Silenzi. La mostra presenta 26 dipinti in acrilico e pastello su tela, selezionati dalla produzione degli ultimi cinque anni. Le opere testimoniano l’approdo dell'artista ad una compiuta conciliazione dell’astrattismo con il figurativismo.
Silenzi
Ha scritto di lui Gillo Dorfles: “…Le sue opere, tanto piu' le sue ultime, dove sono piu' netti i contrasti tra la fase timbrica del colore e la fase naturalistica di ipotetici paesaggi, sono la testimonianza d’una duplice ricerca: quella del colore di per se', di questa entita' che non sara' mai abbastanza studiata ed elaborata; e quella del rapporto tra area cromatica e brandelli di terrestrita'" (2004).
Giuseppe Simonetti e' nato nel 1953 a Palermo dove si e' formato e dove vive affiancando l’attivita' artistica all’insegnamento delle discipline pittoriche. E’ stato presente in numerose e significative rassegne collettive e annovera nel suo curriculum parecchie mostre personali.
La mostra “Silenzi" presenta 26 dipinti in acrilico e pastello su tela, selezionati dalla produzione degli ultimi cinque anni; il nucleo piu' consistente e' del 2005 ed e' stato espressamente realizzato per questa esposizione che rappresenta anche l’esordio europeo dell’artista.
Le opere testimoniano l’approdo di Simonetti, giunto agli anni della maturita', ad una compiuta conciliazione dell’astrattismo con il figurativismo.
La sua pittura vive della dialettica tra rigore strutturale (lo spazio costruito per il tramite di partiture geometriche, con un impianto compositivo fortemente ragionato) ed espansioni immaginative del colore, che gioca sempre un ruolo prevalente e non rifiuta memorie naturalistiche, soprattutto riferite alle illimitate distese luminose dei cieli mediterranei.
Spettacolare la sequenza dei blu in questo pittore del silenzio che in una successione di una incredibile intensita' (dal blu cobalto che ha dato il titolo ad una sua recente mostra al Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina, all’avion, al blu lavagna, al blu viola, all’azzurro, al celeste) attraverso la meditazione, la contemplazione, la disciplina che si fanno “regola", modula un cielo di intonazione magica.
La materia-colore, elemento primario di una lunga e rigorosa ricerca, viene messa in rapporto con citazioni dalla realta' che, per essere questa solo evocata, assumono una valenza fortemente simbolica.
Istituto Italiano di Cultura
Rue de Livourne 38 - Bruxelles