di Francesco Jodice. Giovane fotografo, nato a Napoli nel 1967, con la sua opera egli prosegue la linea concettuale della fotografia italiana inaugurata da Luigi Ghirri e sviluppata da artisti come Mimmo Jodice, Olivo Barbieri, Andrea Abati, Guido Guidi e altri. In mostra a Prato sara' presentata la serie di fotografie cromogeniche dal titolo "What We Want". La serie, iniziata nel 1999, ben si definisce come "work in progress" perché l'artista continua ad ampliarne la struttura iconografica e concettuale. "What we want" e' formato da immagini che raccontano la citta' occidentale (come New York e Milano) e orientale (Tokyo).
di Francesco Jodice
Sin dagli esordi la Galleria Dryphoto si è proposta di diffondere la
fotografia di paesaggio italiana e di dare voce alle proposte dei giovani
fotografi italiani e internazionali.
Partendo dall'opera di Luigi Ghirri, si è inteso mostrare come i fotografi
abbiano percepito e interpretato i cambiamenti del territorio.
Il concetto di paesaggio è legato tuttavia in modo inestricabile alla cittÃ
contemporanea, ai suoi edifici, stabilimenti industriali e vie di
comunicazione.
In base a tali presupposti, negli spazi di via Pugliesi 23 sarà ospitata dal
5 aprile al 31 maggio 2001 una mostra personale di Francesco Jodice.
Giovane fotografo, nato a Napoli nel 1967, con la sua opera egli prosegue la
linea concettuale della fotografia italiana inaugurata da Luigi Ghirri e
sviluppata da artisti come Mimmo Jodice, Olivo Barbieri, Andrea Abati, Guido
Guidi e altri.
Attraverso il suo occhio attento ed educato all'arte della fotografia,
Francesco Jodice ha vissuto e assimilato la storia recente della fotografia,
di cui difende l'autorevolezza.
La laurea conseguita in architettura nel 1996 gli ha permesso di acuire la
sensibilità verso le relazioni esistenti tra ambiente naturale,
architettonico e sociale.
Su tali relazioni egli riflette nella produzione fotografica, dando una
originale interpretazione del paesaggio urbano contemporaneo.
In mostra a Prato sarà presentata la serie di fotografie cromogeniche dal
titolo "What We Want".
La serie, iniziata nel 1999, ben si definisce come "work in progress" perché
l'artista continua ad ampliarne la struttura iconografica e concettuale.
"What we want" è formato da immagini che raccontano la città occidentale
(come New York e Milano) e orientale (Tokyo).
Nelle fotografie di Jodice il groviglio di vie di comunicazione, le forme
urbane e umane che si incontrano e scontrano nella giungla metropolitana, la
preponderanza degli edifici sull'ambiente naturale sono presenze vigorose
della realtà .
L'esperienza della moltitudine in relazione a grandi spazi naturali o urbani
emerge nelle immagini come in una visione trasfigurata, onirica, perché in
forte corrispondenza con l'impressione della realtà caotica urbana che si
crea nell'immaginario collettivo. In "Harlem" (cm.50x70) il fotografo ferma
e altera l'immagine in movimento del traffico: nella visione notturna del
quartiere di New York le macchine in corsa hanno perso la loro consistenza
fisica per apparire nella loro pura valenza energetica di linee luminose.
Non vi sono figure umane in strada, ma se ne avverte la presenza attraverso
le luci accese negli appartamenti.
[..]
Francesco Jodice indaga le relazioni tra i nuovi comportamenti sociali e le
modificazioni del paesaggio urbano.
L'immagine in esame è caratterizzata da una veduta d'insieme di un bar
affollato del lungomare della città della Versilia. Si assiste ai momenti di
relax di un nutrito gruppo di vacanzieri, che per le espressioni corporee e
gli atteggiamenti assunti rappresentano un piccolo campione di tipologie
umane e vicissitudini del quotidiano.
L'indagine sulla società contemporanea si ritrova anche nella serie di
ritratti che l'artista ha realizzato nel 1998 per la Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo.
La fisionomia sociale italiana di fine millennio immortalata nelle
fotografie di Jodice è rappresentata attraverso non solo uomini e donne dai
tipici tratti mediterranei, ma anche da persone provenienti da paesi
extraeuropei.
Francesco Jodice registra attraverso le sue foto l'avvenuto cambiamento
della società italiana; al contempo, la scelta del formato ad altezza
naturale pone l'accento su un diverso modo di concepire il ritratto: non più
rappresentazione ridotta e particolareggiata di individui, ma affermazione
di figure umane come presenze solide.
Egli raffigura il lato umano delle persone, che sono in diretto rapporto sia
con lo spazio circostante, ben riconoscibile nelle sue forme, che con la
loro precipua collocazione temporale.
E' significativo che il Museo Pecci di Prato nella mostra di prossima
apertura Instant City porga l'attenzione per la prima volta a giovani
fotografi italiani come Francesco Jodice e Andreoni & Fortugno.
La mostra What We Want nasce in stretta collaborazione con la galleria
milanese "Le Bureau des Esprits", che dal 10 aprile al 20 maggio esporrà le
fotografie di Sakiko Nomura.
Immagine: Elvis, 1999, stampa cromogenica, cm. 70 x 110
Inaugurazione: sabato 7 aprile 2001, ore 18
Sarà presente l'artista
Orario d'apertura: dal mercoledì al sabato, ore 17 - 20.
Chiuso festivi - altri orari su appuntamento
Dryphoto Arte Contemporanea, Via Pugliesi 23, I-59100 Prato, Tel. +39 0574 604939 Fax +39 0574 444508
L'artista è presente sul sito VIRTUALGALLERY
( http://www.virtualgallery.fotomodo.com ) con un progetto multimediale appositamente
realizzato.