Centro Civico Torre di Mosto
Torre di Mosto (VE)
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WEB
Paesaggi
dal 3/3/2006 al 25/3/2006
Feriali 16.00/19.00 - Festivi 10.00/12.00, 16.00/19.00

Segnalato da

Giovanni Cesca




 
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3/3/2006

Paesaggi

Centro Civico Torre di Mosto, Torre di Mosto (VE)

Dipinti e fotografie di Giovanni Cesca e Michele Zanetti. Questa mostra, sottolinea il curatore Giorgio Baldo, “...presenta le permanenze di un paesaggio che c’era. Ci parla di una ricchezza e di una poesia del naturale che, seppur soffocata da tante voci stonate, ancora permane e vorrebbe continuare a sedurci in futuro…".


comunicato stampa

La poesia del naturale - opere di Giovanni Cesca e Michele Zanetti

Acura di Giorgio Baldo

Sabato 4 marzo 2006 alle ore 17.00 presso il centro Civico del Comune di Torre di Mosto verra' inaugurata la mostra dal titolo “Paesaggi:la poesia del naturale" che comprende opere del pittore Giovanni Cesca e del fotografo Michele Zanetti.

Questa mostra sottolinea il curatore Giorgio Baldo “...presenta le permanenze di un paesaggio che c’era. Ci parla di una ricchezza e di una poesia del naturale che, seppur soffocata da tante voci stonate, ancora permane e vorrebbe continuare a sedurci in futuro…"
Giorgio Baldo,docente universitario e promotore di manifestazioni culturali riguardanti l’arte,e' l’ideatore e curatore della mostra e del catalogo; in esso il saggio introduttivo accompagna le immagini dei pastelli di Cesca e delle fotografie di Zanetti legandole in un percorso unitario.

Il percorso presuppone alcune considerazioni di carattere storico che hanno origine ancora alla fine dell’800 quando gran parte della costa italiana e parte rilevante delle pianure erano preda di malaria gravissima, grave e leggera; estesissime paludi occupavano e rendevano inutilizzabile per scopi produttivi e insediativi parti estese del territorio nazionale.
Contro il degrado ambientale della penisola lo stato italiano inizio', a partire dal 1880, una politica bonificatoria di grande respiro nazionale e internazionale che attraverso varie fasi legislative e interventi sperimentali porta alla Bonifica integrale del '900 che risana centinaia di migliaia di Ha. di territorio italiano.

In questo processo, che attraversa tutta la prima parte del '900, e che porta ad uno dei piu' grandi interventi ambientali su scala europea del secolo scorso, si costruisce un nuovo paesaggio con tratti di assoluta originalita' sia nel campo urbanistico, architettonico, sia in quello del “naturale".

Questo nuovo paesaggio, frutto di una vera e propria epopea maturata sul mito di una nuova frontiera, dell'opera di conquista di un nuovo spazio vitale della nazione, ha trovato i propri cantori nell'avventura visiva, poetica, letteraria e naturalistico-ambientale del Veneto orientale.

Cio' e' avvenuto soprattutto per merito di pittori e poeti che hanno fissato le immagini e il sentimento delle nostre terre dal secondo dopoguerra agli anni ’70; e' stato un episodio culturale di grande importanza di cui il nostro territorio oggi poco conosce perche' non vi e' un museo che raccolga le opere salienti di quegli artisti e perche' le mostre e le iniziative che potrebbero illustrarcene la storia e i risultati artistici sono ancora a tutt’oggi scarse e non ordinate in un progetto di ampio respiro come sarebbe necessario.

E' su questo argomento che il Comune di Torre di Mosto intende impegnarsi per il futuro; la mostra “Paesaggi: la poesia del naturale" e' il primo di una serie di appuntamenti che vogliono colmare quella lacuna di conoscenza presentando una sorta di guida visiva e sentimentale a quel nuovo paesaggio che il ‘900 ci ha dato.

Il progetto avra' una parte che si rivolge alla memoria, raccogliendo e facendo conoscere le opere del secolo scorso; ma, altrettanto importante, e' la presentazione delle opere che oggi interrogano quello stesso paesaggio, dopo le grandi trasformazioni che esso ha subito dagli anni ’70 ad oggi con l’irrompere della industrializzazione, dello sviluppo urbano, dello sviluppo turistico.

Ed e' quest’ultimo il tema della mostra che viene presentata a partire dal 4 marzo 2006; ma con un taglio particolare.
Le opere non descrivono la distruzione del vecchio ordine, del paesaggio agricolo dei primi anni cinquanta; non descrivono o interpretano i disastri.

L’operazione culturale di Cesca e di Zanetti e' un’altra; essi isolano degli squarci nel paesaggio reale di questo territorio, creano in mezzo al grigiore dei varchi visivi che, a dispetto di industrializzazione e urbanizzazione tante volte selvaggia, per nostra fortuna esistono come isole del tesoro e rimandano a quegli antichi incanti di cieli, reticoli acquei, terre nere e torbose e rigorose geometrie che la Bonifica ha prodotto nelle nostre terre.

Giovanni Cesca, pittore, proviene da una lunga esperienza artistica; l’esposizione attuale si inquadra nel percorso iniziato quindici anni fa in ambito strettamente figurativo dove il paesaggio del nostro territorio e' assoluto protagonista. Le opere qui presentate sono pastelli su carta che raccontano scorci fluviali,gli spazi aperti delle terre e dei cieli di bonifica,le acque salmastre delle lagune nelle svariate declinazioni cromatiche; la tecnica a pastello di Cesca si avvale di reiterate sovrapposizioni favorite dal supporto e dal particolare sistema di fissaggio di ciascuno strato,ottenendo effetti cromatici intensi permeati dal fascino dell’immediatezza.

Michele Zanetti, fotografo, ha sviluppato una lunga e personale ricerca fotografica su temi naturalistici e paesaggistici, con finalita' prevalentemente divulgative. Sin dagli anni ‘70 ha realizzato mostre e volumi fotografici; e' autore di numerosi volumi su temi di cultura naturalistica, di pubblicazioni riguardanti la didattica delle scienze naturali e di volumi guida di aree protette di interesse locale o nazionale. Le fotografie qui presentate ritraggono i grandi spazi della bonifica con particolare attenzione alle luci e ai cromatismi della componente celeste.

La mostra illustra le permanenze di un paesaggio che c'era, vivo, esteso e le sue caratteristiche per cosi' dire strutturali: lo spazio lungo e profondo cosi' caratteristico del paesaggio di bonifica, la linea dell'orizzonte lontano, gli spettacoli-eventi del cielo in cui le nuvole recitano albe, tramonti,temporali e il loro incombere o accompagnare la vicenda umana e sociale che in questo paesaggio di immensi cieli e terre riemerse dalle paludi si e' svolta .

Richiama la possibilita' di vedere ancora gli ordini e le visioni che quel paesaggio ha creato e che tanta parte ha avuto e ha nel plasmare l'identita' storica del Veneto Orientale; e non solo in senso geografico, ambientale, naturalistico ma anche spirituale.

La speranza e' che il fascino della memoria e le perduranti bellezze dell'oggi, che questa mostra racconta, possano indurre, oltre allo stimolo sul come vedere quello che ancora ci circonda, una disposizione culturale estesa a tutte le classi sociali e ai loro rappresentanti tesa a salvaguardare quelle bellezze che la storia ci ha dato in sorte.

Inaugurazione: sabato 4 marzo 2006, ore 17.00

Centro Civico Torre di Mosto
Palazzo Municipale - Torre di Mosto (VE)

Orario: Feriali 16.00/19.00 - Festivi 10.00/12.00, 16.00/19.00

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