Giulio Paolini
Mario Finazzi
Keren Cytter
Giacinto Di Pietrantonio
Italo Zannier
Alessandro Rabottini
Maria Cristina Rodeschini Galati
Giulio Paolini: sculture, installazioni ambientali, disegni a parete e fotografie. Tutta la mostra ruota intorno all’idea di arte come veicolo del sapere e deposito di storia e tradizione. Mario Finazzi: la sua produzione fotografica esprime la volonta' di “smaterializzare" l ’immagine, di evidenziarne l’estetica, al di la' del soggetto. Projecr room: Keren Cytter, "Atmosphere", due lavori video.
Tre mostre
In contemporanea, fino al 28 maggio, l’esposizione “Atmosphere" della
giovane artista Keren Cytter (Tel Aviv, 1977), riprende il ciclo della
project room ‘Eldorado’.
Dopo il grande successo riscosso dalla mostra War is Over, che ha riscosso l
’interesse di 42.000 visitatori, la GAMeC (Galleria d’arte moderna e
contemporanea) di Bergamo propone dal 6 aprile al 16 luglio 2006, le
personali dedicate a Giulio Paolini e Mario Finazzi e dal 6 aprile al 28
maggio la ‘project room’ della giovane artista di origine israeliana Keren
Cytter.
Curata da Giacinto Di Pietrantonio, l’esposizione di Giulio Paolini (Genova,
1940), Fuori Programma, presenta un progetto, realizzato per l’occasione,
che si compone di installazioni site specific all’interno delle quali
trovano spazio anche lavori storici in grado di offrire ai visitatori un’
articolata visione del suo lavoro.
Sculture, installazioni ambientali, disegni a parete e fotografie creano, al
secondo piano del museo, un percorso espositivo che si basa sulla
considerazione dell’Accademia intesa in senso classico quale luogo della
trasmissione della conoscenza e depositaria dell’arte. Tutta la personale
ruota intorno all’idea di arte come veicolo del sapere e deposito di storia
e tradizione. Questo concetto e' ulteriormente rafforzato dal fatto che il
percorso si estende fino all’atrio della Pinacoteca d’Arte Antica dell’
Accademia Carrara e a quello dell’Accademia di Belle Arti, dove sono esposte
altre due opere. Paolini ha concepito le sale secondo questa logica
ricostruendo in ciascuna e rivisitandole, un’aula di pittura, una di
scultura e una di disegno, dedicando l’ultima sala ad un’installazione che
rimanda all’atelier dell’artista riunendovi gli strumenti del suo lavoro e
tematizzando il concetto stesso di biografia degli artisti.
La seconda personale e' dedicata al lavoro di Mario Finazzi (Chiuduno, Bg,
1905 - Bergamo 2002) importante esponente della fotografia italiana del
dopoguerra. Curata da Italo Zannier e Maria Cristina Rodeschini Galati, l’
esposizione presenta i materiali conservati nell’Archivio Fotografico di
Mario Finazzi, che il museo ha acquisito in comodato nel 2003, che
rappresenta uno dei pochi archivi fotografici d’autore italiani intatti,
composto da circa 1500 negativi, 900 positivi e 800 diapositive, databili
dalla fine degli anni venti fino agli anni sessanta. Tra questi, si trovano
anche i risultati dell’attivita' di ricerca sul procedimento della
solarizzazione su negativo che suscito' grande interesse in campo
internazionale e che ha caratterizzato emblematicamente il suo lavoro.
La produzione fotografica di Finazzi esprime la volonta' di “smaterializzare"
l’immagine, di evidenziarne l’estetica, al di la' del soggetto; anche nel
tema del nudo, trattato con interesse dal fotografo, emerge l’intenzione di
privare il corpo della sua materialita', tentativo raggiunto proprio
attraverso la tecnica della solarizzazione. Una tecnica trasgressiva, ma
squisitamente fotografica che permette di ottenere una demarcazione
accentuata del disegno, ai limiti del chiaroscuro tra negativo e positivo,
creando un segno “a filo di ferro", una procedura che supera, anzi utilizza
l’"errore" tecnico della sovraesposizione. Finazzi definiva tale tecnica
hot-line, ottenuta solarizzando in negativo e sistemandolo poi in un
sandwich con il corrispondente diapositivo “a registro", per ottenere un
effetto lontano dal “verismo rappresentativo", e che esprimeva anche una
tensione verso l’astrazione.
Con la personale di Keren Cytter, Atmosphere, curata da Alessandro
Rabottini, la GAMeC riprende il ciclo di mostre ‘Eldorado’, project room
dedicata ai piu' interessanti esponenti delle ultime generazioni di artisti
internazionali, invitati a concepire un progetto inedito, espressamente
pensato per gli spazi della galleria bergamasca, che ha ospitato in passato
i lavori di Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Adrian Paci, Daniele Puppi,
vedovamazzei e Sislej Xhafa.
Per la sua prima mostra museale presso un’istituzione pubblica italiana,
Keren Cytter presenta due lavori video inediti: Atmosphere e Dreamtalk,
entrambi del 2005.
Il lavoro video di Keren Cytter si colloca a meta' strada tra cinema
sperimentale e video d’arte: i suoi brevi film, infatti, rileggono e
interpretano i codici narrativi, cinematografici e televisivi, mescolando
tra loro stili differenti. Dal documentario al melodramma, dalla sit-com al
genere sentimentale, i suoi lavori, presentati in video-installazioni
singole e multiple, indagano temi come i rapporti interpersonali, i
meccanismi della memoria e del desiderio, il rapporto tra la realta' e la
finzione e tra il mondo dei media e la sfera soggettiva di ciascuno.
I copioni, scritti dall’artista stessa, utilizzano un linguaggio volutamente
artificioso ed enfatizzano il distacco dalla realta' e la natura di finzione
di certe rappresentazioni.
Pur nella loro apparente semplicita', e nell’estetica quasi amatoriale che
adottano, questi lavori sono invece complesse stratificazioni di linguaggi.
Il confine sempre piu' sottile tra la vita e la sua rappresentazione e' messo
in scena da Keren Cytter attraverso alterazioni del montaggio filmico che
rivelano analogie con i meccanismi del ricordo e del rimpianto, attraverso
il coinvolgimento di amici e familiari come attori non professionisti e la
pratica della citazione di frammenti della storia del cinema che si
intreccia con l’alternarsi di punti di vista differenti.
Immagine: Keren Cytter, Dreamtalk, still video, 2005
Inaugurazione Mercoledi' 5 Aprile 2006 ore 18.30
GAMeC
via San Tomaso, 53 - Bergamo
orari: martedi' - domenica: 10 - 19; giovedi': 10 - 22. Chiuso lunedi'