Una serie di tre documentari, prodotta per il canale televisivo Channel 4, che esplora il modo in cui alcuni tra i piu' noti artisti contemporanei hanno affrontato il tema del corpo umano e delle implicazioni psicologiche legate alla sua rappresentazione.
Con Sally Mann, Jouko Lehtola, Wendy Ewald, Collier Schorr
Vile Bodies e' una serie di tre documentari, prodotta per il canale
televisivo Channel Four, che esplora il modo in cui alcuni tra i piu'
noti artisti contemporanei hanno affrontato il tema del corpo umano e
delle implicazioni psicologiche legate alla sua rappresentazione.
La LUO, in collaborazione con Galleria Neon, presenta i primi due titoli
della serie: Kids esamina il lavoro di fotografi che hanno rappresentato
il tema dell’infanzia e dell’adolescenza andando oltre l’oleografia
degli ‘album di famiglia’ per ritratti piu' veritieri e in ultima analisi
rispettosi delle loro dinamiche e complessita'. L’artista americana Sally
Mann ad esempio, ha fotografato i propri figli documentandone gli stati
d’animo piu' mutevoli, dall’esaltazione alla tristezza; Jouko Lehtola ha
prodotto un reportage su un festival estivo in Finlandia popolato da
tredici-quattordicenni ubriachi
d’alcool fatto in casa; Wendy Ewald ha lavorato con un gruppo di bambini
del North Carolina, per aiutarli a visualizzare i loro sogni ed incubi;
infine la newyorchese Collier Schorr fotografa ragazzi e ragazze non
ancora ventenni dai tratti androgini, indagando i
cortocircuiti dell’inevitabile “femminilita'" del proprio sguardo nel
ritrarre la mascolinita', chiedendo ai propri soggetti di mimare le pose
usate nei media per rappresentare il femminile (come in Forest Bed
Blanket, 2001), o, come per la sua serie sui giovani lottatori di
wrestling, mettendo in campo il proprio vissuto emotivo nel
contemplare “la vita che avrei avuto se fossi stata un ragazzo".
Il secondo documentario, Naked, si concentra invece su artisti che hanno
sfidato l’immagine stereotipata di “normalita'" del corpo umano,
lavorando, ad esempio, sul disagio legato alla rappresentazione della
vecchiaia e della disabilita'. Il fotografo americano Joel-Peter
Witkin discute i concetti che hanno ispirato le sue celebri visioni da
incubo, con corpi umani spesso torturati e deformi ritratti in tableaux
frequentemente ispirati alla pittura del Rinascimento. Jenny Saville,
una delle maggiori scoperte di Charles Saatchi nella
generazione degli Young British Artists, e' divenuta famosa per i suoi
ritratti femminili e transgender nei quali la corporeita', trasferita su
tele gigantesche, esplode in caratteri ipertrofici e il tessuto cutaneo
sembra portare i segni di una trasformazione ancora in atto, come
ripreso nel corso di una chirurgia plastica. L’illustre artista di
stanza a New York John Coplans produce invece autoritratti
monumentali in bianco e nero che celebrano l’inaspettata imponenza del
corpo nudo di un uomo anziano. Walter Rovere
mercoledi' 19 aprile, ore 21.30
Kids, regia di Penny Woolcock (prod: Blast Films)
Con Sally Mann, Jouko Lehtola, Wendy Ewald, Collier Schorr.
Introduce Fabiola Naldi, critica e curatrice. Collabora con il corso di
Storia dell'arte contemporanea (Dams - Bologna) e con il corso di Cinema
e Arti visive (Bicocca - Milano). Scrive su Flash art e Around
Photography. E’ autrice di I'll Be your Mirror - travestimenti
fotografici nel novecento, Rapport 1957-1977, Floria Sigismondi -
Immaculate Conception.
Inaugurazione: giovedi' 20 aprile, ore 21.30
Naked, regia di Edmund Coulthard (prod: Blast Films)
con Joel-Peter Witkin, Jenny Saville, John Coplans.
Introduce Andrea Viliani, curatore presso la Galleria d'Arte Moderna di
Bologna (dal 2007 MAMbo - Museo d'Arte Moderna Bologna, presso la nuova
sede all'ex Forno del Pane). Per il progetto di mostra No
Manifesto ha vinto nel 2005 la seconda edizione del Premio Lorenzo
Bonaldi per l'Arte - Enterprize, riconoscimento internazionale
riservato a curatori under 30.
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via Zanardi 2/5 - Bologna