Galerie Beeldentuin
Helmond
Schutterlaan, 6c
0031 492 529904
WEB
Lente 2006
dal 11/3/2006 al 16/4/2006
venerdi', sabato e domenica dalle ore 12.00 alle 17.00

Segnalato da

Lasta Cirillo



 
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11/3/2006

Lente 2006

Galerie Beeldentuin, Helmond

In mostra Mirta De Simoni Lasta con opere di pittura e lo scultore olandese Anton ter Braak. Tempo e spazio si raccolgono nel confine della tela e nel gesto dell’artista, un gesto e uno sguardo che li dilatano o li fanno gravitare attorno a qualche frammento di realta', trasfigurato fino a diventare essenziale.


comunicato stampa

Mirta De Simoni Lasta e Anton ter Braak

La galleria Beeldentuin bon ton di Helmond (Olanda) riprende l’attivita' espositiva con la mostra "Lente 2006" presentando gli artisti Mirta De Simoni Lasta con opere di pittura e lo scultore olandese Anton ter Braak.

Lo spazio di queste figure non e' una relazione astratta, ma una res, che rinuncia alla compiutezza dell’oggettivo per la grandezza allusiva del simbolo, una realta' soggettiva, carica di tonalita' emotive e di risonanze interiori. Le figure sono tanto piu' materiche e incompiute, quanto piu' densa e ricca e' l’anima che hanno attraversato per venire alla luce. Tempo e spazio si raccolgono nel confine della tela e nel gesto dell’artista. Un gesto e uno sguardo che li dilatano o li fanno gravitare attorno a qualche frammento di realta', trasfigurato e levigato fino a diventare essenziale. La polisemia del segno si spoglia dell’abito comodo dell’ambiguita' e diventa simbolo, un centro di attrazione, un nucleo in cui le civilta' sedimentano. La materia partecipa della vita della coscienza e palpita nei rossi degli sfondi, che sono ad un tempo sacri ed espressione - tutta umana - di passione.

Una piccola casa in un paesaggio di neve si appoggia ad una montagna, che lungo il suo profilo mette in tensione cielo e senso della terra. E’ forse la stessa che fa ascoltare il suo silenzio ad un uomo-volto, su cui la luce rivela il duplice flusso dei pensieri: apertura e sguardo esteriore, introspezione e sguardo interiore.

E’ ancora la luce, nitida o rarefatta dei picchi, il luogo dove umano e divino, impercettibilmente, si toccano. Dove lo spazio si fa piu' denso e la tensione vibrante, nello ziggurat sospeso, mentre la sua materia scende in gocce a terra, e nella totemica meditazione delle donne-torri.

Ogni segno ha in se una traccia di assolutezza, come un destino che marca definitivamente la sua curvatura. Ma la memoria e la predestinazione sono libere dalla malattia e dal rischio di saturazione, perche' la forma e' incompleta e vibrante, sulla soglia della sua rivelazione. La forma incompiuta e' gesto, e' divenire. E cosi' la presenza indicibile dell’oggetto e' anche la sua assenza.

L’arabesco e il ghirigoro, l’oro e il rosso, il definitivo e l’incompiuto, il solido e l’instabile, l’io e il mondo, la grazia della ballerina e la ieraticita' della donna archetipo si incontrano, ma le loro tangenze e i loro confini restano vivi, irrisolti, come la dialettica tra mito e logos. - Maria Vera Carminati

Inaugurazione: 12 marzo alle ore 14.00 (saranno presenti gli artisti)

Galerie Beeldentuin
Schutterlaan, 6c - Helmond

Orari: venerdi', sabato e domenica dalle ore 12.00 alle 17.00 (chiuso la domenica di Pasqua)

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