Play Gallery (old location)
Berlin
Hannoverschestr. 1
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WEB
Paola Salerno
dal 16/6/2006 al 7/7/2006

Segnalato da

PLAY_team


approfondimenti

Paola Salerno
Marco Scotini



 
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16/6/2006

Paola Salerno

Play Gallery (old location), Berlin

A Consumacao (il consumo). Un ampio progetto fotografico e una serie di video frutto di un lungo periodo trascorso in Brasile. Ogni immagine registra la realta' come un altrove. Ogni luogo od ogni evento sono sempre, in qualche modo, stranieri a se stessi: portano inscritte le tracce di un congedo. A cura di Marco Scotini.


comunicato stampa

A Consumacao (il consumo)

A cura di Marco Scotini

Con la mostra A Consumacao (il consumo) si inaugura sabato 17 giugno la prima personale in Germania di Paola Salerno, artista italiana di base a Parigi. Presso Play_ gallery for still and motion pictures Paola Salerno presenta per la prima volta un ampio progetto fotografico e una serie di video frutto di un lungo periodo trascorso in Brasile.

Dopo le serie fotografiche Calabria (1996-2000) e La Chapelle (1993-95) presentate presso il Kunst-Werke all’interno della mostra Factual Fictions curata da Catherine David e dopo aver partecipato a Disobedience con il video “Lettera di Oreste Scalzone a.." (2004), Paola Salerno torna a Berlino con una serie di opere realizzate a Sao Paulo lo scorso anno.

Da sempre legata alle immagini delle periferie globali come tema della propria ricerca (da Beirut a La Plaine Saint-Denis al Sud Italia) e ad un approccio documentaristico partecipato e rigoroso come metodo operativo o procedura concettuale, Paola Salerno in tutto il suo lavoro cerca di mettere a fuoco le relazioni tra la pratica artistica e una “politica impossibile", cosi' come Brian Holmes ha definito la sua ricerca.

Che sia la registrazione del monologo di Oreste Scalzone, ex leader di Autonomia Operaia, esiliato politico in Francia, o quello di Francesca Salerno, sorella dell’artista candidata alle elezioni del 2003, che parla ad un pubblico assente in un piccolo villaggio calabrese; oppure ancora che si tratti di un paesaggio fatto di case abusive lungo il mare Ionio o della ricostruzione di Beirut, l’approccio realista di Paola Salerno registra continuamente il gap tra l’eredita' del grande progetto politico del passato e il fallimento di un presente privo di prospettive. Ma come rappresentare questo spazio (metaforico e reale) rimasto vuoto e abbandonato?

Ogni immagine di Paola Salerno registra la realta' come un altrove. Ogni luogo od ogni evento sono sempre, in qualche modo, stranieri a se stessi: portano inscritte le tracce di un congedo. Salerno registra la trasformazione (sociale, territoriale, economica, culturale) come una perdita cosi' come Pasolini testimoniava la mutazione antropologica. Lo sguardo del Pasolini viaggiatore sentimentale e terzomondista sembra rivivere qui in ogni paesaggio, in ogni ritratto, in ogni immagine fotografica e video.

Anche in Paola Salerno la vera periferia comincia dai sobborghi di Roma, abbraccia il Mediterraneo e coinvolge tutti i Sud del mondo, che - in quanto tali - hanno tratti intercambiabili. Cosi' i volti delle sue foto in bianco e nero catturati in un quartiere di Parigi sotto un viadotto si somigliano tutti nonostante le diverse provenienze dal Medio Oriente, dall’Africa, dall’Asia. E come quelli di Walker Evans anche questi ritratti assenti sembrano consegnati senza redenzione al giudizio di un tribunale popolare.

“Il luogo del consumo e' come un’arena, un’arena romana" - dice un antropologo nel primo video presente nella mostra A Consumacao - un’arena dove i consumatori sono i gladiatori e la lotta si combatte a colpi di brand, corporate image, oggetti rituali quali prodotti del mercato globale. Paola Salerno ci introduce dentro lo spazio di una delle aree metropolitane piu' vaste quale quella di Sao Paulo come dentro un’arena dell’economia globale. Piuttosto che testimoniare ancora una volta le condizioni di sopravvivenza delle Favelas, Paola Salerno preferisce mettere in scena - attraverso uno sguardo radicale - le contraddizioni di una realta' emergente fagocitata dal consumo.

Da un lato DASLU, il partenone del lusso sorto nel 2005 in un ricco quartiere di Sao Paulo, dall’altro una delle tante gated communities come quella di Tambure in cui i ricchi cercano protezione mentre la citta' informale rispunta appena oltre i prati e i banani del giardino, o ancora cio' che rimane di una casa temporanea di una famiglia contadina dei Sem Terra in uno dei territori occupati. Infine un vasto giardino fiorito in una pendice di terra rossa e fertile che pian piano si rivela essere un cimitero illegale, fino a qualche tempo fa uno dei piu' grandi del Brasile, che Paola Salerno registra attraverso uno dei piu' commoventi piano-sequenza.

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Hannoverschestr. 1 - Berlin

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