Tracce di un’avventura artistica. Il mare e la sua gente visti attraverso gli occhi del pittore. Un percorso espositivo che svela i temi cari all’artista: la rappresentazione del mondo dei lavoratori, la vita del porto e dei suoi abitanti...
Omaggio a Demos Bonini - Allestita nel Palazzo del Podesta' di Rimini (dall’8 aprile al 14 maggio) la mostra antologica dedicata al piu' celebre pittore riminese del ‘900 - 150 opere provenienti da 40 collezionisti - Dedicato all’evento il libro “Demos - Il Mare di Rimini", una raccolta delle guaches dell’artista con la prefazione dell’amico Sergio Zavoli.
Il mare e la sua gente visti attraverso gli occhi di Demos. Al “pittore", come viene ricordato dai riminesi Demos Bonini (1915-1991), e' dedicata una ricca mostra antologica, dagli schizzi con il pennarello ai disegni, dalle xilografie alle acqueforti e agli oli. Una selezione di 150 opere provenienti da oltre 40 collezionisti, che saranno esposte dall’8 aprile fino al 14 maggio al Palazzo del Podesta', in piazza Cavour a Rimini, omaggio postumo al pittore piu' vicino ai riminesi e alla loro citta'. Un percorso espositivo intitolato “Demos Bonini, tracce di un’avventura artistica" per svelare i temi cari all’artista, dagli esordi e la rappresentazione del mondo dei lavoratori, che spesso lo conduceva a soffermarsi sulla vita del porto e dei suoi abitanti, per arrivare ai paesaggi della Valle del Marecchia. Una sezione della mostra presentera' il linguaggio artistico di Demos, con il tema delle sue amate giacche, la sua grafica e la critica ai miti della civilta' contemporanea.
Una carriera artistica iniziata con Federico Fellini, in compagnia del quale apre, nel 1938, la bottega “Febo", un negozio di caricature. Nel 1939 un incontro importante con Filippo De Pisis condizionera' il suo stile, facendo emergere il tema delle “giacche" e dei “capispalla" posati diligentemente su appendiabiti o abbandonati frettolosamente su sedie e poltrone. Alla fine degli anni ’50 arriva l’incontro con Renato Guttuso e il suo trasferimento a Roma, una frequentazione che lo spinge ad aderire al movimento pittorico del Realismo e ad esporre a fianco dei suoi maggiori interpreti in mostre collettive, come nella “Seconda mostra d’arte" e il “Premio Suzzarra, lavoro e lavoratori nell’arte" a Roma nel 1951. Quando Demos torna nella sua Rimini, il luogo dove amava vivere e lavorare, continuera' a dipingere dedicandosi ad opere di impegno sociale e a una rinnovata produzione di paesaggi e nature morte, di giacche e interni, di grattacieli e simboliche calate di “giustizieri".
L’esposizione, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini con il patrocinio del Comune di Rimini, curata dalla dott.ssa Michela Cesarini e dal prof. Pier Giorgio Pasini, propone un interessante catalogo (editore Guardaldi) con numerose opere mai esposte al pubblico. Sara' inoltre disponibile il volume “Demos - Il mare di Rimini", che riproduce fedelmente la raccolta delle guaches rilegate artigianalmente dall’artista nel 1980. Un gioiello editoriale, introdotto dall’intensa prefazione di Sergio Zavoli, nel quale si ritrova la Rimini piu' autentica e suggestiva, con le “donne delle poveracce" (cioe' delle vongole), i pescatori intenti a rammendare le reti con ai piedi i caratteristici stivali rossi e le “moto lapidate", con cui Demos lancia il suo grido di dissenso agli idoli del mondo contemporaneo.
Inaugurazione: 8 Aprile 2006
Palazzo del Podesta'
Piazza Cavour - Rimini
Orari: tutti i giorni, ore 10-13 e 16-19