Per l'installazione site specific 'Innesti', Alberto Timossi utilizza dei tubi soprattutto per il loro richiamo all'industria. In '- 6 + 6' Claudio Abate presenta due serie di fotografie: una del '72 e una del '78 che hanno un carattere narrativo.
Claudio Abate / Alberto Timossi
Claudio Abate
- 6 + 6
A cura di Lorenzo Benedetti
La fondazione Pastificio Cerere presenta una mostra personale di Claudio Abate, artista e fotografo riconosciuto internazionalmente per la sua straordinaria attivita' di lavoro nel mondo dell'arte contemporanea dalla fine degli anni cinquanta. Grazie a questo grande e coerente lavoro sono infatti stati testimoniati momenti storici dell'arte contemporanea degli anni sessanta.
Ma la produzione di Claudio Abate non si limita solo ad essere un documento unico del mondo dell'arte di Roma.
In questa mostra vengono presentate due serie di fotografie che mostrano un aspetto insolito del famoso fotografo. La prima serie di sei fotografie in bianco e nero del 1972 e l'altra del 1978 mostrano entrambe un carattere narrativo. Nella prima viene mostrata la sensibilita' e la bellezza del corpo umano. La seconda serie di 6 foto a colori mostra l'incontro immaginario tra una persona e una donna che racchiude un prezioso vocabolario di intime riflessioni interiori.
Claudio Abate
Nasce nel 1943 a Roma, dove vive e lavora. All'eta' di sedici anni inizia la sua reale attivita' professionale lavorando per il servizio Press Service Agency. Dal 1961 al 1963 lavora come assistente per Eric Lessing (Life Magazine) in Europa. Dal 1962 al 1977 documenta le avanguardie artistiche contemporanee, seguendo diversi movimenti e tendenze come l'Arte Povera, il Minimalismo, l'Arte concettuale, la Body Art, la Narrative Art ed esperienze teatrali.
Nell'ambito di FotoGrafia, festival internazionale di Roma http://www.fotografiafestival.it
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Alberto Timossi
Innesti
L’installazione di Alberto Timossi si inserisce nel nuovo progetto della Fondazione Pastificio Cerere, che consiste nella realizzazione di lavori site specific nel cortile, prodotti ogni anno da un artista diverso durante la primavera fino a luglio.
Lo spazio esterno della Fondazione, che e' composto da piu' innesti e si sviluppa intorno ai due edifici del cortile, che dialogano fra loro attraverso i due ballatoi, rappresenta un contesto storico estremamente interessante nell’opera di Timossi, trattandosi di un ex edificio industriale.
L’artista infatti utilizza dei tubi, soprattutto in un contesto architettonico ed urbano, perche' “un materiale povero usato nell’edilizia diventa opera d’arte, diventa scultura e quindi esce dal sottosuolo dell’edilizia e da cio' che lo nasconde, rendendosi visibile e diventando opera fra la gente, nei luoghi dove la gente vive, dove la gente passa e nei luoghi dove la gente in questo caso crea".
Il fatto di dialogare con questo spazio per l’artista diventa molto stimolante perche', come lui stesso afferma, “e' industria e il materiale che uso e' materiale industriale e quindi e' come se ritornasse alla sua origine, ritorna in qualche modo nel suo ambiente e crea un collegamento tra esterno ed interno, fra cio' che si vede e cio' che non si vede, cio' che si percepisce e cio' che e' evidente, che e' proprio quello che succede in questo luogo."
L’idea di utilizzare il tubo come elemento di comunicazione di qualcosa e la realta', che si nasconde dietro alle mura, si divide in una realta' contemporanea e allo stesso tempo in una realta' intesa come stratificazione della storia.
Questi tubi sono definiti dall’artista “innesti", perche' in qualche modo trasformano lo spazio come una pianta che ha un innesto e diventa poi un’altra cosa, fiorendo o dando un frutto, affermandosi quindi come un segno di novita'.
Il tubo grezzo ha delle forme che richiamano i macchinari della vecchia fabbrica, da qui il senso della memoria scaturito da questo lavoro, cioe' la trasformazione industriale. L’evoluzione con la scomparsa dei macchinari da' spazio alla creazione dell’arte di oggi e poi in un modo semi casuale, ritorna un elemento che da funzionale diventa simbolo di qualcosa che nasce e da' la possibilita' di creare l’arte.
Come afferma Timossi “idealmente e' un’incontro fra un’industria che c’e' e una che non c’e' piu'".
Immagine: Alberto Timossi, Innesti
Inaugurazioni ore 18.00
Cristiana Pepe Responsabile ufficio stampa zoneattive
Tel. +39 06 4927141 press@zoneattive.com
Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7 - Roma
Orario: lunedi' - venerdi' 15.00 - 19.00. Ingresso libero