Carl Andre, Melissa Kretschmer, Mary Obering, Doug Ohlson. Artisti con un approccio stilistico caratterizzato dal forte distacco delle arti visive americane dalla tradizione europea negli anni '60. Radice comune la Minimal Art: vocabolario formale ridotto, serialita', utilizzo di materiali fabbricati industrialmente o processi di produzione industriale.
Carl Andre, Melissa Kretschmer, Mary Obering, Doug Ohlson
La Galleria Alfonso Artiaco e' lieta di annunciare l’inaugurazione
della mostra di Carl Andre, Melissa Kretschmer, Mary Obering, Doug
Ohlson, mercoledi' 31 maggio 2006 alle ore 19,30, in presenza degli
artisti.
Quattro americani per mostrare la loro cultura attraverso
l’approccio stilistico che ha caratterizzato il forte distacco delle
arti visive americane dalla tradizione europea negli anni ’60.La
mancanza di una definizione precisa della Minimal Art, sia dal punto
di vista teorico che estetico, permette agli artisti di estremizzare
verso una radice comune le caratteristiche di un tale “movimento":
il vocabolario formale ridotto, la serialita', le tecniche non
relazionali di composizione, l’utilizzo di materiali fabbricati
industrialmente o i processi di produzione industriale.
Carl Andre [1935 Quincy (MA)] e' considerato con Donald Judd, Dan
Flavin e Sol Lewitt uno dei massimi esponenti dell'Arte Minimal. Si
differenzio' dagli artisti della sua generazione per il suo interesse
verso la ‘scultura come luogo’ . Per la prima volta le strutture
diventano prive di volume, le lastre vengono poste sul pavimento,
eludendo il problema di gerarchia della visione e spesso coinvolgendo
l’intera superficie. Le sculture vengono disposte per formare figure
geometriche, volutamente prive di riferimenti simbolici o
espressionisti, su cui gli spettatori possono e devono camminare.
Utilizza come materiali :il legno o i metalli puri come alluminio,
ferro, zinco, rame o piombo, impiegati per le loro proprieta' fisiche
di colore, capacita' di riflettere la luce, consistenza e peso,
abbandonando le rifiniture e le tradizionali tecniche della scultura.
Melissa Kretschmer [ Santa Monica, 1962…] utilizza per le sue
opere materiali come vetro, cera, catrame e inchiostro, scegliendoli
per le loro proprieta' di fragilita', liquidita' o trasparenza.
L’essenza della ricerca di Melissa Kretschmer e' la relazione fra la
materia e la luce, ovvero "come e quanta luce la materia riveli e
come e quanta materia la luce riveli". pur cambiando stato fisico e
forma, vetro e cere vengono catturati in rigorosi formati geometrici,
perfetti a colpo d’occhio, ma segnati da micro imperfezioni diffuse.
Mary Obering [ 1937, Louisiana ]. I lavori recenti sono un ibrido
di pittura e scultura e propongono in modo affascinante un
vocabolario variegato di forme collocandosi tra il minimalismo
americano di Donald Judd o di Sol LeWitt. Ma osservando le opere
della Obering, l'effetto prodotto dal quadro e' simile a quello di un
antico alabastro policromato: sembra contemporaneamente prezioso e
sintetico: divenendo, cosi', accattivante il gioco della luce sulle
contrastanti superfici opache e lucide, e la griglia geometrica nella
quale si inseriscono le campiture.
Doug Ohlson [1936, Cherokee], contemporaneo di Barnett Newman,
Mark Rothko and Hans Hoffmann, nei suoi lavori affronta il rapporto
con l’astrattismo moderno, il minimalismo e il colore puro. I
quadri di Ohlson sono l’espressione dell’ordine sistematico
trattato in un delicato equilibrio. Il suo vocabolario e' elementare
- colore, gradazione, forma, superficie, linea - e questa
semplicita' rientra nel suo universale approccio all’arte.
Inaugurazione: mercoledi' 31 maggio 2006 alle ore 19,30
Alfonso Artiaco
piazza dei Martiri, 58 - Napoli
Orari di apertura: lunedi'-venerdi': 10.00-13.30 /16.00-20.00.