Ferro, carta di giornali e non, spago, sabbia e terra, foglie, legno, naylon, compensato con plexiglass, cementite e colori ad olio: e' il materiale utilizzato dall'artista. Materiale di riciclaggio che si armonizza in un gioco di luci ed ombre, di spazi pieni e vuoti.
Emozionando
A cura di Tiziana Todi
Nel percorso artistico della pittrice Cristina D'Ambrosio, sicura presenza nell'arte contemporanea anche perche' legata alla continuita' del classico, il gabbiano e' il leit-motiv e simboleggia la nostalgia e/o la speranza di un mondo migliore, sereno, libero, dotato di sempre piu' spazi naturali a cui l'umanita' istintivamente aspira.
Ferro, carta di giornali e non, spago, sabbia e terra, foglie, legno, naylon, compensato con plexiglass, cementite e colori ad olio: e' il materiale utilizzato finora dalla D’Ambrosio, materiale di riciclaggio che con il tempo e l'esperienza si e' armonizzato in un gioco sapiente di luci ed ombre, di spazi pieni e vuoti, di bianchi e neri. Non solo. Accanto ad opere tradizionalmente appese a forma quadrata, rettangolare, romboidale, talvolta composite di 2 o 3 pannelli, troviamo istallazioni variamente concepite e realizzate a comunicare il disagio quotidiano dell'artista nei confronti di un ambiente urbano dove la persona, l'individuo diventa via via figura indistinta, quasi invisibile, se non puro riflesso.
Poliedricita' visiva, quindi, nel percorso di ricerca della pittrice, capacita' di riproporsi comunque e sempre con forme e metodologie artistiche varie, secondo la migliore tradizione delle avanguardie del XX' secolo, anche se modernamente inserite. E cio' spiega perche' in questo insolito e piacevolissimo spazio espositivo le opere della D'Ambrosio si inseriscono cosi' bene.
Sentimento, genuinita' e lealta', oltre che bellezza e bravura tecnico-materica, si riflettono nelle opere di Cristina. Si, perche' da un lato c'e' l'artista che attraverso un percorso piuttosto travagliato segue tenacemente la propria vena pittorica e poetica; dall'altro lato c'e' il pubblico, visitatori vari, esperti e non ed il desiderio dell'artista di non deluderlo con qualcosa di scontato.
In un mondo come quello odierno pieno di sollecitazioni senza sosta ed imposizioni di immagini continue, riuscire a stimolare, a stupire, ad emozionare, come e' accaduto finora alle esposizioni della D'Ambrosio, non e' certo impresa da poco.
E senza dubbio accadra' anche in questa occasione. Maria Laura Celeste
Inaugurazione: Venerdi' 24 febbraio 2006 - ore 20,00
Durata: fino al 18 marzo 2006
Pupitre
Via del Boschetto, 28 - Roma