La generazione degli anni ‘80. Artisti, galleristi, giornalisti, registi, fotografi, collezionisti e imprenditori. Tra i piu', in questo verticale “affresco" in bianco e nero, facilmente distinguibili sono i volti piu' noti, isolati nel proprio riquadro iconico e nel proprio passato.
La generazione degli anni ‘80
Coloro che sono destinati ad affermarsi e che coloro che sono destinayi ad affermarsi e che coloro che sono destinati a rimanere nell’ombra, sono tutti fotografati da Gianni Fiorito nel quadro-collage del manifesto, colti in varie pose e in varie espressioni del volto. Tutti piu' giovani e tutti insieme in un insolito raduno iconografico: sembra quasi che ogni fotogramma funga da tassello per mosaico. La “mosaicita'" della rappresentazione e' unitaria. Solo negli atteggiamenti. Forse lo e' anche nella comune passione per l’arte. Ma questo e' un aspetto piu' morale (e percio' piu' interiore e meno percettibile) che fisico.
Tuttavia, anche questo aspetto e' da verificare. E’ possibile che parecchi di loro siano piu' sensibili ad un presenzialismo radical-chic, che ad un estetismo puro. Ad ogni modo eccoli tutti li' che si mostrano sorridenti e contenti di essere sorpresi dall’occhio scrutatore della Nikon di Gianni. C’e' anche chi appare serio e pensoso con dita alle tempie e a mento e guancia e chi sfodera una posa d’attore in scena per “immortalare" come meglio crede nell’illusione d’un istante la propria immagine. Alla diversita' delle espressioni dei fotografati dei due sessi, si contrappone la diversita' delle loro professioni: artisti, galleristi, giornalisti, registi, fotografi, collezionisti e imprenditori. Tra i piu', in questo verticale “affresco" in bianco e nero, facilmente distinguibili sono i volti piu' noti, isolati nel proprio riquadro iconico e nel proprio passato.
Quel che si muoveva negli anni ‘80
La mostra fotografica di Gianni Fiorito e' in perfetta linea con la Picagallery, che si difende con coerenza programmatica facendo leva sulla memoria e sull’identita' di fondo dell’oggettivita'. La generazione degli anni Ottanta attraversa il guado del ventennio che va dal mitico ’68 all’89, anno del crollo del Muro di Berlino. L’edonismo reaganiano e l’edonismo arboriano caratterizzano l’epoca. I giovani sono in gran parte contagiati da una idea della vita fatta di piacere e di carrierismo. Armati di grinta e di volitivita' cercano di conquistarsi il loro posto al sole. E’ l’ora in cui si fa strada anche un rampantismo feroce che e' ancora in auge.
Lucio Amelio fonda TERRAE-MOTUS e Salvatore Pica l’Accademia della Catastrofe, Mirella Barracco, con Napoli ’99, da' il via al Maggio dei Monumenti. Jeane Digne apre le porte dell’Istituto Francese Grenoble alle esigenze espressive dell’arte giovanile installando per primo, nella Stazione della Metropolitana di Piazza Amedeo, una mostra fissa di arte moderna e poi Jeane Digne con Agata Piromallo ospitarono un convegno con Jean Baudrilliard. Giuseppe Bilotta e Adriano Mele fondano RARA AVIS dell’immagine, della scrittura, rivista quadrimestrale di arte e cultura, accolta entusiasticamente da Gerardo Marotta, Lucio Amelio e Peppe Morra. (Alla cui direzione del periodico al terzo numero si aggiunge Michele Buonuomo). Mario Martone e i suoi amici danno il vita a Falso Movimento con Tango Glaciale. Andy Warhol e Joseph Beuys si confrontano a Napoli. Il design milanese, capitanato da Alessandro Mendini, a quell’epoca, direttore di Domus, Andrea Branzi con lo Studio Alchimia trovano a Napoli, al Centro Ellisse, una sede aperta al confronto teorico. Personaggi autorevoli dell’intellighenzia partenopea sono molto attivi con una serie di iniziative culturali di primo ordine. Istituti di culture e librerie partecipano con convegni e conferenze al dibattito intellettuale.
La vita culturale della citta', assorbito il trauma del sisma, e' ripresa con rinnovato ardore. Mostre di importanti artisti napoletani e internazionali si susseguono con ritmo frenetico nelle gallerie di Lucio Amelio, Peppe Morra, Dina Carola, Lia Rumma, Pasquale Trisorio, i giovani pittori dell’Accademia di Belle Arti al Centro Ellisse coordinati da Gianni Pisani ed Enrico Bugli. G.C.Argan, Achile Bonito Oliva e Filiberto Menna presentano la TRANSAVANGUARDIA da Amelio davanti a un folto uditorio. All’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici sono di scena Guttuso, Starobinski e Gombrich. Tutta L’intellettualita' napoletana accorre per sentirli. Serate memorabili. La parola e il successo strepitoso riscosso da questi nomi prestigiosi si riflettono positivamente sulle coscienze della gioventu' partenopea.
Queste fonti di cultura alimentano il fuoco dell’entusiasmo nei giovani e prospettano loro orizzonti nuovi e possibilita' di affermazione nei rispettivi campi di azione. L’attivismo culturale che si registra con varie manifestazioni alla portata di tutti: c’e' chi se ne avvantaggia di piu', chi di meno e chi si perde per la strada.
Picagallery
Via Vetriera, 16 - Napoli
Orario: Dal lunedi' al venerdi' ore 10-13 e 17-19.30, sabato chiuso