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Manlio Remorini
dal 7/5/2006 al 12/5/2006
Lunedi-Sabato 10.00-19.30

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7/5/2006

Manlio Remorini

Libreria Internazionale Ulrico Hoepli, Milano

Jamais le Dimanche."La gente crede nella realta' della fotografia, ma non in quella della pittura; il che da' un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, pero', anche i fotografi credono nella realta' della fotografia" Duane Michals.


comunicato stampa

Jamais le Dimanche

La gente crede nella realta' della fotografia, ma non in quella della pittura; il che da' un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, pero', anche i fotografi credono nella realta' della fotografia"1. Sempre acuto Duane Michals.

E Lewis Hine allora? “Se la fotografia non puo' mentire, i bugiardi possono fotografare"2. E lo diceva nel 1909.

E Cartier-Bresson, subito pronto a fare il primo della classe: “Il nostro compito e' percepire la realta' e quasi simultaneamente registrarla… Non dobbiamo cercare di manipolare la realta' mentre scattiamo"3.

Riassumendo: la gente crede che nelle foto ci sia la realta'; lo credono anche i fotografi che, quindi, non dovrebbero cercare di modificarla. Ma ci sono dei bugiardi che fotografano.
Ergo, la fotografia contiene la realta' se il fotografo e' un bravo ragazzo.
Categoria, quest’ultima, noiosa oltre che pericolosa.

Manlio Remorini non e' un bravo ragazzo. (Non me ne voglia, gli sto facendo un complimento). Intanto perche' non e' noioso, ne' come fotografo ne' come persona. E poi perche' ha il gusto supremo dello sberleffo, dell’ironia, magari un po’ (tanto) cattivella. Ma quando ci vuole, ci vuole. E in questo mondo balzano e squinternato, ci vuole sempre di piu', l’ironia.

Per vivere. Per sopravvivere. Per non farsi intaccare dal cattivo gusto e dall’ottusita', dal “perbenismo interessato, l’umanita' fatta di niente, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto", e questo lo cantava il grande Francesco Guccini (anzi lo scriveva Guccini e lo cantava il grandissimo Augusto Daolio) il secolo scorso, un sacco di anni fa. Ora e' peggio, altro che “una politica che e' solo far carriera", qui se Dio muore non risorge.
Ma torniamo a noi.

Manlio Remorini non e' un bravo ragazzo, dicevo. Quindi, a dar retta ai parrucconi del reportage umanista, nelle sue foto non c’e' la realta'.

E' vero. Non c’e' la realta' che vorrebbero loro. Come non c’era, a sentir sempre loro, in The Americans di Robert Frank o nei romanzi di Henry Miller. A quelli li', fargli balenare che non ci si casca nei loro giochetti, che si sa che il re e' nudo (e pure uno spettacolo penoso da guardare) mica piace.

Perche', se no, i politici avrebbero tanta paura (ce l’hanno, ce l’hanno, anche quando abbozzano e fanno finta di nulla) dei comici e della satira, quella vera, pungente e sputtanante? Quella che svela il trucco, che toglie il velo dagli occhi, che ci fa vedere la bruttezza del conformismo, della massificazione, del vendersi l’anima per quattro soldi di benessere (benessere? Benessere?). Vai Manlio. Massacra senza pieta'.

Inaugurazione: Lunedi' 8 Maggio 2006 ore 17,30

Libreria Internazionale Ulrico Hoepli
Via Hoepli 5 - Milano
Orario: Lunedi-Sabato 10.00-19.30

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