Parco Archeologico Scolacium
Borgia (CZ)
via Scylletion, 1
0961 391356, 0961 84342
WEB
Intersezioni - Time Horizon
dal 23/6/2006 al 7/10/2006
Tutti i giorni 10-21.30
0961 391356, 0961 84342, 0961 741257

Segnalato da

Studio Esseci



approfondimenti

Antony Gormley
Alberto Fiz



 
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23/6/2006

Intersezioni - Time Horizon

Parco Archeologico Scolacium, Borgia (CZ)

II edizione. Time Horizon e' il titolo dell'installazione che Antony Gormley ha realizzato appositamente per il parco. Si tratta di 100 sculture in ferro del peso di 650 chili ciascuna che l'artista inglese ha creato partendo dai calchi del suo corpo; le opere appaiono come una serie di varianti rispetto al processo di respirazione. A cura di Alberto Fiz.


comunicato stampa

Seconda edizione. me Horizon. Antony Gormley al Parco Archeologico di Scolacium: un'installazione di 100sculture e una mostra personale di grandi opere

a cura di Alberto Fiz

Time Horizon e' il titolo dell'installazione che Antony Gormley ha realizzato appositamente per Scolacium. Saranno 100 sculture in ferro di 189x53x29 centimetri, dal peso di 650 chili ciascuna che l'artista inglese ha creato partendo dai calchi del suo corpo; le opere appaiono come una serie di varianti rispetto al processo di respirazione.

L'evento espositivo organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, propone, accanto all'installazione che da' il titolo alla rassegna, una mostra personale di Gormley nei suggestivi ambienti del Museo del Frantoio, all'interno del Parco di Scolacium, con una selezione di opere che vanno dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, in grado di ripercorrere la ricerca linguistica e le innovazioni stilistiche dell'artista.

Time Horizon caratterizza la seconda edizione di Intersezioni, la rassegna nata nel 2005 con l'obiettivo di proporre una nuova fruibilita' dell'arte, sottolineando la relazione tra il patrimonio archeologico e l'esperienza dei maggiori scultori contemporanei.

Le sculture occupano il Parco di Scolacium disponendosi sull'intera area sia nella zona archeologica del Foro, ovvero la piazza principale della colonia Minervia Scolacium dove un tempo erano situati i monumenti piu' importanti, sia nell'immenso uliveto circostante. Sono state collocate ciascuna su una base differente alla stessa altezza creando un'unica linea dell'orizzonte. "E' la prima volta che posso utilizzare un luogo cosi' affascinante e cosi' ricco di riferimenti alla memoria storica e alla realta' del presente", afferma Gormley. "Il mio progetto si sviluppa su due assi, quello orizzontale della storia e quello verticale della natura e della terra. Le mie sculture, che richiedono la presenza diretta dello spettatore, si possono considerare come una sorta di agopuntura in grado di ridare energia allo spazio evidenziando aspetti che prima sembravano nascosti".

Accanto a questa complessa installazione ci sara', come s'e' detto, una mostra allestita negli spazi del Museo del Frantoio che per la prima volta viene utilizzato per un'esposizione d'arte contemporanea. In una cornice di archeologia industriale formata da macine, presse e mole degli anni Trenta per la lavorazione delle olive, sono state collocate alcune opere come Seeing and believing del 1988, Sovereign State del 1989/90, Transfuser III del 2002 e Concentrate I del 2003 da cui risulta con chiarezza l'originalita' dell'indagine di Gormley che ha rivitalizzato la figura umana nella scultura contemporanea attraverso una radicale indagine sul corpo, inteso come luogo di memoria e di metamorfosi in una ricerca sull'individualita' ma anche sul corpo collettivo e sulla relazione tra se' e gli altri. A questo proposito appaiono emblematiche le due opere della serie Quantum Cloud, ovvero Quantum Cloud XVII e Quantum Cloud XXIV, entrambe del 2000, dove la figura appare nascosta all'interno di filiformi strutture in acciaio che ne impedisce una reale percezione, come se chi osserva fosse costretto ad un continuo processo di avvicinamento e di allontanamento. Nel caso di Transfuser III del 2002, il corpo sospeso e' avvolto da un involucro in acciaio, quasi una navicella spaziale, che sembra custodire il feto.

La mostra e' accompagnata da un catalogo in italiano e inglese edito da Electa che rappresenta la prima importante monografia dell'artista pubblicata in Italia. Accanto al saggio del curatore Alberto Fiz, sono raccolti contributi critici di Bruno Cora' e Colin Renfrew. Il volume, inoltre, e' accompagnato da un'intervista di Antony Gormley con Alberto Fiz.

Catalogo: Electa con testi in italiano e inglese

Ufficio Stampa:
Studio Esseci-Sergio Campagnolo, tel. 049 663499; fax 049 655098
Email: info@studioesseci.net

Ufficio Stampa Electa:
tel. 02.21563433- 250; fax 02.21563314; elestamp@mondadori.it - imaggi@mondadori.it

Inaugurazione: sabato 24 giugno 2006 ore 18.30

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Orari: Tutti i giorni 10-21.30

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