Museo di Roma in Trastevere
Roma
piazza Sant'Egidio, 1
06 5816563 FAX 06 5884165
WEB
Rassegna di mostre
dal 5/4/2006 al 27/5/2006
martedi' - domenica 10-20; la biglietteria chiude un'ora prima. Lunedi' e 1 maggio chiuso

Segnalato da

Giusi Alessio




 
calendario eventi  :: 




5/4/2006

Rassegna di mostre

Museo di Roma in Trastevere, Roma

Oltre 500 immagini tra cartoline e foto da meta' 800 ai giorni nostri. Le fotografie di Luigi Ghirri sono affiancate a vedute di straordinaria bellezza. Le cartoline lucide minimaliste anni '50 di autori ignoti sono associate a immagini di Gabriele Basilico. Le immagini di Luca Campigotto introducono nel tempo sospeso della distruzione. I paesaggi di guerra sono rappresentati anche da una serie di fotografi delle nuove generazioni. 'Sogni e incubi della Cambogia del '900' mostra un secolo di immagini. Nell'ambito di FotoGrafia Festival.


comunicato stampa

Nella quinta Edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, promossa dal Comune di Roma, Assessorato Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali, il Museo di Roma in Trastevere ospita, dal 7 al 30 aprile 2006, un’importante sezione di esposizioni. Una rassegna che invita a riflettere sull’importanza della Fotografia nel Novecento e nei nostri giorni, indispensabilita' data dalla sua capacita' di documentare, testimoniare, ma anche di esprimere l’immaginazione.

Con la mostra Luigi Ghirri e le cartoline di paesaggio vengono presentate una serie di cartoline illustrate, dalla seconda meta' dell’Ottocento alla meta' del Novecento, che costituirono fino alla fine dell’Ottocento un importantissimo veicolo di conoscenza geografica per chi non si sarebbe mai allontanato dai propri luoghi. Un mezzo di comunicazione spesso incompreso nei suoi aspetti estetici e sociologici, ma che ha affascinato l’autore fin da bambino, nella contemplazione di cartoline paesaggistiche. La stessa contemplazione del mondo che ritroviamo nelle sue fotografie, affiancate a cartoline di vedute di straordinaria bellezza.

Un’ideale continuazione e' data dalle cartoline lucide degli anni ’50 di autori ignoti: una documentazione del boom edilizio in una serie di cartoline dei quartieri periferici, che fornivano ai loro abitanti un orgoglioso ritratto del benessere raggiunto. Con una freccia indicavano a penna un balconcino aggiungendo “casa mia", per spedirla ad amici e parenti. Sono documenti unici anche per la qualita' fotografica che anticipa il minimalismo dei maggiori autori contemporanei sensibili all’identita' urbana, come le immagini di Gabriele Basilico che implementano la mostra.

Quindi l’esposizione ripercorre Sogni e incubi della Cambogia del '900. Un secolo di immagini che evocano, con tocchi impressionistici, la meravigliosa atmosfera di un’epoca idilliaca poi offuscata da un’apatica amministrazione coloniale, infine definitivamente distrutta dall’orrore di Pol Pot. Immagini che lasciano interdetti quando gettano in faccia la quotidianita' dei carnefici, i khmer rossi della prigione S21, uno dei piu' incredibili monumenti fotografici sul genocidio.

Le immagini di Luca Campigotto, invece, ci introducono nel tempo sospeso e desolato della distruzione. Si tratta di foto realizzate in zone sperdute, dopo lunghe camminate, sulle tracce della marcia di milioni di soldati che si affrontarono sul fronte della Prima Guerra Mondiale. Le sue immagini di fortificazioni della Grande Guerra, hanno la capacita' di far rivivere quegli inverni lunghissimi fatti di silenzi, appostamenti, trincee, linee da difendere o attraversare.

I paesaggi di guerra sono rappresentati anche da una serie di fotografi delle nuove generazioni:

Riccardo Mazzoni ha ripercorso un tratto di linea gotica, ultimo baluardo dell’esercito nazista contro l’avanzata alleata. Mazzoni fotografa un inverno con sessant’anni di ritardo, sempre pieno di solitudini e morti, fotografa un fronteggiamento che non c’e' piu', un’attesa passata ma della quale ci restituisce l’atmosfera.

Le'a Eouzan lavora per combattere la rimozione occidentale della Seconda Guerra Mondiale e fotografa crudamente cosa rimane dei campi di permanenza e concentramento costruiti in Francia durante il conflitto. Il lavoro e' presentato in tre trittici, testimonianze senza appello di quello che non si puo' cancellare dalla storia.

Lorenzo Vitturi, invece, propone una serie di immagini che documentano il sistema di fortificazioni costruito dall’esercito italiano per contrastare l’avanzata dei paesi appartenenti al Patto di Varsavia sul fronte nord-orientale.

Su un tracciato analogo si muove Eva Frapiccini, concentrandosi, pero', sugli anni del terrorismo. Il suo lavoro parla delle morti avvenute dalla meta' degli anni Settanta fino all’inizio degli anni Ottanta nelle citta' di Torino, Milano, Genova e Roma, anche in questo caso ricercando la stessa atmosfera, le stesse condizioni di luce, gli echi ancora presenti di atti cosi' drammatici.

Infine, dal 4 al 28 maggio, saranno ospitate negli spazi del Museo di Roma in Trastevere tre importanti mostre:

Petros Village di Guy Tillim, che dal Malawi nel villaggio di Petros, una delle aree a maggior rischio di carestia, ha portato immagini di un’ospitalita' generosa e di una esuberante vitalita'. Questo lavoro e' parte di un progetto con la Comunita' di Sant’Egidio che prevede anche la produzione del reportage di Graciela Iturbide in Mozambico su un gruppo di donne che, grazie al progetto DREAMS, sono riuscite a bloccare la loro malattia, l’AIDS. Donne che continuano la loro vita, lottando per il futuro e per i loro figli.

Ultimo grande appuntamento sara' con il World Press Photo, un'occasione per vedere raccolte le immagini piu' belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo. La mostra raccoglie 190 fotografie ed e' presentata dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali, in collaborazione con Contrasto e la World Press Photo Foundation di Amsterdam.
Il Premio World Press Photo e' uno dei piu' importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo. Dopo una selezione viene assegnato al fotografo autore dell’immagine che rappresenta, nel modo piu' appropriato, un evento di grande portata giornalistica avvenuto nel corso dell’anno.

La giuria internazionale del 49mo concorso World Press Photo 2006 ha premiato come Foto dell’anno 2005 l’immagine a colori del fotografo canadese Finbarr O’Reilly, dell’agenzia Reuters. La fotografia mostra madre e figlio in un centro di emergenza alimentare, a Tahoua, nel Niger, ed e' stata scattata l'1 agosto 2005.

Nell'ambito di FotoGrafia- Festival Internazionale di Roma - V edizione

Elenco mostre
Vedute & rivedute. Luigi Ghirri e le cartoline di paesaggio

Roma, Gabriele Basilico e le cartoline degli anni '50

Sogni e incubi. La fotografia cambogiana del’900 AA.VV.

Teatri di guerra Luca Campigotto

Minima porzione possibile Riccardo Mazzoni

Le fortificazioni del nord-est Lorenzo Vitturi

Muri di piombo Eva Frapiccini

Lavamemoria Le'a Eouzan

Ufficio Stampa Ze'tema Progetto Cultura
Giusi Alessio 06 82077327 - 339 8896175 ufficiostampa@zetema.it

Immagine: Gabriele Basilico, Roma Circo Massimo

Organizzazione
Zoneattive in collaborazione con Ze'tema Progetto Cultura
Servizi Museali
Ze'tema Progetto Cultura

Inaugurazione 6 Aprile 2006 ore 18.00

Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1/b Roma
Orari
martedi' - domenica ore 10.00 - 20.00; la biglietteria chiude un’ora prima lunedi' chiuso, 1 maggio chiuso
Biglietteria
biglietto integrato Mostre + Museo: intero euro 5,50 - ridotto euro 4.00
gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

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