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4/4/2006

Johanna Grawunder

Galleria Alessandro De March (vecchia sede), Milano

Nell’ambito della settimana del design la galleria Alessandro De March presenta due nuovi oggetti creati da Johanna Grawunder. I californiani trascorrono nel traffico mezzo milione di ore ogni giorno.

Tutto cio' per la New economy.

Siamo nel bel mezzo della terza rivoluzione della storia della civilta', rivoluzione che segue a ruota la Rivoluzione agricola e la Rivoluzione industriale: l'Eta' dell'Informazione. Mentre il settore contabile dell'Eta' industriale chiamava le persone "spese" e le cose "investimenti", nella New economy dell'Eta' dell'informazione le persone sono risorse, e le cose sono, in realta', ancora investimenti. Occorrera', probabilmente, una quarta rivoluzione di qualche tipo grazie alla quale le persone saranno finalmente considerate investimenti.

Il Terzo luogo, un termine inventato dal sociologo Ray Oldenburg, indica un luogo che non e' ne' casa (1), ne' ufficio (2). Si tratta appunto di un terzo luogo, "dove una persona puo' andare per rilassarsi e sentirsi parte di una comunita'". Con le parole di Oldenburg: "Tutte le grandi societa' offrono luoghi informali di incontro, come il Foro nell'antica Roma o il pub inglese ai giorni nostri".

Tuttavia oggi i terzi luoghi sono diventati marginali e stanno scomparendo i bar locali e i negozietti a conduzione familiare dove incontrare gli altri, trascorrere del tempo e progettare qualcosa. Il business ci soccorre! Quale modo migliore per aumentare la produttivita' di trasformare il terzo luogo nel secondo. Aprire luoghi di lavoro per incontri simili a stanze da gioco per ideare brainstorming e role play. Sembra che cio' funzioni su piu' livelli. Sedie pouf. Queste sono le opzioni sempre piu' prevalenti negli spazi ufficio della New economy e, sebbene esse non soddisfino pienamente l'idea originale del terzo luogo, riescono con successo a mettere in pratica il concetto per scopi aziendali. Certamente esiste l'obiezione che questo tipo di paesaggio urbano simulato, progettato per tenere le persone al lavoro con la presupposto di stimolarsi e ispirarsi l'una con l'altra, possa in realta' ridurre e prosciugare la "creativita'", come la "Simcity" aziendale non puo' mai avvicinarsi alla diversita' e all'improvvisazione della cosa reale. I terzi luoghi in via di sparizione sono stati sostituiti dai terzi luoghi virtuali in forma di chat room online, instant messaging.

Ho incontrato online un gruppo di persone molto brave che lavorano in condizioni che io non conosco, in uffici con o senza le sedie a pouf. Lavorano da casa con dei portatili e mi incontrano virtualmente in internet; stanno seduti in un magazzino enorme alla periferia di Nuova Deli in file ben ordinate di scrivanie come nel "Playtime" di Truffaut. La notte mi hanno inviato dei rendering molto chiari della "sedia da ufficio per la new economy" e la "scrivania per la new economy". Ora sono una micro-multinzionale. La principale capacita' richiesta alle persone nella New economy e' quella di adattarsi a qualsiasi realta' che si incontra, concetto non del tutto nuovo. Darwin infatti diceva: "non e' la specie piu' forte che sopravvive, ne' la piu' intelligente, ma quella piu' sensibile al cambiamento." La mostra proseguira' poi nello spazio della galleria Roberto Giustini a Roma nell’ambito di un progetto a cura di Marcello Smarrelli.

Cinque artisti e cinque designers saranno invitati, nel corso del 2006 e 2007 a progettare oggetti dall’uso inedito.

Ad ogni lavoro corrispondera' una mostra. Nell’anno corrente: Andrea Anastasio ( 23 febbraio - 15 aprile); Johanna Grawunder ( 20 aprile - 17 giugno); Ettore Sottsass ( settembre - ottobre ); Massimo Grimaldi ( novembre - dicembre).

Inaugurazione: Mercoledi' 5 Aprile 2006 dalle 11 alle 22

Galleria Alessandro De March
via Rigola, 1 - Milano
Orari: martedi' - sabato 15.30 - 19

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