Unita' Operativa di Psichiatria della ULSS n. 1 di Belluno
La mostra e' il punto d’arrivo di un laboratorio che l’artista ha effettuato dal marzo al giugno del 2005. Le opere sono ispirate alle esperienze verbo-visuali, alle "poesie oggettuali" e agli assemblaggi.
Esperienza artistica degli utenti del Centro Diurno Salute Mentale con Alfonso Lentini
Sara' inaugurata giovedi' 23 febbraio alle ore 18.00 nella Sala Cappella del Palazzo Crepadona di Belluno la mostra “Segnali irregolari", esperienza artistica degli utenti del Centro Diurno del Dipartimento Salute Mentale di Belluno con Alfonso Lentini.
La mostra e' il punto d’arrivo di un laboratorio che l’artista Alfonso Lentini ha effettuato dal marzo al giugno del 2005 nell’ambito delle attivita' terapeutico-riabilitative svolte dagli utenti del Centro Diurno di Belluno con le educatrici Rita Polloni e Katia Trento.
Ispirate alle esperienze verbo-visuali, alle “poesie oggettuali" e agli assemblaggi che Lentini propone nelle sue esposizioni, le opere di questa mostra si dividono in diversi percorsi: le “valigie", le “gabbie", i “messaggi in bottiglia" e i “nomi".
Scrive Lentini nel suo intervento in catalogo: “Non e' importante chiedersi cosa possa ''voler dire'' tutto questo. Sono piccoli morsi di un racconto che stenta ad emergere, strappi, graffi. Forse alcuni oggetti susciteranno possibili interpretazioni metaforiche. Ma guai a chiudere il cerchio del ''cosa significa''. Appena crediamo di individuare un significato definito, ne escludiamo mille altri e dimentichiamo che l'arte, come la follia, agisce sulla disarticolazione e sulla moltiplicazione dei sensi."
E cosi' prosegue il critico d’arte Antonella Alban: “LaSala Cappella del Palazzo Crepadona di Belluno manipolazione degli oggetti, decontestualizzati dalla realta' quotidiana, apre nuovi scenari dal forte potere evocativo. Possiamo trovare schegge aguzze e frammenti a sottolineare il dolore, bozzoli e farfalle ad evidenziare la fragilita' dell’individuo, spazi vuoti o liquidi a ricordare la memoria dell’abisso, segni o colori ad enucleare l’effimero. Sono atti che vogliono trasgredire la realta', poiche' derivano da una situazione di alienazione e di disagio che e' alla ricerca di certezze o forse soltanto di una qualche forma di comprensione."
Si legge inoltre nell’intervento firmato dal dottor Bruno Forti e dalle educatrici: “E' importante che vi siano occasioni di cura ma anche di normalita', che la riabilitazione vada al di la' di un mandato troppo restrittivo, aiutando i pazienti a riscoprirsi persone assieme ad altre persone, non solo all'interno di un circuito assistenziale. Noi operatori della salute mentale, presi come siamo fra alleviare sintomi e sofferenza e restituire abilita', quando vediamo questi oggetti artistici belli e toccanti scopriamo un volto nuovo delle persone che pensavamo di conoscere, alle volte attraverso lunghi anni di frequentazione. Un percorso artistico oltre a stimolare la creativita', ha la prerogativa di consentire ad una persona ammalata di esprimere tutta se stessa, di mettere in gioco le proprie contraddizioni senza bisogno di “fare" il malato o di far finta di essere sano. Emergono allora paura, disillusione, noia, bisogno di chiudersi in se stessi ma anche speranza, voglia di vivere e di aprirsi al mondo ritrovandosi."
Inaugurazione: giovedi' 23 febbraio alle ore 18.00
Palazzo Crepadona, Sala Cappella
via Ripa, 3 - Belluno
Orari: tutti i giorni, mattina: ore 10,00 - 12,0, pomeriggio ore 16,00 - 18,00