Corsoveneziaotto
Milano
corso Venezia, 8
02 36505481 FAX 02 36505492
WEB
Wim Delvoye
dal 5/4/2006 al 29/6/2006
Lunedi'-Venerdi' 10-13, 15.30-19.30. Sabato su appuntamento

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Wim Delvoye



 
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5/4/2006

Wim Delvoye

Corsoveneziaotto, Milano

Et voila' les cochons. In mostra i maiali che l’artista ha sottratto alla macellazione e ha fatto tatuare con le immagini piu' amate dai teen-ager, dai teschi ai cuori, dai serpenti alle donnine seminude amate dai marinai. Una riflessione sprezzante sul significato dei simboli nella societa' contemporanea.


comunicato stampa

Et voila' les cochons

Ha tatuato polli e maiali, truccato vecchie bombole per il gas da preziose antiche ceramiche di Delft, disegnato finte mappe geografiche con improbabili continenti a forma di teiera, di pene o di martello. Le sue lettere, invece che la romantica impronta di un rossetto per le labbra, portano impressa quella di un sedere.

Wim Delvoye ha la fama del ragazzo terribile, e' l’Huckleberry Finn dell’arte, il degno erede dello spirito caustico e irrispettoso di Piero Manzoni. A cui, tra l’altro, ha dedicato anche un omaggio, Cloaca, riproposizione monumentale e tecnologica della famosa Merda d’artista. Niente gli e' piu' estraneo del politically correct: preferisce agire irrispettosamente, sovvertire, rivoluzionare, cambiare. Con pochissimi altri artisti, da Koons a Cattelan, da Hirst a Sachs, fa parte della top five dei grandissimi provocatori. Eppure, il quarantenne autore fiammingo, nato in un borgo vicino Gand (Belgio) nel 1965, non si sente affatto tale: “Piuttosto", afferma, “sono un virus sano in un sistema malato".

In occasione della sua nuova personale milanese dal titolo Et voila' les cochons, la galleria Corsoveneziaotto presenta al pubblico Katharina e Christopher, Robert, Sabine,Karen,Gianni e Margareta. Ovvero i maiali che l’artista, almeno secondo le sue dichiarazioni, ha sottratto alla macellazione e ha fatto tatuare con le immagini piu' amate dai teen-ager, dai teschi ai cuori, dai serpenti alle donnine seminude amate dai marinai. Una tranquilla e longeva vita da fattoria prima, una morte naturale dopo (e in Belgio negli ultimi anni c’e' stato solo l’imbarazzo della scelta, tra afta, morbo della mucca pazza e crisi della diossina), infine i suini, imbalsamati o scuoiati, sono diventati opere d’arte.

Si sono trasformati in una riflessione caustica e sprezzante sul significato dei simboli nella societa' contemporanea, in un ragionamento cinico sulla forza comunicativa, sempre a rischio d’essere travisata, degli stemmi, dei loghi, delle icone d’oggi. E cosi', tra le mura della galleria, ci sono adesso la pelle di suino che ripropone i marchi di fabbrica di una delle piu' importanti case di moda internazionali e quella che ricorda, sinistramente, il look tipico dell’Harleista americano di mezza eta'.

Il tutto esposto accanto a splendidi pavimenti di marmo dai riflessi, rosa, rossi e porpora. Pavimenti disegnati e realizzati col resto del maiale, accostando una all’altra - con una capacita' geometrica degna dei piu' grandi astrattisti storici - fette di salame,
prosciutto, mortadella e spalla.

Principali mostre personali:
1991 - Sonnabend Gallery, New York
Castello di Rivoli, Rivoli, Torino
1997 - Open Air Museum Middelheim, Antwerp
2000 - “Cement Truck", Centre Georges Pompidou, Paris
2002 - “Cloaca - New and Improved", New Museum, New York
2003 - Muse'e d’Art Contemporain, Lyon
2004 - Oeuvres sur papier 1968 - 2004, Galerie Nathalie Obadia, Paris

Catalogo in galleria a cura di Maurizio Sciaccaluga

Inaugurazione giovedi' 6 aprile, ore 18.30

Corsoveneziaotto
Corso Venezia 8 - Milano

Orari: Lunedi'-Venerdi' 10-13, 15.30-19.30. Sabato su appuntamento

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