Al primo piano di Armani/Via Manzoni 31, si inaugura Home un'installazione di Loris Cecchini, progettata appositamente per questo spazio. La mostra, che si apre in occasione del salone del mobile di Milano, ribadisce l'intenzione di Giorgio Armani di usare lo spazio di via Manzoni come sismografo delle emergenze piu' interessanti della contemporaneita'. Con Loris Cecchini, uno degli artisti piu' significativi delle ultime generazioni, si apre un ciclo dedicato alla nuova arte italiana.
Al primo piano di Armani/Via Manzoni 31, si inaugura Home un'installazione di Loris Cecchini, progettata appositamente per questo spazio.
La mostra, che si apre in occasione del salone del mobile di Milano, ribadisce l'intenzione di Giorgio Armani di usare lo spazio di via Manzoni come sismografo delle emergenze più interessanti della contemporaneità . Con Loris Cecchini, uno degli artisti più significativi delle ultime generazioni, si apre un ciclo dedicato alla nuova arte italiana.
Home, è una installazione formata da cinque pareti in gomma, (poliuretano espanso: la gomma che serve per fare gli oggetti antistress) di dimensioni 110x250/300x15. Le pareti hanno dei piani che funzionano da base di sostegno per alcuni oggetti.
Il progetto si basa sull'installazione delle cinque strutture dislocate nella galleria del primo piano dello spazio di via Manzoni: esse fanno riferimento all'abitare, alla dimensione della sosta e divengono elementi di misurazione dello spazio. Ciascuna struttura è costruita in forma di parete, non rigida, che diventa anche supporto grazie all'inserimento di piani orizzontali su cui vengono appoggiate forme realistiche in gomma: una scala, una persiana, uno sgabello, un computer..Gli oggetti sono grigi, modificati nel loro essere (hanno perso la loro consistenza) e giacciono abbandonati su queste strutture anch'esse di colore grigio.
Loris Cecchini. Uno straniante lavoro di decostruzione e ricostruzione della realtà quotidiana emerge sia nelle fotografie sia nelle sculture di Cecchini. Mondi in miniatura, paesaggi ottenuti dalla combinazione di modellini giocattolo, piccoli oggetti e fotografie, sono il risultato di una elaborazione digitale che opera un passaggio dal microscopico al macroscopico. Con questo procedimento l'artista realizza i suoi light-box e le sue stampe. Se nelle foto Cecchini gioca con paradossali trasferimenti di scala, nelle sue sculture di gomma è in atto una sorta di duplicazione della realtà nel rispetto delle dimensioni degli oggetti presi a modello. Una panchina, una bicicletta, una porta, un ammasso di monitor e di materiali elettrici… La verosimiglianza non è abbandonata, ma le sculture si presentano flosce, ripiegate su se stesse, come se fossero state private della colonna vertebrale. L'artista preleva oggetti con i quali abbiamo una pratica e una frequentazione quotidiana, li scompone e ne fa un calco che utilizza come stampo da riempire in gomma uretanica. Forme morbide tutte dello stesso colore. Rassicuranti e inquietanti al tempo stesso.
Inaugurazione: mercoledi 4 aprile 2001 ore 20
Orari: 10.30 - 19.30
Chiuso domenica 15 e lunedì 16 aprile
Armani/via Manzoni 31
Per informazioni contattare: Armani Press & Public relations studio srl, Alice Bon - Cristiana Cavallari, tel. 02.72318556 - fax 02.72318450