Fashion District
Bagnolo San Vito (MN)
via Marco Biagi (Loc. Basse di Mezzo)
0376 25041

Toni Salmaso
dal 31/3/2006 al 16/4/2006
venerdi' 15.00/19.00; sabato-domenica 10.00/200
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31/3/2006

Toni Salmaso

Fashion District, Bagnolo San Vito (MN)

L'artista presenta ora una nuova serie di dipinti “Il filo di G". Padovano, ha sviluppato negli ultimi anni una ricerca sempre piu' personale intorno al tema della figura.


comunicato stampa

Sul filo di G

Dal 1 al 17 aprile sara' presentato al pubblico una nuova serie di opere realizzata dal pittore Toni Salmaso.
Padovano, ha sviluppato negli ultimi anni una ricerca sempre piu' personale intorno al tema della figura.
Il suo interesse e la sua attenzione per le persone, gia' lo avevano portato a dipingere una lunga serie di visi, presentati nel 2002 a Provaglio d'Iseo nell'Oratorio secentesco di San Pietro in Lamosa, con il titolo “Sperando". Subito dopo, nascono i dipinti del ciclo “Divenire" esposti a Brescia alla Pieve di Urago Mella nel 2004.

Nato nel 1964, attualmente vive e opera a Milano. Presenta ora una nuova serie di dipinti “Il filo di G"

Il filo di G

Ho rivisto la mia vita, mi sono guardato indietro: in quanti momenti ho vissuto sospeso! Circostanze, eventi, situazioni che mi hanno reso piu' cosciente: sono sempre in equilibrio…

Il filo ha circondato la vita della mia famiglia. La casa nella quale sono cresciuto era spesso popolata da ragazze che venivano ad imparare l'arte dei merletti di Burano. Mia madre, Gina, insegnava. Il filo ha sostenuto per anni la mia famiglia.

Fili di cotone rigorosamente bianchi, che, per preservare il candore, esigevano il continuo lavaggio delle mani: un gesto di purificazione, quasi sacro. Ho visto nascere ricami di una bellezza unica. Il filo e' per me sinonimo di bellezza.

Ho visto fragili fili delicati che, cuciti tra loro, creavano intrecci robusti. Ho visto generarsi la forza, che m'ha insegnato sicurezza e fiducia. Ho visto le mani esperte di mia madre che si muovevano misteriosamente attorno al groviglio informe per settimane: lavoro, impegno, costanza. Poi i nodi sparivano per lasciar posto all'opera. Meravigliosa. La fatica era dimenticata per ammirare la bellezza. “Il filo di G" e' un omaggio a lei.
Toni Salmaso

L'arte e' capace di avvicinare mondi lontani.
Vi si alternano idee generatesi in occasioni diverse o esperienze personali che hanno toccato l'intimo, penetrando e affinando lo sguardo. Vi si innestano spesso ragionamenti faticosi e contorti, nati per correre dietro alla vita sempre in qualche modo misteriosa che ci siamo lasciati alle spalle.

“Il Filo di G" nasce, mi sembra, dall'incontro di questi elementi: un'occasione, un'esperienza, un ragionamento. Il fascino d'un reportage, (del fotografo Giuseppe Distefano), dedicato al mondo dell'Hip hop, nei giorni profondi e sempre inattesi della scomparsa della persona piu' cara, ha offerto un mondo attraverso il quale comprendere in qualche modo la propria vita.

Ancora una volta il mondo che l'occhio ha voluto fissare si trasfigura attraverso le linee, che caratterizzano in modo cosi' prepotente l'opera di Toni.

I personaggi, nelle loro mirabolanti acrobazie, non sono sospesi solamente in pose inconsuete, bizzarre e cosi' lontane dalle simmetrie che il rigore della danza spesso impone: anche i luoghi, gli spazi, gli ambienti tipici delle citta' non offrono ospitalita' e riparo… sono assenti. Del mondo urbano, nel quale e' nata la danza Hip hop, sembrano essere rimasti solo i colori dei neon. Come insegne luminose, messe ancor piu' in risalto dagli sfondi volutamente piatti e raramente variati con tonalita' dello stesso colore, i neon stanno li' per rinviare dentro. Sembrano invitare ad entrare per assistere allo spettacolo e alla ricchezza dell'intimo.

E nell'intimo finalmente il mondo si apre nella sua complessita', nel suo groviglio di intenzioni, desideri, aspettative e delusioni, ricerche e attese. L'intrecciarsi della complessita' della vita di ciascuno e' visibile ora sugli abiti, ora sui volti deformati e assenti. I personaggi sono quasi sempre soli, alle prese con loro stessi e quando sono in piu' non si rivolgono mai l'uno all'altro: le pose uniformi e meccaniche raffigurano ancora di piu' l'universo impenetrabile dell'io. Solo qua e la' (come in n' 15), dove l'espediente pittorico rompe l'uniformita' dello sfondo, la solitudine e' attratta, timorosa e deforme, oltre se stessa… ha visto qualcosa.
Gianluca Falconi

Inaugurazione: sabato 1 aprile 2006, ore 17.00

Fashion District
via Marco Biagi (Loc. Basse di Mezzo) - Bagnolo San Vito (MN)

Orari: venerdi' 15.00/19.00; sabato-domenica 10.00/200

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