Proroga della mostra di Gabriele Pellegrini. Dalle fotografie di scena per la Socìetas Raffaello Sanzio dagli spettacoli Amleto, Orestea, Giulio Cesare, Voyage au bout de la nuit, Genesi, Il combattimento.
Proroga della mostra di Gabriele Pellegrini.
Dalle fotografie di scena per la Socìetas Raffaello Sanzio dagli spettacoli Amleto, Orestea, Giulio Cesare, Voyage au bout de la nuit, Genesi, Il combattimento.
"Non essendo solo un fotografo di scena, per via dei miei più ampi interessi verso la macchina teatrale e le arti visive, in questi dieci anni di attività , ho lavorato solo con compagnie che operano nel cosiddetto "teatro di ricerca".
Con la Socìetas Raffaello Sanzio si è stabilito un rapporto di continuità , vuoi per il piacere di farlo, vuoi per la loro professionalità ; la definirei una collaborazione "artistica", più che meramente "professionale", in ragione anche delle affinità tematiche con il mio lavoro artistico incentrato da anni sull'indagine del corpo.
Ne è scaturita una sorta di complicità , seppur sotterranea, che mi ha portato a fotografare ed a volte ad elaborare i lavori della Raffaello Sanzio, con un occhio non propriamente neutro, privilegiando quel valore figurale dei corpi in scena che rappresenta, peraltro, un elemento di continuità linguistica nel percorso della Sanzio.
L'installazione fotografica, all'interno dei locali degli Ex-Macelli di Prato è un itinerario labirintico tra ostensioni di corpi sospesi: gli oggetti di carne, con l'urgenza del respiro più che della parola del Teatro della Raffaello, la carne cangiante delle mie elaborazioni digitali della serie "Corpi. Sembianze del Tempo".
Differenti i mezzi e le poetiche, comune il tema: il linguaggio del corpo.
Una fisicità , sgombra di tecniche e di estetica teatrale, ma carica di risonanze dei linguaggi visivi di frontiera tra arte e vita, costituisce il nocciolo organico della drammaturgia di Castellucci. Di fatto, gli attori della Raffaello Sanzio sono delle persone scelte in base alle caratteristiche del proprio corpo. Sono spesso fuori dallo stereotipo della normalità , non hanno trucchi, sono vere e con i propri limiti. Il "limite" spesso coincide con un valore abnorme ed estremo del reale possibile; il corpo parla da solo, con la sua oggettualità e le sue imperfezioni, precipitando il teatro al di là dell'interpretazione e della rappresentazione, "doppiando il tragico per scaricarlo nel fisico".
Nati da un percorso di studio per l'allestimento di una prossima e più articolata installazione interattiva, i lavori della serie "Corpi. Sembianze del Tempo" estremizzano l'ormai comune certezza dell'invasione silenziosa dell'artificiale nel profondo del nostro corpo. Nel magma delle mutazioni in atto, il corpo è lo schermo, ma anche il bersaglio ignaro, su cui si proiettano flussi inarrestabili di immagini, di mode, di oggetti. La materia contraffatta, reale o virtuale, sfonda l'universo cangiante della carne e del sensoriale.
Corpi, ma anche identità in sospensione, sfiorati dallo scatto nel tentativo di trovare un varco che permetta di andare oltre il luogo comune della rappresentazione.
Tramite la pittura digitale, il limite della superficie corporea è oscenamente superato. I lavori aprono, quindi, ad incroci visionari che ne fanno campo di iscrizioni di memorie e di prefigurazioni.
Gabriele Pellegrini
Orari: lun-ven ore 16-23 - sab-dom ore 16-20
Cantieri Culturali Ex-Macelli, P.za dei Macelli, Prato
Officina Giovani, tel.0574/616753 fax.0574/616779