Autocommiserazione di un collezionista d’armi. Gli interventi ideati dall'artista prendono forma nello spazio espositivo creando un percorso irregolare con situazioni inaspettate e nuove dinamiche esperenziali. Con questa mostra Tropeano continua il processo di definizione di "utilizzo improprio dei mezzi".
Autocommiserazione di un collezionista d’armi
a cura di Alessandra Poggianti
White Project presenta la prima personale di Fabrizio Tropeano con un progetto espositivo ideato per la galleria.
Con questa mostra, l'artista avvia un processo di "utilizzo improprio dei mezzi", come lui stesso lo definisce. Il primo esempio e' una struttura incandescente, alimentata da un percorso di trasformazione energetica che riporta meccanicamente i passaggi a ritroso dalla materia, allo spirito di essa. Sulla superfice in acciaio si definisce uno scenario archetipo, un disegno che rimanda ad elementi fossili improbabili: un vegetale carnivoro, preso come "esempio di incattivimento naturale della specie e di disequilibrio in termini", quasi fosse una figura atavica che si fa vettore di tensioni energetiche.
Autocommiserazione di un collezionista d'armi, e' un progetto ambientale realizzato in animazione 3D, inteso come "sguardo redento sull'indole umana rispetto le sue attitudini comportamentali, come accumulazione di potenziale espresso sotto forma involontaria, proteso a ledere stati di coscienza collettiva". Siamo al secondo esempio di "utilizzo improprio dei mezzi", che vede l'innesto di un macchinario in un contesto naturale, intento a riprodurre movimenti ondulatori artificiali. Cosi' il mare, luogo in continuo movimento da sempre "adagiato e fermo sul medesimo fondale, diventa leggibile come la relazione della mente sul corpo e del corpo sulla mente".
Continuando negli alchemici processi di trasformazione, si incontra un'urna di vetro contenente petrolio greggio. L'oggetto si avvale dell'intento di volere assicurare la dignita' storica ad una materia che racchiude in se' una combinazione infinita di simboli e significati, ma il bisogno primario, e' volerla "sottrarre dall'impiego indotto dal monopolio internazionale, affinche' riacquisisca il suo valore primordiale di archivio organico universale".
La mostra "Autocommiserazione di un collezionista d'armi", crea all'interno dello spazio di rappresentazione, una piattaforma, dove si svolgono processi energetici impropri che conducono ad un'inaspettata riappropriazione dell'ambiguita' dell'esistenza. Una trama sottile attraversa tutto lo spazio, e' una tensione diffusa, una latenza del cataclisma, una catastrofe non compiuta che diffondono un sentimento malinconico dato proprio dalla paralisi dell'azione. Questa condizione sposta la visione collettiva verso nuove forme di intendere la realta'.
Fabrizio Tropeano
nato a Pescara nel 1979 Vive e lavora a Milano
Principali Mostre Personli
2006 "autocommiserazione di un collezionista d'armi" White Project, Pescara (a cura di Alessandra Poggianti)
Principali Mostre Collettive
2006 "mi/gre" Centro Culturale Francese, Milano (a cura di Alessandra Poggianti e Katia Anguelova).
2005 "fox trot" Isola Art Center, Milano (a cura di Alessandra Poggianti)
"our nature" Villa Serena, Bologna (a cura di Elvira Vannini)
2004 "arrivederci e grazie" Via Farini, Milano (a cura di Alberto Garutti, Stefano Bernuzzi, Velentina Costa, Laura Garbarino, Francesco Pavesi, Veronica Pirola, Alessandra Poggianti, Marta Savaris, Elvira Vannini)
Inaugurazione sabato 3 giugno 2006 ore 19
White Project arte contemporanea
V.le Vittoria Colonna 63 65127 Pescara