Galleria Artesanterasmo
Milano
via Cusani, 8
02 877069 FAX 02 72002334
WEB
Fabio Calvetti
dal 15/3/2006 al 21/4/2006
martedi' - sabato 10-13 e 15,30-19, lunedi' 15,30-19

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Fabio Calvetti



 
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15/3/2006

Fabio Calvetti

Galleria Artesanterasmo, Milano

Una cinquantina di dipinti su tavola e qualche installazione tridimensionale con materiali da riciclo, dai toni monocromatici bianco/nero/marrone e qualche pennellata di colore su un dettaglio o una fonte di luce che, come fermi immagine, svolgono un racconto sul tempo vuoto che viviamo.


comunicato stampa

Un tempo vuoto

Milano ospita la nuova personale di Fabio Calvetti, il pittore toscano che, appena rientrato da una mostra di successo negli Stati Uniti, interpreta la condizione di solitudine dell’uomo postmoderno.
Una cinquantina di dipinti su tavola e qualche installazione tridimensionale con materiali da riciclo, dai toni monocromatici bianco/nero/marrone e qualche pennellata di colore su un dettaglio o una fonte di luce che, per fermi immagine, svolgono un racconto sul tempo vuoto che viviamo.
L’occhio di Calvetti, come dotato di teleobbiettivo, entra dalla finestra nelle case delle persone, fissandole nei momenti piu' privati di silenzio e assorta solitudine.
Anche quando lo sguardo si sposta all’esterno, la visione e' notturna: auto spente sotto i lampioni, locali vuoti all’ora della chiusura e scorci metropolitani dove tutto tace e si interrompe per qualche ora. E in questo spazio di silenzio dove un televisore acceso e' “solo un rumore" e il pensiero va a “significati diversi" e a “vite e luoghi paralleli" potrebbe aprirsi una possibilita' per trovare un nuovo senso, ma anche per soccombere allo struggimento del vuoto e dell’attesa. Calvetti non da' risposte precise e lascia a noi la liberta' di scelta su dove e come stare.
“Io non so quale sia la soluzione, ne' se ci sia una soluzione, alla frenesia e al consumismo spinto dei nostri tempi", afferma Fabio Calvetti, “ma cerco di restituire attraverso la mia pittura il senso di vuoto che alla fine ci resta. E' in questo modo che faccio la mia parte ‘critica’."
E ci riesce. I suoi dipinti, dalla grande forza evocativa, difficilmente lasciano indifferenti.
Sempre piu' spesso compare anche la figura maschile, che fa da contraltare a quella femminile, immagini stilizzate di una comune condizione di incomunicabilita'. Ognuno e' per l’altro niente piu' che un’immagine dentro uno schermo televisivo: mediato, sognato, inaccessibile.
Questo e' il racconto di Calvetti. Se e come trovare una via d’uscita casomai spetta a noi.

La mostra, organizzata dalle gallerie Artesanterasmo di Milano e Guidi di Genova che detengono l’esclusiva per l’Italia delle opere di Calvetti, da Milano proseguira' a Genova alla Galleria Guidi (7 aprile-7 maggio 2006).
Immagini delle opere sono scaricabili dal sito www.artesanterasmo.it nella sezione Media.
La monografia della mostra sara' allegata al numero di marzo della rivista Arte.

Brevi note biografiche

Fabio Calvetti nasce a Certaldo (Fi), dove vive e lavora, nel 1956.
Si diploma al Liceo Artistico e nel 1978 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha per maestro Fernando Farulli, di cui portera' sempre con se' le ragioni etiche del fare arte.
Negli anni ’80 inizia una lunga sperimentazione su tecniche, materiali e superfici: abbandona la pittura a olio su tela, elimina il colore e riparte dal disegno e dalla grafite, per reintrodurre poi olii e acrilici e mettere a punto una tecnica complessa piu' vicina alle sue esigenze.
Esponente della nuova Figurazione italiana, il suo interesse va all’analisi interiore della condizione umana. I principali riferimenti artistici sono Hopper con la sua visione desolata e solitaria dell’uomo contemporaneo e Sironi con i suoi profondi silenzi.
Nel 1987 al SIAC di Firenze il critico Tommaso Paloscia lo inserisce in “Onda verde", una selezione di giovani artisti italiani.
Negli anni ’90 iniziano le prime mostre personali, soprattutto all’estero: Europa, Stati Uniti e Giappone, dove sviluppa durature collaborazioni con la Shiraishi Gallery di Tokyo e la Schortgen Galerie di Lussemburgo. Partecipa anche alle Fiere di Ginevra, Amsterdam, Strasburgo, Gand, Den Haag e Kortrijk.
Dopo questa esperienza internazionale inizia a esporre anche in Italia, con le importanti personali a Certaldo a Palazzo Pretorio nel 1997, a Genova alla Galleria Guidi e a Ercolano alla Villa Campolieto nel 1999 e a Napoli alla Casina Pompeiana nel 2000. Il debutto a Milano e' nel 2003 alla galleria Artesanterasmo.
Continuano anche le esposizioni internazionali, da Brest alla Corea, da Lione alla Nuova Caledonia.

Immagine: Fabio Calvetti UN TEMPO VUOTO, dipinto su tavola, CM 100X100

Inaugurazione giovedi' 16 marzo ore 18.30 sara' presente l’artista

Galleria Artesanterasmo
via Cusani 8 - 20121 Milano
orari: 10.00-13.00 / 15.30-19.00 dal lunedi' pomeriggio al sabato

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