I Livelli dell’arte. L'artista rappresenta un teatro in cui gli attori protagonisti diventano da un lato la materia pittorica e dall’altro una sorta di schematizzazione corsiva dell’immagine.
I Livelli dell’arte
a cura di Gabriele Boni
Cristina Taioli ha avuto un maestro, una persona che ha creato per lei
una corsia preferenziale per farle conoscere l’essenza della pittura di
Morandi e Picasso. Non c’entrano i paragoni artistici, ne' ancora quelli
tecnici. C’entra solo che tramite Walter Masotti ha potuto respirare
un’aria d’arte talmente inebriante da farla innamorare della tela.
Gia' proprio Walter Masotti, artista romagnolo che ha avuto la fortuna e
l’onore di dipingere al fianco di due artisti che con le loro pennellate
hanno scritto la storia.
Cristina Taioli e' una giovane pittrice - il galateo insegna che non e'
cortese riferire l’eta' di una donna - che trova la propria forza in una
vivacita' culturale estremamente ampia ed eterogenea, un occhio critico e
indagatore che si affaccia al mondo delle nuove idee.
La permanenza negli Stati Uniti l’ha legata a doppio filo con le nuove
frontiere artistiche e umane, da qui nasce quella esigenza che la porta
a camminare lungo un particolare percorso che e' iniziato nel realismo e
l’ha condotta all’informale. Ed e' proprio tramite l’informale che la
Taioli vuole immergersi nella cultura del proprio tempo: osservando la
sua opera ci troviamo davanti a una figura esemplare e significativa
della sua generazione, dalla quale ha condiviso fedelmente tutte le
vicissitudini umane, ideologiche e stilistiche. Preoccupazioni e
interessi che fondano le radici nella sua Romagna e che hanno trovato di
continuo formulazioni sempre nuove e sempre diverse.
Rappresenta un teatro in cui gli attori protagonisti diventano da un
lato la materia pittorica e dall’altro una sorta di schematizzazione
corsiva dell’immagine; e' proprio questo secondo attore che, nella fase
che porta dal concreto all’astratto, trova una definizione formale
convincente e al contempo elegante.
In clima informale, l’amore per la materia pittorica e' divenuto, in
Cristina Taioli, amore per la materia tout court, mentre la tendenza a
schematizzare l’immagine e' divenuta ancora ricerca sui ritmi cromatici
astratti, sul binomio segno-colore: il segno che entra in relazione
triadica con oggetto e interpretante giungendo cosi' alla semiosi
descritta da Charles Peirce nella seconda meta' dell’Ottocento.
Presenziera' la mostra Marina Ripa di Meana.
Il catalogo, con intervento critico di Gabriele Boni e' edito da
Christian Maretti editore
Studio La Matta e' attivo come galleria d’arte da circa due anni.
Attualmente accanto alla proposta di opere di maestri degli anni
sessanta investe parte delle proprie risorse alla scoperta di giovani
artisti del territorio.
Ufficio stampa e servizi per l’arte e la cultura
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Inaugurazione: domenica 14 maggio alle 18,30
Studio La Matta
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Orari: Dal lunedi' al venerdi' 15-19, sabato e domenica su appuntamento.