Altri da me. Il materiale grezzo, da cui la ricerca prende inizio, e' costituito dalle immagini pubblicate in bianco e nero, a grossa retinatura, sui quotidiani. Attraverso la rielaborazione digitale vengono restituiti, in tagli lunghi e stretti, colore e movimento.
Altri da me
a cura di Elena Paloscia
Osservata come da fessure, quasi varchi che si aprono nello spazio e nel tempo, l’umanita' intercettata da Rossella Canuti sulle pagine dei quotidiani torna a parlare di se' con nuovo vigore.
Dalle scelte delle immagini, tagliate e rielaborate in digitale, emergono persone con storie diverse tra loro e geograficamente distanti, unite pero' da un filo sottile, spesso di dolore o di violazione. Bambini indifesi, oggetti di sperimentazione medica o privati della loro infanzia e costretti a lavorare, carcerati, donne velate, un colonnello cinese, transessuale dalla cui crisalide e' nata una danzatrice famosa, ed infine Samkara, il presidente del Burkina Faso ucciso nel 1987, sono i personaggi che popolano la mostra.
Il comune denominatore resta dunque quell’alterita' che spaventa e allontana, la medesima che, invece, attrae l’artista che la percepisce come una ricchezza, come una scoperta di mondi interiori e di storie che vale la pena di indagare e raccontare.
Ed il racconto per immagini, il piu' antico della storia, si fa ritmato dalla cadenza verticale degli stendardi alti 2 metri. I colori, verosimili ma al tempo stesso latori di nuove chiavi interpretative, riaccendono i particolari, sottolineano volti e sguardi che sembrano cosi' riappropriarsi del diritto di parola smarrito.
Il movimento impresso alle figure sovradimensionate, precedentemente statiche nei ritagli originali, sottolinea, invece, un flusso, una vibrazione che rende l’immagine permeabile, facendola entrare emotivamente in contatto con lo spettatore, che puo' solo immaginare il contesto di riferimento, generando un’empatia totale con questi esseri sconosciuti.
Colore, movimento e parole concorrono a creare continui spostamenti di senso; proiezioni individuali che muovono l'immagine dalla dimensione reale a quella realistica del racconto personale.
Inaugurazione: 17 giugno ore 19,00.
B5
Via Agostino Bertani 5 - Roma