Annee' Olofsson indaga i rapporti che hanno segnato il suo vissuto. Lo spazio domestico e' il luogo in cui si muovono e si confrontano i protagonisti della poetica dell’artista. Che tende sempre alla creazione di opere irriverenti, per significati sociali, politici e psicologici.
Annee' Olofsson
Stars have their moment then they die
Sabato 8 aprile inaugura nel Main Space della Changing Role Stars have
their moment then they die, personale di Annee' Olofsson.
L’artista svedese indaga nel suo lavoro i rapporti che hanno
maggiormente segnato il suo vissuto, il proprio teatro familiare. Lo
spazio domestico e' il luogo in cui si muovono e si confrontano i
protagonisti della poetica dell’artista. Non a caso i soggetti
ricorrenti nelle fotografie e nei video di Olofsson sono ritratti di
famiglia, in cui l’artista e i suoi genitori diventano al tempo stesso
protagonisti reali e attori di una messa in scena che enfatizza le
relazioni sociali e personali, lo scambio di ruoli e di identita'. Le
situazioni presentate nei lavori dell’artista svedese possono sembrare
apparentemente semplici e banali, ma la facciata di un’esasperante ed
alienante quotidianita' nasconde situazioni piu' enigmatiche, difficili
da comprendere e dai risvolti inquietanti. Ambienti rigorosamente reali
sono trasfigurati fino all’esasperazione, ogni oggetto superfluo e'
eliminato. Le immagini che emergono dall’obiettivo dell’artista sono di
grande rigore formale, ritratti algidi e neutri caratterizzati da luci
e colori freddi che donano alle opere un aspetto straniante.
Annee' Olofsson e' nata nel 1966 in Svezia. Vive e lavora tra Stoccolma e
New York.
Ha esposto nel 2001 alla Biennale di Venezia e alla Biennale di
Valencia, alla Hayward Gallery a Londra (2004), nel 2005 al Mori Art
Museum di Tokyo e alla Biennale di Tirana. Attualmente ha in corso la
mostra EGOmania, presso la Galleria Civica di Modena e This is who I’m
me and you, la sua prima retrospettiva ospitata in tre musei svedesi
(Vasteras Konstmuseum, Kristianstad Konsthall, Umea Bildmuseum)
**************************************
Project Romm
Walter Picardi
Have a good time
Sabato 8 aprile inaugura nella Project Room della Changing Role Have a
good time, installazione site specific di Walter Picardi.
Picardi tende sempre alla creazione di opere irriverenti, per i
significati sociali, politici e psicologici in esse contenute. Artista
eclettico, utilizza come medium privilegiato il video, l’installazione,
la performance. Partendo da un sostrato autobiografico, l’artista
stempera il linguaggio icastico e brutale di partenza attraverso il
filtro dell’ironia.
In Have a good time Picardi organizza pochi, semplici elementi
all’interno dello spazio. “Have a good time" e' l’espressione abituale
per augurare a qualcuno di stare bene. Un invito a divertirsi, allo
svago e al piacere che puo' anche diventare un’allusione alla politica,
al conformismo della societa'. L’immagine del “fist fucking", emblema di
una pratica erotica brutale e simbolo aggressivo della street culture,
e' riutilizzata dall’artista per decorare tre ovali di plexiglas che
richiamano cromaticamente il tricolore italiano. Un tavolino da
ping-pong al centro della sala invita lo spettatore a giocare. Tutto
sembra essere predisposto e apparentemente pronto per essere utilizzato
ma c’e' qualcosa che non funziona: ad uno sguardo attento la rete
divisoria e' sistemata in verticale, la superficie di gioco e' molto piu'
stretta. Due racchette deformate ed una pallina coperta di piume
rivelano definitivamente l’impossibilita' di giocare la partita, una
partita impossibile, la partita delle vita.
Walter Picardi e' nato a Napoli nel 1978, dove vive e lavora.
Immagine: Annee' Olofsson Naked light of day
Changing Role - Move Over Gallery
Main Space Via Chiatamone 26 - Napoli
Project Room Via Chiatamone 34 - Napoli
Home Gallery, Via Foria 106 - Napoli
Orario: Entrambe le mostre saranno visitabili dal martedi' al venerdi' dalle
10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00