Un felice connubio tra arte e turismo che coinvolge 4 localita' in 4 tempi nel mese di luglio. Un progetto composto da mostre che reinterpretano in maniera originale, l'idea del viaggio come mezzo per entrare in rapporto con altri mondi e identita'. Opere di Angelo Antolino, Giacomo Bersani e Gino Rebora, Giuliano Matteucci, Guy Tillim; progetto ideato da Zoneattive.
Per tutto il mese di luglio la grande fotografia internazionale in mostra sul litorale laziale
FotoGrafia Litorale e' un progetto ideato da Zoneattive e promosso dalla Regione Lazio e da Litorale Spa. Un felice connubio tra arte e turismo che coinvolge, per la prima volta insieme, alcune tra le piu' interessanti e suggestive localita' turistiche del litorale in un progetto fotografico unico nel suo genere.
FotoGrafia Litorale e' un evento centrale della politica di promozione della Regione Lazio per sviluppare e valorizzare il patrimonio storico artistico del litorale, raccontandolo e facendolo vivere attraverso la migliore produzione espressiva contemporanea.
Per tutto il mese di luglio le citta' di Tarquinia, Montalto di Castro, Terracina e Gaeta ospiteranno un progetto composto da quattro mostre, di cui tre presentate nella scorsa edizione del Festival Internazionale di Roma e qui riproposte in forma differente, assieme ad una assoluta novita'. Un'occasione unica per rivedere il meglio della produzione internazionale in una cornice di grande valore.
Quattro esposizioni che reinterpretano, in maniera originale, l'idea del viaggio come mezzo per entrare in rapporto con altri mondi e identita' parallele. Il viaggio come ricerca e scoperta dell'altro da se'.
Fotografia Litorale, realizzato anche grazie alla preziosa collaborazione delle Amministrazioni locali delle citta' coinvolte, e' il primo progetto che segna l'evolversi di FotoGrafia da Festival a marchio di qualita' nella produzione e promozione di arte contemporanea.
Le sedi:
6-10 luglio
Tarquinia
ex chiesa di Santo Spirito
via delle Torri
ore 18-24
ingresso libero
inaugurazione 6 luglio ore 20
13-17 luglio
Montalto di Castro
complesso monastico di San Sisto
piazzale San Sisto
ore 18-24
ingresso libero
inaugurazione 13 luglio ore 20
20-24 luglio
Terracina
Porticato comunale
piazza Municipio 1
ore 8-22
ingresso libero
inaugurazione 20 luglio ore 20
27-31 luglio
Gaeta
Museo diocesano e della religiosita' del parco dei Monti Aurunci
piazza Cardinale De Vio
ore 18-24
ingresso libero
inaugurazione 27 luglio ore 20
Le mostre:
Angelo Antolino
Sulla spiaggia
Sulla spiaggia e' un lavoro in bianco e nero condotto nell’arco di quattro estati (dal 2002 al 2005) presso alcune delle maggiori localita' balneari italiane. Il progetto nasce con l’intento di fornire un ritratto identitario collettivo, attraverso un luogo ricorrente nel nostro immaginario culturale, come archetipo di italianita', e di offrire una visione d’insieme capace di cogliere anche la specificita' geografica e ambientale dei luoghi, quel variare repentino del paesaggio, cosi' tipico della nostra penisola.
Esplosa la bolla della New Economy, l’immagine che emerge da questo reportage sulle spiagge, delle quali Antolino (1979) ha cercato di cogliere i vari aspetti, ponendo attenzione alla dimensione umana come al dato di costume, e' quella di un Paese che pare essere tornato a fare i conti con una realta' piu' spartana, che si trova ad affrontare un costo della vita oramai insostenibile, dove il divertimento pare essere per lo meno ridimensionato.
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Giacomo Bersani e Gino Rebora
Vacanze in stile Touring
1894: la bicicletta trasforma l’idea di vacanza e di viaggio. Il Touring Club (Ciclistico) e' figlio e motore di questo cambiamento. Il successo e' strepitoso: nel giro di 10 anni il Touring ha 50.000 soci che diventano 150.000 nel 1914 e 400.000 nel 1930. Alcuni di questi Soci hanno lasciato una traccia fisica dei loro viaggi attraverso la fotografia: tra questi Giacomo Bersani (1872-1957) bolognese, e Gino Rebora (1875-1938), milanese, vissuti tra Ottocento e Novecento e nutriti dalla cultura positivista e nazionale di stampo risorgimentale. L’archivio fotografico del TCI ne conserva le stampe originali inedite che in prima assoluta vengono esposte al pubblico. Di Bersani in particolare si potranno ammirare le foto scattate lungo due itinerari classici del ciclista inizio secolo: l’itinerario Torino- Pontremoli e la via del Gottardo da Bellinzona a Friburgo. Di Rebora invece sono esposte le foto e i relativi commenti da viaggiatore lungo le strade classiche del Mediterraneo, tra Grecia, Rodi ed Egitto, Libia, Tunisia ed Algeria, con piccole puntate a Venezia, Abruzzo e Sardegna, viste con uno sguardo particolarmente attento ai “tipi" umani.
In collaborazione con Touring Club Italiano.
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Giuliano Matteucci
Bidonville cities
Bidonville cities e' un progetto in divenire che si propone di documentare dall'interno, tramite la distribuzione di macchine fotografiche usa e getta, la realta' delle baraccopoli nelle diverse societa' e paesi. Le baraccopoli di Bombay, Jakarta, Nairobi e Belgrado vengono cosi' raccontate attraverso lo sguardo dei loro stessi abitanti, ragazze e ragazzi che mai avevano avuto a che fare, precedentemente, con la fotografia. Il lavoro, esposto qui in una breve selezione, non prevede in alcun modo di indirizzare i fotografi rispetto alla tecnica da utilizzare o ai soggetti da prendere in considerazione, ma si fonda sull'idea di un'espressivita' istintiva che consenta, per quanto possibile, il rivelarsi di una visione autonoma.
In collaborazione con Amref e Comunita' di Sant’Egidio
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Guy Tillim
Petros village
Il Festival e la hanno inviato un grande fotografo sudafricano nelle aree del Malawi a rischio di carestia, dove ha scoperto e raccontato il senso sacro di un'ospitalita' generosa, legata ad antiche usanze: i capotribu' del villaggio di Petros ereditano la carica e il nome dallo zio materno, secondo la loro legge matriarcale “la vera casa proviene da tua madre".
Il villaggio di Petros e' situato al centro del Malawi, circa 50 km a nord della capitale Lilongwe. Organizzati in comunita' rurali, ma non lontani dalla civilta', i cittadini del villaggio fanno affidamento su un mercato locale, dove vendono tabacco e fagioli in cambio e coltivano granturco, loro alimento base. Nel 2004 non ha piovuto e il loro raccolto e' andato perso, ma una carestia e' stata evitata grazie all’aiuto della Comunita' di Sant’Egidio, fra le altre. Quest’anno, come tutti gli anni, affrontano la consueta sfida con il clima, un’esistenza marginale e in balia delle contingenze, e un raccolto incerto. Il villaggio di Petros prende il proprio nome dal suo capo, Petros James. In accordo con la legge Chewa, ha ereditato la carica di capotribu' non dal padre, ma dallo zio, il fratello di sua madre. Il figlio di sua sorella Neri ereditera' il titolo da Petros e prendera' il suo nome, cosi' come Petros l’ha preso da suo zio. Come dice Petros, i figli e le figlie di tua sorella sono i tuoi veri parenti, la tua vera casa proviene da tua madre.
produzione:
Zoneattive, Comunita' di Sant’Egidio
in collaborazione con:
Facolta' di Architettura “Valle Giulia",
Universita' degli Studi di Roma “La Sapienza"
catalogo - punctum edizioni 2006