Cristiano Pintaldi rappresenta una realta' estrapolata da televisione e video. Rielaborando sulla tela una tecnica che deriva dallo studio della digitalizzazione delle immagini l'artista ritrae in "00-01", scene ispirate a film di fantascienza degli anni '70 e '80. Una tecnica di esecuzione talmente complessa che non lascia margini di errore, permettendo all'artista stesso per assurdo di cogliere la complessita' dell'immagine solo a conclusione del lavoro.
Cristiano Pintaldi rappresenta una realtà estrapolata da televisione e video. Rielaborando sulla tela una tecnica che deriva dallo studio della digitalizzazione delle immagini l'artista ritrae in "00-01", scene ispirate a film di fantascienza degli anni '70 e '80.
Alcuni "cult movies" come "2001 Odissea nello spazio" o "Incontri ravvicinati del Terzo Tipo", o serie televisive quali "Spazio 1999" ci riportano ad icone ormai proprie dell'immaginario collettivo. L'osservatore si trova di fronte a scenari fatti di astronavi, alieni, atmosfere possibili solo in altre dimensioni. C'è però un paradosso che nasce tra la tematica tecnologica che l'artista propone ed, effettivamente, la realizzazione tecnica di tali opere. Infatti, benché i presupposti lascino presumere un impiego spropositato di computer o riproduttori di immagini laser, in realtà tutto viene realizzato manualmente. Pintaldi con un paziente lavoro di ricostruzione sulla tela della composizione del pixel televisivo, raggiunge il suo scopo solo grazie all'impiego delle sue forze, della sua sensibilità nel dare infinite sfumature create per mezzo dell'aerografo. Sulla tela dipinta di nero applica inizialmente una mascherina perforata che costituisce una griglia di base, grazie alla quale la superficie è divisa in migliaia di piccolissime zone, sostituti del pixel.
Il disegno, tracciato in un secondo momento, costituisce un'ulteriore trama su cui lavorare i tre colori base: rosso, verde, blu. Il chiaroscuro e le variazioni di luminosità sono determinati dall'aggiunta, in percentuali meticolosamente controllate, del nero "che permette trasparenza e luce" modificando i colori stessi.
Una tecnica di esecuzione talmente complessa che non lascia margini di errore, permettendo all'artista stesso per assurdo di cogliere la complessità dell'immagine solo a conclusione del lavoro.
Catalogo disponibile in galleria con testo di Tiziano Scarpa.
Inaugurazione Giovedì 29 Marzo 2001 dalle ore 18.30
Orario 10-13 e 15.30-19.30, lunedì e festivi su appuntamento
1000Eventi, via del Lauro 3, 20121 Milano, tel. 0280.53920, fax 0280.53923