Files temporanei. Da alcuni anni l'artista elabora strappi di parole e di immagini prelevate da files di memorie virtuali, una sorta di decollage tecnologico. In questa installazione Formenti rovescia il rapporto con i segni storico-artistici attraverso la manipolazione delle strutture dello spazio.
Files temporanei - installazione
Stereotipi e spargimenti di Claudio Cerritelli
Dopo anni dedicati a costruire sovrapposizioni e innesti di trash-reperti come arte senza aureola, Raffaella Formenti ha accettato con ironia la sfida delle nuove tecnologie senza tradire il desiderio di porre lo spettatore dentro il magma della sua scrittura visiva, tattile, odorosa e persino rumorosa: nella totalita' del suo farsi e disfarsi.
Da alcuni anni la passione dominante e' quella di elaborare strappi di parole e di immagini prelevate da files di memorie virtuali, una sorta di decollage tecnologico in cui l’appropriazione di segni quotidianamente archiviati si decodifica in un numero di possibilita' innumerevoli. Nel tempo veloce del presente, la memoria personale e' attraversata dalla memoria collettiva, il modo di viaggiare nella rete tecnologica si alleggerisce visibilmente del peso dei luoghi e delle cose, tuttavia Formenti non rinuncia al rapporto fisico con i materiali, la sua arte e' pensiero tattile che agisce contro le mitologie dell’immateriale, pur originandosi dagli strappi della sua pelle virtuale.
Nel caso di questa installazione presso il Portale di Pavia, laboratorio di restauro per propria natura rivolto ai materiali del passato (sculture lignee, tele, cornici, oggetti di arredo sacro e altri elementi decorativi) Formenti rovescia il rapporto con i segni storico-artistici attraverso la manipolazione iper-fisica delle strutture dello spazio. Adotta diverse strategie, in primo luogo la disseminazione di pixel-oggetti (origamiche scatoline-dettagli cartacei-fusioni di colori stampati); quindi l’appropriazione indebita delle cornici dentro e fuori dagli aulici perimetri; infine il dripping-oggettuale di radice fluxus per interferire con stereotipi e spargimenti sui meccanismi di attenzione dello spettatore.
Anche in quest’occasione, l’alchemica Formenti trasforma in pura vibrazione verbo-visiva la congerie di parole e immagini che si risvegliano dal torpore della comunicazione (scritture esplodenti, echi di mosaici materici, foto-fantasmi cromatici). Si tratta di un esercizio manuale e immaginativo che interroga il mondo sensibile innescando nei luoghi provvisori dell’arte nuovi gesti d’invenzione, tracce invasive che si arrovellano nelle cronotopie della memoria, insieme con altri rumori.
Inaugurazione: sabato 4 marzo 2006 ore 18
Il portale
corso Stada Nuova 31 - Pavia
Orari: su appuntamento