Les libraires aveugles, opere recenti e Les Indiennes. Il suo e' un ritorno alla 'pittura colta', ai grandi maestri e ai temi classici della pittura come la storia e la religione. Al di la' delle preoccupazioni della storia dell'arte o delle avanguardie, Garouste esplora il 'soggetto' e la potenza delle immagini.
Les libraires aveugles
Per Ge'rard Garouste "la pittura nella sua materialita' e' arrivata al termine della sua evoluzione. Rimane la questione del soggetto". Al di la' delle preoccupazioni della storia dell'arte o delle avanguardie, Garouste esplora il "soggetto" e la potenza delle immagini.
"Les Indiennes": negli anni '80 Garouste comincio' a sviluppare una pittura originale su grandi tele, appese al soffitto e sospese ad attacchi metallici come i sipari dei teatri. Le "Indiennes" prendono il nome da tele importate dalla Compagnia delle Indie, con colori caratteristici; esse si adattano all'ambiente appropriandosi dello spazio con una forza decorativa considerevole.
Da "Ke'zive la Ville Mensonge" a "L'anesse et la figure"
Da molto tempo Garouste si interessa ai grandi testi fondamentali della cultura occidentale: "L'Inferno" di Dante, il "Don Quijote" di Cervante. Dal 2000 e' la Bibbia, con la sua enfasi narrativa e le sue interpretazioni successive, che serve da ispirazione al suo lavoro.
Tra il 2000 e il 2002, con la sua serie "Ke'zive la Ville Mensonge", Garouste si e' avventurato in un'analisi semiotica e plastica di un estratto del Vecchio Testamento. Studiando da 15 anni l'ebraico antico, Garouste e' tornato ai testi originali e alle loro interpretazioni. Le tele "Le fils aine'" e "le Cadet", sono dei quadri che, sotto forma di anamorfosi, sottopongono la questione della rappresentazione di questi personaggi biblici e del loro significato simbolico.
Tra il 2002 e il 2004, Ge'rard Garouste ha scelto di confrontarsi col realismo e le esigenze del "ritratto". Per la prima volta nella sua carriera, si e' avventurato nel ritratto e autoritratto, ritratti di parenti e amici, e ritratti su commissione. Ancora una volta, l'imperativo di somiglianza non e' altro che un punto di partenza per arrivare a volte ad interpretazioni allegoriche del soggetto. A 60 anni Garouste e' senza dubbio una delle maggiori figure della pittura contemporanea francese. Con altri artisti come Jean Michel Alberola e Patrice Giorda, il suo e' un ritorno alla "pittura colta", ai grandi maestri e ai temi classici e ai temi classici della pittura come la storia e la religione.
Ha fatto mostre a New York, Los Angeles, Venezia, Tokyo: le sue opere sono in molte collezioni pubbliche, al Centre Pompidou, al Ludwig Museum di Vienna, a Montre'al, ecc.
Recentemente ha esposto alla Fondation Cartier, e la sua installazione presentata alla Couple du Panthe'on e' stata una delle realizzazioni piu' ammirate al Festival d'Automne 2003
Inaugurazione il 23 marzo, ore 18,30
fino al 28 aprile - orario: lun/ven 11-13 / 16-19,30 (chiuso sabato e festivi)