In mostra trentadue acquarelli, tutti autoritratti; di fronte ad essi su una lunga parete e' esposto un nuovo teatrale dipinto intitolato Pantheon, la piu' grande tela in un unico pannello che l’artista abbia mai realizzato. L’opera e' l’immagine dinamica che Clemente ha realizzato di una partita di calcio vista dall’alto. Una pittura maestosa, ricca di drammaticita', energia ed equilibrio.
Nuovi Autoritratti ad acquarello e Pantheon, un nuovo grande dipinto
Francesco Clemente ha realizzato un’entusiasmante installazione per la prima esposizione in una galleria in Italia dopo molto tempo. Tre pareti della galleria presentano allineati trentadue preziosi acquarelli; di fronte ad essi su una lunga parete e' esposto un nuovo teatrale dipinto intitolato Pantheon, la piu' grande tela in un unico pannello che l’artista abbia mai realizzato.
Clemente e' un maestro nella difficile e immediata tecnica dell’acquarello e i lavori esposti possiedono una lucente freschezza soffusa alla profondita' dei loro sguardi. Sono tutti autoritratti, anche se molti possono non sembrarlo, tale e' la varieta' delle loro forme. Clemente ha ritratto se stesso come un gufo, un coniglio, una mosca; in altri, mostra il suo alter-ego, diviso a meta' tra femminino e mascolino; in altri ancora, dipinge cio' che sembra essere l’ombra del suo spirito di fronte a lui. In alcuni di essi, realizzati con bellissimi colori tenui, l’artista e' visibilmente riconoscibile mentre tiene in mano una carta da gioco, un limone di Amalfi, dove la maggior parte di questi lavori sono stati eseguiti la scorsa estate.
Clemente che ora vive a New York - nonostante la sua famiglia sia di Napoli e lui sia cresciuto a Roma - si e' sempre dedicato agli autoritratti. Essi rappresentano la via per mettere in dubbio ed esplorare la sua realta', per guardare i suoi tratti e attraverso essi arrivare all’anima. E' una poetica ricerca della verita' che e' stata da sempre caratteristica del suo lavoro. Questa serie di acquarelli, calma e intensa, e' una summa particolarmente commovente della sua ricerca fino ad oggi.
Ma la sorpresa della mostra - e certamente l’opera piu' grande - e' l’immagine dinamica che Clemente ha realizzato di una partita di calcio vista dall’alto da Gesu', Krishna, Buddha, Vishnu e la Vergine Maria. Pantheon e' una pittura maestosa, ricca di drammaticita', energia ed equilibrio. Dodici calciatori - che indossano i colori delle squadre Lazio e Roma, le due rivali a Roma - corrono verso una rete che ha l’apparenza di una gigante gabbia o trappola che travolge l’intero gioco. La palla, dipinta da Clemente come se fosse la sua testa, in un’espressione scioccata, sfonda la rete. A guardare l’intera scena dall’alto c’e' un gruppo diversificato di personaggi legati alle religioni del mondo, ognuno dei quali e' dipinto con dovizia di particolari e splendidi colori. In questa composizione ispirata, con la sua testa che vola attraverso la rete e che si sottrae cosi' alla velocita', tensione e ansia del gioco, Clemente ha dipinto un’immagine simbolo dell’illuminazione alla quale tutte le religioni aspirano.
Il regista Bernardo Bertolucci, e Norman Rosenthal della Royal Academy di Londra, hanno contribuito con un testo al catalogo completo delle opere esposte, pubblicato in occasione della mostra.
Galleria Lorcan O'Neill
via Orti D'Alibert 1e - Roma