Il potere, le arti, la guerra. Lo splendore dei Malatesta. A cura di Andrea Emiliani e Antonio Paolucci. I restauri del Tempio Malatestiano e di Castel Sismondo, entrambi finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, fanno da sfondo alla prestigiosissima mostra dedicata ai Malatesta che la Fondazione stessa, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini, i Musei Comunali, la Diocesi di Rimini e le Soprintendenze territoriali, ha in programma da marzo a giugno 2001.
Il potere, le arti, la guerra.
Lo splendore dei Malatesta.
A cura di Andrea Emiliani e Antonio Paolucci.
Ad essere protagonista della spettacolare rassegna sarà lo "Splendore dei
Malatesta", ovvero ciò che la potente Signoria significò per l'arte, la
scienza, la tecnologia, l'architettura nei territori dominati. Sarà anche
l'occasione per riaprire il dibattito sulla vicenda storica di un dominio durato
tre secoli, esteso, nell'età di Sigismondo Pandolfo Malatesta, su vasti
territori della Romagna e delle Marche settentrionali.
La scelta della sede espositiva costituisce un evento nell'evento. La mostra
sarà infatti allestita a Castel Sismondo, che proprio in questa occasione
aprirà , per la prima volta, i battenti al pubblico. L'imponente dimora-fortezza,
orgoglioso simbolo del potere di Sigismondo Pandolfo che qui visse e morì nel
1468, è di fatto sconosciuta. Il castello venne edificato nei primi anni di
governo di Sigismondo, che, con un radicale intervento che si protrasse dal 1437
al 1446, trasformò il preesistente "castellare" in una dimora degna di un grande
signore. Alla sua morte, il grande castello venne declassato a quartier militare
e più recentemente in carcere.
Il recupero di Castel Sismondo si è affiancato a quello di un altro
straordinario monumento simbolo della Dinastia, il Tempio Malatestiano.
Anch'esso è legato alla memoria di Sigismondo Pandolfo che, ricorrendo all'opera
dell'architetto Leon Battista Alberti, trasformò l'antica chiesa francescana nel
magnifico "Tempio" destinato a Pantheon della propria dinastia.
La mostra, curata da Andrea Emiliani e Antonio Paolucci, si offre come una
compiuta illustrazione della vicenda quattrocentesca di Rimini, allora capitale
dello stato malatestiano.
Armature, cimieri, barde da cavallo, armi da difesa e da torneo, gli
impressionanti strumenti di assedio ricostruiti secondo i progetti dell'epoca,
illustrano il potere militare e la vocazione belligerante della Dinastia.
Accanto al potere militare i "moderni" modelli di macchine ed argani, illustrati
dagli antichi manoscritti e dai disegni originali, restituiscono l'aspetto
scientifico e tecnico della cultura fiorita all'ombra della signoria
malatestiana.
Ma la sezione certamente più affascinante della mostra è quella che rievoca la
vita e gli svaghi di corte, degni di una signoria "illuminata": suppellettili,
arredi, maioliche provenienti dal Victoria and Albert Museum di Londra,
accostati alle suggestive effigi su monete e medaglie dei membri della dinastia
eseguite da Pisanello e Matteo de' Pasti, contribuiscono ad illustrare lo stato
dell'arte nel Quattrocento in terra romagnola e marchigiana.
Questa affascinante
ricostruzione, ripercorsa sin dalle sue fondamenta tardogotiche, trova il fulcro
espositivo nel grandioso polittico di Michele Giambono e del Maestro di
Roncaiette proveniente dal Museo di Fano. A seguire, la fase del pieno
"Rinascimento Malatestiano" eccezionalmente rappresentato dal San Gerolamo di
Piero della Francesca datato e firmato 1450, proveniente dai Musei di Berlino, e
dal rilievo raffigurante La Madonna con Bambino e due angeli di Agostino di
Duccio eccezionalmente prestato dal Louvre.
E ancora il Cristo nel sepolcro di
Marco Zoppo, la Madonna dell'Orchestra di Giovanni Boccati (concessi
rispettivamente dal Museo di Pesaro e dalla Pinacoteca Nazionale dell'Umbria),
la Pietà del Giambellino, e la Pala del Ghirlandaio, provenienti dai Musei
riminesi, opera quest'ultima che idealmente conclude la parabola artistica
legata ai Malatesta.
Orari - tutti i giorni - dalle 9.00 alle 19.00 - chiuso i lunedì
Ingresso £15,000 - ridotti £ 8,000
Castel Sismondo - Piazza Malatesta - Rimini - Tel: 0541 29192 - Fax: 0541 28660 - e-mail: fondcarim@iol.it