Verginer, Bonavita e Fermariello. In mostra i lavori dei tre artisti con una panoramica che mira a rappresentare l’arte contemporanea di oggi, dalla provincia alla metropoli, partendo da Bolzano e scendendo fin a Napoli.
Verginer, Bonavita e Fermariello
Milano, dopo la mostra monografica dedicata alle opere del maestro Joan Miro', la Galleria Il Castello riunisce i lavori di tre giovani artisti con una panoramica che mira a rappresentare l’arte contemporanea di oggi, dalla provincia alla metropoli, partendo da Bolzano e scendendo fin a Napoli.
Verginer, nato a Bressanone nel 1957.
Da sempre fedele ad una unica materia prima, il legno, presenta una serie di sculture che sfidano la comune tradizione figurativa.
I soggetti emergono da un gioco di luci ed ombre come eleganti, sofisticati, armoniosi.
Ma Verginer va oltre la semplice rappresentazione realistica: sul legno aggiunge la componente colore, non a fini leziosi, bensi' per esprimere il vero significato e mistero di ciascun soggetto. Il colore trasuda quasi dal legno, lo contagia. L’osservatore non puo' fare a meno di soffermarsi sugli sguardi e sulla drammaticita' dei personaggi che sembrano nascondere qualcosa di molto vicino alla poesia.
Alfonso Bonavita, nato ad Amantea (Cosenza) nel ’62, ma genovese di adozione, e' presente alla Galleria Il Castello da piu' di cinque anni.
Immensa e' la riflessione filosofica dietro i suoi lavori: da sempre Bonavita analizza i sentimenti e la presa di coscienza dell’essere umano come una entita' individuale all’interno di un universo in movimento.
Sono esaltati dubbi e paure, infiniti istanti, impercettibili momenti del destino dell’uomo in cui la vita si manifesta e tenta di essere compresa dal singolo.
Alle tele, alcune costruite come collage, altre piu' pulite e delineate, l’artista affianca sul retro stralci di poesia e letteratura che colgono il fondamento della sua arte e, come una massima, lo congelano nel tempo.
Nelle sculture, quasi installazioni, luce e ombra giocano un ruolo fondamentale, spazio e tempo sono rivisitati in base alla percezione del soggetto rappresentato e dell’istante in cui e' colto.
Sergio Fermariello e' nato nel 1961 a Napoli.
La sua e' un’arte tutta mediterranea che si sviluppa attraverso lo studio e la moltiplicazione di simboli che potremmo definire arcaici, quasi preistorici.
Sulle tele compaiono infiniti guerrieri, simili a quelli provenienti da incisioni rupestri, ma nelle sue opere il fondamento non sono guerre o battaglie, ne' la loro interpretazione.
I segni, gli ideogrammi replicati all’infinito, vivono di vita propria, in un perfetto equilibrio, sebbene sembrino uscire da una pagina tratta da un mito lontano non sono riconducibili ad una collocazione temporale definita. Fermariello, attraverso una sorta di ambiguita' espressiva, indaga e coglie la realta' universale che e' nascosta nei piccoli particolari.
Galleria Il Castello
Via Brera 16 - Milano