Accademia d'Ungheria
Roma
via Giulia, 1 (Palazzo Falconieri)
06 68896721 FAX 06 68805292
WEB
Fregio Europeo
dal 21/2/2006 al 16/3/2006

Segnalato da

Amelia Vescovi




 
calendario eventi  :: 




21/2/2006

Fregio Europeo

Accademia d'Ungheria, Roma

La mostra propone una sequenza di 212 quadri in formato A4 che, come un fregio antico, attraversa le pareti della galleria di Palazzo Falconieri. Sono 106 gli artisti europei che hanno portato il proprio personale contributo pittorico ad una collettiva che viaggia per il continente e ad ogni fermata acquista nuovi collaboratori e nuovi spunti di riflessione.


comunicato stampa

missionARTline

Tutti i colori dell’Europa unita nel fregio dell’amicizia.

E’ l’Accademia d’Ungheria in Roma la destinazione italiana della mostra itinerante “Fregio Europeo/missionARTline", un evento eccezionale che coinvolge numerose citta' europee dove, secondo il concetto “palla di neve", ogni volta nuovi artisti prendono parte all’iniziativa creando opere che arricchiscono l’esposizione.

Organizzata dalla MissionArt Galerie di Budapest, la mostra propone una sequenza ininterrotta di 212 quadri in formato A4 che come un fregio antico attraversa le pareti della galleria di Palazzo Falconieri, la prestigiosa sede dell’Accademia d’Ungheria. Sono 106 gli artisti europei che hanno portato il proprio personale contributo pittorico ad una collettiva che viaggia per il continente e ad ogni fermata acquista nuovi collaboratori e nuovi spunti di riflessione.

Nella soluzione del fregio si sintetizzano i valori di uguaglianza (un identico formato per tutte le opere), fratellanza (le opere sono poste l’una accanto all’altra) e multiculturalita' (ogni artista sceglie il tema e la tecnica pittorica), in aderenza allo slogan lanciato dall’Unione Europea “Unity in Diversity" (unita' nella diversita'), con l’obiettivo finale di celebrare l’allargamento dei confini dell’UE e accogliere festosamente i nuovi ingressi.

Questa la genesi della mostra: i proprietari della galleria, La'szlo' Jurecsko' e Zsolt Kishonthy, approfittarono di un esposizione nella sala del MEO (Museo di Arte Contemporanea) di Budapest, nel 2003, per proporre a una ventina di artisti di creare ciascuno tre opere di formato A4 verticale (290mm x 210 mm). Cosa che fu realizzata. Non resto' a MissionArt che di incorniciarli in maniera uniforme e di esporli con la forma di un fregio di 20 metri di lunghezza. L’eco del successo ottenuto ha dato l’idea di estendere l’esperienza a diverse citta' d’Europa, da cui il nome “Fregio Europeo'', ponendo come sottotitolo missionARTline.

Dopo Budapest, l’esposizione si e' trasferita a Vienna nel palazzo del Collegium Hungaricum, dove gli artisti locali, sollecitati dalla Casa della Cultura Ungherese e dalla MissionArt Galerie, hanno accolto con entusiasmo l’idea “palla di neve": al termine della collaborazione la mostra contava 108 opere di 22 artisti ungheresi e di 14 artisti austriaci. In ottobre 2004, all’esposizione di Bratislava altri 4 artisti slovacchi si sono uniti al progetto, e il fregio e' diventato un’opera internazionale.

Nel Maggio 2005, in virtu' dell’abbondanza di opere raccolte nelle precedenti edizioni, l’esposizione si e' tenuta simultaneamente a Parigi e Stoccarda: 70 artisti per 5 nazioni e' stato il bilancio conclusivo di questo “fregio dell’amicizia", come lo hanno definito i curatori ungheresi. In Agosto, a Berlino, hanno partecipato 100 artisti: il fregio ha raggiunto i cento metri di lunghezza! A Roma sono 6 i nuovi ingressi italiani: Giovanna Amoroso, Valeria Cademartori, Giovanna Crescenzi , Massimilano Mirabella, Giacomo Montanaro, Istvan Zimmermann.

L’ultima esposizione e' riservata alla capitale europea, Bruxelles. Dopo questa ultima tappa, MissionArt ha in programma di collocare il fregio in una location di prestigio, naturalmente in una delle sedi dell’Unione Europea, Bruxelles o Strasburgo.

L’idea e lo spirito di questo progetto hanno riscosso un successo entusiasmante e unanime.-dichiarano La'szlo' Jurecsko' e Zsolt Kishonthy, memori della calorosa accoglienza dimostrata da tutti gli artisti, attratti a loro volta dall’originalita' dell’esposizione, e dall’opportunita' di esprimersi senza alcun limite se non quello del formato. Sono proprio questa liberta' di temi e questo sentimento di collaborazione per una grande opera comunitaria che conferisce al fregio un tono cosi' festoso e dinamico. La mostra, inoltre, offre agli artisti dell’Europa orientale l’opportunita' di uscire dall’ombra e confrontarsi con i colleghi del panorama artistico internazionale.

Accademia di Ungheria
Via Giulia, 1 - Roma

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