Tre artisti a confronto, Giampaolo Castiglioni, Giorgio Gristina ed Arrigo Musti, uniti dalla rappresentazione di stati d’animo, eventi emozionali e spaziali.
Giampaolo Castiglioni, Giorgio Gristina ed Arrigo Musti
A cura di Daniela Brignone
Frammenti, superfici, conflitti identificano una visuale, un’esplorazione di attimi e di interiorita'. Tre sostantivi che rimandano ad immagini, luci e intuizioni repentine nel tentativo di liberare effetti imprevisti e suggestivi e linguaggi innovativi.
Tre artisti a confronto, Giampaolo Castiglioni, Giorgio Gristina ed Arrigo Musti. Uniti dalla rappresentazione di stati d’animo, eventi emozionali e spaziali, i tre artisti siciliani si incontrano all’interno della Galleria Mecenars, in una suddivisione di ruoli, esperienze e valori il cui denominatore comune e' la ricerca e la contemporaneita'.
La pittura di Giampaolo Castiglioni e' fatta di frammenti e di annotazioni, di elementi che si sovrappongono, di connotazione fortemente simbolica, spesso di colori contrastanti, accostati a delineare nettamente la superficie, che filtrano l’emotivita' e ne modulano il ritmo. La tela non e' piatta come non lo e' quella di Gristina e di Musti.
Giorgio Gristina alterna disegni di scorci poetici ad immagini fantastiche e fantasiose, al recupero di oggetti di uso comune, rielaborati ed enfatizzati nelle loro caratteristiche peculiari e latenti, caricati di una dose di ironia ed originalita'. Una presenza quasi costante del rosso e del nero, persi nell’uniformita' dell’incolore, sembra quasi volere sottolineare un particolare, una descrizione di episodi minuti. Sono episodi fantastici ma reali nello stesso tempo, sottomessi al rigore geometrico di una planimetria, o alla scomposizione di forme simboliche, appena accennate, tipiche del movimento surrealista.
Musti si stacca dalla sperimentazione monocromatica degli ultimi anni, legata agli archetipi naturali junghiani, quali l’acqua e il fuoco, attraverso i quali ha dato forma alle immagini nascoste nell’inconscio. Nell’attuale ricerca, un accostamento di bianco, nero, seppia, mette in risalto i particolari di un volto, ridotto a pochi passaggi chiaroscurali, come dei ricordi in parte cancellati, immagini di una classicita' quasi corrosa dal tempo, metaforiche di caducita' umana e di disfacimento.
L’allestimento, curato da Mariaelisa Dimino, Laura Angelica Pristina e Neus Molina Alfonso, prevede, oltre all’esposizione di circa 30 tele, la proiezione di un video con le immagini tratte dall’attivita' artistica dei tre pittori.
Galleria Mecenars
via Marchese Ugo n.72 - Palermo