Galleria Ca' di Fra'
Milano
via Carlo Farini, 2 (secondo cortile)
02 29002108 FAX 02 29002108

Yasumasa Morimura
dal 17/5/2006 al 16/6/2006
Lun- Sab 10-13 e 15-19

Segnalato da

Claudio Composti



approfondimenti

Yasumasa Morimura



 
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17/5/2006

Yasumasa Morimura

Galleria Ca' di Fra', Milano

M’s self-portraits. Per realizzare le sue foto, Morimura mescola le antiche tecniche di incisione su legno, la pittura e la tecnologia digitale di Jon Cone e dei suoi Studios. Lo si puo' considerare un artista multimediale.


comunicato stampa

M’s self-portraits

Parlare del lavoro di Yasumasa Morimura, camaleontico artista di Osaka, classe 1951, non puo' prescindere dal fare una piccola digressione sulla tradizione e la cultura del paese in cui vive e lavora, il Giappone e parlare di un tema antico e profondamente simbolico come il travestimento e la “maschera".

Il tema del travestimento nelle sue molteplici forme ed estrinsecazioni ha radici antichissime, che si possono individuare gia' a partire dalla mitologia e dalla tradizione letteraria greca e latina. L'applicazione di una faccia posticcia e' un segno molto forte: lo si associa comunemente al modo forse piu' diretto per attuare un cambio di identita'.

Nel teatro, in particolare nella tragedia greca, le maschere servivano ad identificare i personaggi, a distinguere ruoli maschili (volti di colore piu' scuro, bruno) da quelli femminili (biacca bianca), coadiuvati certo dalle vesti e dalla foggia dei capelli. Si ipotizza che gli attori indossassero diverse maschere nel corso della rappresentazione, a seguire i diversi stati d'animo e l'evoluzione delle vicende del dramma. Non meno importante il ruolo della maschera in Oriente, in Giappone, nel teatro “No", nato nel XIV sec, e poi nel teatro Kabuki, nato nel XVII sec. inizialmente come teatro di danza prettamente di donne.

Nel 1629 il governo Tokugawa mise al bando la danza kabuki femminile, considerata offensiva nei confronti della morale pubblica. I protagonisti degli spettacoli divennero dunque giovani attori, ben presto banditi anch'essi dalle scene per le stesse ragioni: si arrivo' cosi' al kabuki maschile, interpretato da uomini adulti. L'esclusione delle donne dal teatro diede origine alla figura dell'onnagata, ovvero all'attore specializzato in ruoli femminili (come Morimura fa interpretando la serie delle attrici) il cui fascino sta in grazia e leggiadria straordinarie, unite alle tecniche interpretative.

Nel teatro orientale, il principio dell'armonia e della perfetta consonanza, inoltre, suggeriva di fare una sola persona delle due figure dell'autore e dell'attore ed e' responsabile dell'unicita' dell'azione teatrale (soo),cosi' come Morimura fa travestendosi (attore) e nell’utilizzo dell’autoscatto (autore).

A questa tradizione, si lega in qualche modo Yasumasa Morimura famoso per i suoi autoritratti che fondono autore e soggetto. Egli, grazie al suo talento e alla tecnologia, abbatte in modo radicale i confini tra le categorie maschile e femminile e pure tra Occidente e Oriente. Con le sue performances, mostra l'impatto che i miti occidentali hanno avuto sulla cultura giapponese. Morimura e' capace di trasformarsi nelle icone della femminilita' occidentale.La fotografia,mezzo di cui si serve Morimura , mette in luce il fondamento illusorio del nostro senso di realta'. Morimura dichiara di voler iniziare una vera ''rivoluzione estetica''. Egli oltrepassa la semplice produzione di copie o la parodia per calarsi egli stesso nei panni di soggetti pittorici o cinematografici del passato, facendoli rivivere attraverso il suo corpo giapponese per poterli commentare dall'interno, anche con un pizzico di narcisismo ed ironia. E senza fare caso al sesso del soggetto originale.

Maschile e femminile si fondono e confondono cosi' in un’ideale di bellezza ed estetica universale. Egli crea un'immagine che e' fedele all'originale e, nello stesso tempo, ne decostruisce e stravolge il senso in modo creativo. Autenticita' e artificiosita' insieme.La cura che Morimura mette nelle sue re-interpretazioni offre in un primo momento conforto allo spettatore, che riconosce l'opera l'originale. Tuttavia, non si puo' rimanere indifferenti alle alterazioni introdotte dall'autore, che rispecchia le pressioni della societa' che spinge l'individuo a conformarsi alla cultura dominante, che fa affidamento sui propri miti per formare un'identita' collettiva, la cui forza sta nel desiderio degli individui di incanalare i propri desideri in un sogno comune che porta ad un voler “essere come…" un. “assomigliare a..:" deleterio sintomo di una pericolosa perdita di identita'.

La prima personale risale al 1983, mentre il successo internazionale arriva alla fine degli anni '80, a partire dalla 44' Biennale di Venezia (1988). Morimura presenta in quell'occasione la sua prima serie ''Self-Portrait as Art History'' (1985), che riproduce i quadri fondamentali della storia dell'arte occidentale: Leonardo, Rembrandt, Manet, Van Gogh, etc. Scioccante la sua interpretazione dello scandaloso dipinto di Manet Olympia. Morimura avvia una dialogo critico con l'opera e cio' che rappresenta, facendo piazza pulita di ogni mitizzazione. Collabora nel 1996 con Issey Miyake (1938-) per la serie ''Guest Artist'', che comprende anche cinque abiti su cui sono state stampate opere dell'artista raffiguranti quadri di Ingres, pittore francese del XVIII secolo.Verso la meta' degli anni '90, il suo interesse si sposta sulle icone della modernita': Madonna, Michael Jackson, le star del cinema. Nascono cosi' ''Psychoborg'' e ''Self-Portrait as Actress -M’s self-portrait'' (1995).

Nelle foto di Actresses Morimura fa il verso a una certa visione della femminilita', tipica dell'Occidente. Vi sono raffigurate Audrey Hepburn, Vivien Leigh, Elizabeth Taylor, Catherine Deneuve, Brigitte Bardot e Marilyn Monroe. Con ''Actress -M’s self portrait'', Morimura analizza i somboli della sessualita' occidentale, criticando il modo in cui i media creano un feticcio del corpo umano.Uno degli ultimi grandi cicli e' dedicato a Frida Kahlo, l'indimenticabile artista messicana morta nel 1954 e la cui vita e' stata segnata da grandi passioni e sofferenze (mentali e fisiche), e rappresenta l'apice dell'artista. Intitolato ''An Inner Dialogue with Frida Kahlo'', esso e' stato presentato presso l' Hara Museum of Contemporary Art (Tokyo), allla galleria Luhring Augustine (New York) e da Thaddaeus Ropac (Parigi). Morimura posa come la Kahlo in 13 fotografie che richiamano i suoi quadri piu' famosi, dipinti-simbolo di un dialogo con se stessa, la sua propria sessualita' e il sesso femminile, i suoi sogni e desideri.

Per realizzare le sue foto, Morimura mischia le antiche tecniche di incisione su legno, la pittura e la tecnologia digitale di Jon Cone e dei suoi Studios. Lo si puo' considerare un artista multimediale; fotografo sarebbe un dispetto. Yasumasa Morimura dichiara di voler iniziare una vera ''rivoluzione estetica'' alla quale assistiamo come spettatori di uno spettacolo che interpreta sotto i nostri occhi, stupefatti come davanti ad una contemporanea rappresentazione di teatro giapponese. E non solo….
C.C.

Galleria Ca' di Fra'
Via Carlo Farini 2 - Milano
Orario : Lun- Sab 10-13 e 15-19

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