StudioSei Arte Contemporanea
Milano
Viale Regina Giovanna, 6
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Declinazioni & Storie
dal 15/5/2006 al 29/7/2006
10 - 19 dal martedi' al sabato domenica e lunedi' su appuntamento

Segnalato da

Sebastiano Dell'Arte




 
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15/5/2006

Declinazioni & Storie

StudioSei Arte Contemporanea, Milano

L'esposizione e' la prima di un ciclo che riflette sulle origini e gli esiti dell'ultimo 900. L'itinerario parte da singoli artisti attivi sin dal 1945 e giunge ai primi segnali della medialita' di fine anni '90. In mostra le opere di: Nobuyoschi Araki, Vanessa Beecroft, Joseph Beuys, Maurizio Cannavacciuolo, Maurizio Cattelan, Lucio Fontana... A cura di Gabriele Perretta e Sebastiano Dell'Arte.


comunicato stampa

Arena del contemporaneo

A cura di Gabriele Perretta e Sebastiano Dell'Arte

Nobuyoschi Araki, Vanessa Beecroft, Joseph Beuys, Maurizio Cannavacciuolo, Maurizio Cattelan, Santolo De Luca, Giuseppe Desiato, Lucio Fontana, Hans Hartung, Hermann Nitsch, Claudio Parmiggiani, Michelangelo Pistoletto, David Salle, William Scott, Andres Serrano, Frank Stella, Michele Zaza.

Curata da Gabriele Perretta e Sebastiano Dell'Arte Declinazioni & Storie.Dall'arena del contemporaneo ai segni mediali.L'esposizione e' la prima di un ciclo di nuove riflessioni sulle origini e gli esiti dell'ultimo '900. L'itinerario,partendo da singole vicende di artisti attivi sin dal 1945, giunge sino ai primi segnali della medialita' tardonovecentesca,consolidatasi intorno alla fine degli anni '90. In mostra ci sono le opere di artisti scelti con un'attenzione storica che si muove a tappe e scandisce, su frammenti di biografie in un certo senso astratte, i passi della condizione dell'arte dal dopoguerra fino ai giorni nostri.Le declinazioni sono i differenti modi degli artisti di imporre la propria biografia poetica e le storie sono i diversi metodi di mostrare le tracce del proprio stile.

L'idea dell'''arena del contemporaneo'' ,invece,e' mutuata dalla terminologia critica dell'Espressionismo astratto che,del resto, attraverso la teorizzazione dello spazio astratto degli anni '40, potrebbe essere considerata come anticipatoria del caos mediale che si protrarra',dalla fine degli anni '80 in poi, in tutte le vicende artistiche. Si tratta, dunque, di una lettura inconsueta dell'ibridazione tra arte e media, che tenta di dimostrare, vagando a zig zag e senza seguire un itinerario storico ordinario, quanto sia stato importante per l'affermazione dell'immagine mediale la linea concettuale e astratta del secondo Novecento.

Infatti,l'obiettivo e' anche quello di mostrare in chiave critica come il dibattito odierno sia banalmente condizionato da una imitazione della pittura figurativa o figurata fine a se stessa. Non a caso, all'inizio del discorso sui media e l'iconografia, Perretta utilizza un concetto di opera aperta tracciato da Paul Klee, che tenta di smuovere il vecchio razionalismo e giunge al grado di essenza accidentale ed espansa della materia, per dar corpo ad una nuova astrazione mediale che disegna i suoi confini in una '' vibrazione cromatica e in una realta' tecnologicamente avanzata''. Quindi, dall'astratto al reale l'esito none' piu' quello di scendere nel mondo, ma di essere assorbiti in una nuova grande finzione, vittime di una mimesi derealizzata tra tangibile ed immaginario.

La mostra e' accompagnata da un ricco catalogo, in cui vengono pubblicate foto di opere degli artisti in mostra, scritti di Gabriele Perretta, che vanno al dila' della considerazione storica, e dei frammenti poetici di scrittori e autori del secondo Novecento.

Inaugurazione: 16 Maggio 2006, ore 19

StudioSei Arte Contemporanea
Viale Regina Giovanna 6 - Milano
orario: 10 - 19 dal martedi' al sabato; domenica e lunedi' su appuntamento

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