Le "Room Pieces" sono installazioni sonore su canali multipli che durano ininterrottamente per ore o giorni e cercano di creare, intorno all’ascoltatore, una tessitura di suoni e uno slittamento progressivo fra i diversi punti di ascolto. L'opera cerca di esplorare i vari “stati" percettivi e di coscienza e le diverse modalita' di ascolto.
Room pieces - 71 Hours
Michael Schumacher, fondatore della Diapason Gallery, New York, realizzera' per gli spazi del Sound Art Museum una installazione sonora con diverse postazioni di ascolto, che rimarra' aperta al pubblico ininterrottamente dalle ore 19.00 di giovedi' 23 fino alle ore 18.00 di domenica 26 febbraio.
Le Room pieces sono installazioni sonore su canali multipli che durano ininterrottamente per ore o giorni e sono caratterizzate da una composizione modulare e da un’ampia varieta' di materiale sonoro. Per ogni nuova presentazione delle Room pieces il lavoro assume una nuova forma e un nuovo significato, a seconda del luogo dove esso e' ospitato.
Le Room pieces definiscono dei momenti sonori in uno spazio cercando di creare, intorno all’ascoltatore, una tessitura di suoni e uno slittamento progressivo fra i diversi punti di ascolto.
A questa geometria spaziale il lavoro cerca di giustapporre anche una griglia temporale, operando in particolare nella dimensione della memoria: singoli elementi si uniscono per formare dei grumi di sonorita' in cui contesti, luoghi, situazioni e ricordi sfumano gli uni negli altri.
Normalmente nel “mondo reale" il suono/rumore si manifesta in diversi modi: a volte e' forte e altre leggero, a volte vicino altre lontano, a volte disturbante altre indifferente, o persistente, o improvviso. In alcuni casi la forza di questi suoni/rumori ci obbligano alla consapevolezza, in altri ce ne rendiamo conto soltanto quando smettono e lasciano posto al silenzio. Room pieces cerca di esplorare i vari “stati" percettivi e di coscienza e le diverse modalita' di ascolto, privilegiando una concentrazione sul qui-e-ora del contesto in cui ci troviamo.
Il principio fondamentale del lavoro e' l’alternanza di suono e silenzio: il rapporto,flessibile, modulabile, dell’uno con l’altro, determina le caratteristiche e il “corpo" di ogni installazione, la sostanza con la quale l’ascoltatore entra in rapporto.
I suoni usati includono tonalita' di base, suoni strumentali o ottenuti da sintetizzatore, registrazioni sul campo, suoni raccolti dal web, da colonne sonore di film, da cd musicali ecc.
Le Room pieces esplorano significati e conseguenze dell’utilizzazione del computer come mezzo per la produzione creativa cercando di mettere in luce questioni, tanto tecniche che teoriche, come le strutture algoritmiche, i processi casuali, la volatilita' dei dati, la stabilita' dei sistemi informatici, la memoria digitale in riferimento a quella umana, nonche' il ruolo del compositore rispetto ad un medium che e' ormai in grado di eseguire la maggior parte dei compiti finora di esclusiva pertinenza dell’essere umano.
La prima Room pieces e' stato realizzata nel 1991 in un appartamento a New York. Fino ad oggi ce ne sono state piu' di trenta, in diversi luoghi, fra cui bar, gallerie d’arte, musei, sale da concerto, spazi pubblici ecc.
Michael J. Schumacher, gennaio 2006
SoundArtMuseum - Radioartemobile
Via Conte Verde n.15 int.4 - Roma
Orario di apertura: da giovedi 23 febbraio ore 19.00 a domenica 26 febbraio ore 18.00