Lollycon. Quello dell'artista non e' un puro prodotto video, e' piuttosto il derivato di una pratica ibrida, artigianale, animata dal desiderio di raggiungere l'artificio perfetto, omnicomprensivo.
Lollycon
Un viaggio fantastico nel ''complesso della Lolita'' e dintorni.
Quello di Mary Sue non e' un puro prodotto video, e' piuttosto il derivato di una pratica ibrida, artigianale, animata dal desiderio di raggiungere l'artificio perfetto, omnicomprensivo. Mary Sue, metonimo adottato dell'artista, e' costantemente al centro del processo creativo, alla convergenza dei punti di vista che riflettono il suo rapporto con il mondo e la sua reazione cosi' come viene messa in scena, con teatrale ingenuita'. Lo spettatore, ma a dire il vero il mondo intero, ne e' escluso.
La sua solitudine di fronte al mondo e' quella di tutte le piccole celebrita': si susseguono piccole avventure, piccoli eventi e minuscoli attimi di illuminazione, ma sempre Mary Sue sembra prendersi gioco dello spettatore, in qualunqe situazione, per poi colpirlo proprio la', sotto la cintura, rendendo prima di tutto se stessa oggetto della propria ironia ed eliminando cosi' qualsiasi ambiguita' rispetto ad uno possibile sguardo oggettivo. Il suo e' un punto di vista piu' pre-adolescenziale che critico e piuttosto che condannare i fatti si limita a metterli in mostra. Il lavoro di Mary Sue e' fresco ed ironico, un gioco nel gioco.
Mary Sue e' nata tra il 1979 ed oggi.
Si e' diplomata al D.N.S.E.P. (Diplome Nationale Supe'rieur d'Expression Plastique) - Ecole Nationale Supe'rieure des Beaux Arts in Francia, dove vive e lavora.
La sua collaborazione con Marco Noire Contemporary Art e' iniziata nel 2005 con la presentazione delle sue video installazione ad ART BASEL per proseguire con ARCO 2006. I suoi video sono stati largamenti presentati in Francia, Italia e al 2001 XXIV J.V.C. Festival - TokioArt & Design Gallery - a Nagoya, Giappone.
Marco Noire Contemporary Art
Via Gaudenzio Ferrari, 5 - Torino