Sculture di Mirjana Zarifovic. Posare pietre in spazi vuoti e silenziosi e proferire sopra di esse parole visibili, segni di colore, componendo strani luoghi, costruendo enigmi.
Sculture di Mirjana Zarifovic
Posare pietre in spazi vuoti e silenziosi e proferire sopra di esse parole
visibili, segni di colore, componendo strani luoghi, costruendo enigmi
Si entra in questo percorso attraverso il Giardino delle Quattro Pietre.
In esso la terna delle Tre Madri della qabbalà , Alef Mem Shin (Aria Acqua
Fuoco), ovvero la triade delle potenze dell'Anima, nèfesh, rùach, neshamà (Vita
Spirito Intelletto), fronteggiano la propria Origine, il proprio Fondamento, la
Voce che per loro tramite ha parlato con Lettere Semplici e Doppie, creando il
mondo dal fluttuante caos. Da qui nasce dunque il cammino del mondo e dell'uomo.
I tre Elementi sono la materia prima con cui nel deserto del mondo si erige il
Tempio dell'Uomo, destinato all'interiore dimora del divino.
E il Tempio dell'Uomo si manifesta nel Giardino delle Due Pietre come unitÃ
riflessa dell'uomo di fronte a Dio. Nella sacra offerta del suo sangue è stata
ridotta la divisione, unificando la triade. Con la fermentazione della
sofferenza è giunta la purificazione che ci permette di vederci davvero - soli
di fronte al Solo.
E in tale circostanza nasce il Linguaggio, divina incisione.
Si manifesta, scritta col sangue che è nèfesh - vita - la Parola.
E infine nel Giardino dell'Uno la nostra stessa vicenda umana sparisce.
Rimane solo la traccia del nostro cammino sul Monte di Dio.
Non siamo più che una memoria nell'imponderabile mente dell'Assoluto.
La traccia nera del terzo giardino sembra indicare questo - un cammino che parte
dalle sabbie dell'esistenza e s'inerpica su per l'Invisibile, mentre qualcosa
come la sua ombra si riverbera, ai piedi del monte sacro e dietro di esso, sulle
vicende residue del mondo.
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