmato 1450, proveniente dai Musei di Berlino, e dal rilievo raffigurante La Madonna con Bambino e due angeli di Agostino di Duccio eccezionalmente prestato dal Louvre.

E ancora il Cristo nel sepolcro di Marco Zoppo, la Madonna dell'Orchestra di Giovanni Boccati (concessi rispettivamente dal Museo di Pesaro e dalla Pinacoteca Nazionale dell'Umbria), la Pietà del Giambellino, e la Pala del Ghirlandaio, provenienti dai Musei riminesi, opera quest'ultima che idealmente conclude la parabola artistica legata ai Malatesta.

Orari - tutti i giorni - dalle 9.00 alle 19.00 - chiuso i lunedì

Ingresso £15,000 - ridotti £ 8,000

Castel Sismondo - Piazza Malatesta - Rimini - Tel: 0541 29192 - Fax: 0541 28660 - e-mail: fondcarim@iol.it

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