Due modi opposti di dipingere. La pittura di David Bowes, fatta di pennellate gestuali e corpose, e' ricca ed eccessiva; quella di Elisa Gallenca e' fatta di sottili pennellate dove il vuoto e' piu' importante del pieno.
David Bowes e Elisa Gallenca
a cura di Norma Mangione
David Bowes e Elisa Gallenca vivono a circa 7.000 chilometri l'uno
dall'altra e si conoscono appena.
La loro ricerca e' emblematica di due modi opposti di dipingere. La pittura
horror vacui di Bowes, fatta di pennellate gestuali e corpose, e'
baroccheggiante, ricca e eccessiva; quella di Gallenca e' minima, scarna e
fatta di poche e sottili pennellate, dove il vuoto e' piu' importante del
pieno, la tela o la carta piu' del colore.
Eppure, ecco dieci buoni motivi per una mostra che accosti e confronti i
loro lavori piu' recenti.
1. I loro quadri sono messe in scena. Sono teatri senza sipario in cui
gli attori stanno recitando, sono in quella posizione perche' cosi' li ha
sistemati il regista. Sia gli oggetti che i personaggi ritratti annullano lo
sfondo, non vivono insieme ad esso. Non ci sono mai scene che sembrano prese
dalla realta', come istantanee fotografiche e casuali, ma tutto e' studiato
con fini compositivi e pittorici.
2. I loro quadri sono visioni. Partono dall¹osservazione di situazioni o
persone qualunque, di oggetti nobili - come opere d¹arte del passato - o
banali - come una piastrella decorata o un sapone a forma di rosa - , che
vengono guardati come visti per la prima volta. Si e' detto spesso che
l'artista deve avere lo sguardo di un bambino.
3. I loro soggetti diventano sulla tela metafore concettuali, icone
personali e oniriche.
4. La loro e' una pittura atemporale. Sia i paesaggi da sogno di Bowes,
che gli sfondi vuoti dei ritratti di Gallenca sono profondamente
contemporanei, ma fuori da ogni tempo e spazio reale. In un certo senso,
sono classici.
5. Sono eclettici. Entrambi hanno sviluppato, nel corso degli anni, una
capacita' di stupire, una liberta' che rifugge facili schemi per inseguire una
sperimentazione costante che non limita ma anzi e' uno dei punti di forza di
uno stile fortemente connotato e personale.
6. Non hanno paura del colore. Il colore, mai casuale e molto
introspettivo, viene usato con coraggio. Preferiscono colori forti e decisi,
senza curarsi dei pregiudizi concettuali imperanti.
7. Sono anomali. Entrambi portano avanti ricerche atipiche nel loro
contesto e territorio. Bowes ha una pittura molto europea, distante dal
minimalismo come dalla pulizia grafica hockneyana prevalente negli States.
Gallenca e' invece poco italiana, il suo stile richiama piuttosto la bad
painting di Chantal Joffe, o il tratto di pittrici come Elizabeth Peyton o
Elke Kristufek.
8. Sono malinconici. C'e' qualcosa di poetico e inquietante anche nei loro
quadri piu' allegri.
9. Sono enigmatici e surreali.
10. Sono soft. Quello che piu' li accomuna e' la grazia, per usare una parola
fuori moda. I loro lavori, delicati e eleganti, trasmettono benessere.
Norma Mangione
David Bowes (Boston, 1957) vive e lavora a Newton, nel Massachusetts. Ha
esposto in importanti gallerie e spazi pubblici in Europa e negli Stati
Uniti. Ama molto l'Italia, dove viene spesso e dove ha partecipato a mostre
come Terrae Motus, invitato nel 1986 da Lucio Amelio o La Biennale di
Venezia nel 1999. E' un pittore-viaggiatore, innamorato dell¹Oriente e della
storia dell'arte, di cui e' un grande conoscitore.
Elisa Gallenca (Torino, 1971) vive e lavora a Torino. Ha dipinto
prevalentemente ritratti, con rimandi psicologici e introspettivi. Negli
ultimi anni la sua pittura e' diventata piu' leggera e i contenuti, prima ai
confini della morbosita' e del grottesco, si sono avvicinati alla poesia. Ha
partecipato a numerose collettive in spazi pubblici e privati italiani.
Inaugurazione: giovedi' 8 giugno 2006 ore 19
Duetart Gallery
vicolo Santa Chiara 4 - Varese
Orari: Da martedi' a sabato dalle 15.30 alle 19.30